Capitolo 68- Overly fast mind

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Chi ha le risposte preferisce stare zitto - Luchè

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Chi ha le risposte
preferisce stare zitto
- Luchè

Tremavo, piangevo.

Lessi la mail almeno cinque volte.
Ognuna delle quali rimanevo più scioccata delle precedenti.

Immobile.
Mi sentivo male.

Iniziai a sbattere le palpebre, sperando ogni volta che quella mail sparisse e che mi ero immaginata tutto.

Tremavo.
Le lacrime cadevano da sole sulle mie guance.

Con la mano destra, iniziai a fare pressione sui polpastrelli della mano sinistra.

Guardavo lo schermo e non avevo il coraggio di fare nient'altro.
Nemmeno di respirare.

Uno...due...tre...quattro
Provai a far entrare aria miei polmoni.

Uno...due...tre...quattro.
La trattenni.

Uno
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
La buttai fuori.

Un tremolio mi bloccò il fiato.

Mi allontani dalla scrivania e mi accasciai a terra con le ginocchia strette al petto.
Piansi a dirotto.
Dando il benvenuto al mostro più orribile della mia vita.

Rimasi inerme per minuti interminabili.

Mentre avevo le nocche bianche per quanto stringevo i pugni.
Mezzelune rosse si erano formate sui miei palmi.
Respiravo a fatica e lasciai che il pianto mi calmasse.

Mi alzi piano e mi diressi in bagno, mi sciacquai la faccia più e più volte.
Cercando di capire cosa fare, come comportarmi, come muovermi.
E soprattutto, come affrontarla, di nuovo.

Il telefono vibrò sul lavandino e balzai dalla paura.

Lo presi tremolante dopo averlo fissato per almeno qualche secondo senza avere il coraggio di guardare chi fosse.

Daniel
Hey Eve! Ti passo a prendere alle 18:00

Sospirai.
Per fortuna era Daniel.

Un senso di confusione mi fece rimanere con le dita a mezz'aria sulla tastiera.

George e Josh avevano ammesso di essere stati loro.
Quindi Daniel non c'entrava niente.
Quindi io, avevo ragione fin dall'inizio.

Mi affrettai a rispondergli che andava a bene e riposi il telefono in tasca.
Mi appoggiai al lavandino mentre cercavo di riorganizzare i pensieri.

Sono in pericolo
Sono in pericolo
Son in pericolo
Sono in pericolo
L'unico pensiero che non mi lasciava scampo.

Devo dirlo a Ryan.
Sono in pericolo.
Avevo ragione, quindi sono in pericolo.
Devo dirlo a tutti gli altri, siamo tutti in pericolo.

Solcito: Luce nelle tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora