Capitolo 82 I would have loved her, until my last breath and even a little more.

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Mi sono chiesto spessoChe cosa fosse il tempoSe in fondo quando ti amo il mondo non lo sento-Ultimo

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Mi sono chiesto spesso
Che cosa fosse il tempo
Se in fondo quando ti amo
il mondo non lo sento
-Ultimo

Chiusi gli occhi e presi un sospiro.
«Jackson, sono cambiato, io...»

«Stai zitto!» mi strillò, puntandomi l'indice contro.

Prese il martello da terra e iniziò a rigirarlo tra le mani.

Cazzo.
Ancora un po'.
Aspetta che si avvicina e lo attacchi.

Ancora un po'.

«Non meriti di parlare Ryan. Non meriti nulla. Sei stato un fratello di merda per Lydia e sarai un fidanzato di merda per Evelyn e io cazzo, cazzo prego che tu non diventi mai padre per evitare di rovinare la vita anche a un futuro bambino.
Lydia ha delle cicatrici enormi sulle braccia, pensi che non lo sappia? E allora dimmi un po'.
Dimmi che scusa hai usato per spiegarglielo eh? Non glielo hai detto che eri un fifone del cazzo, non glielo hai detto che non hai fermato tuo padre quando le spegneva le sigarette addosso, non glielo hai detto che lo salvavi dall'overdose ogni volta. Non glielo hai detto che quelle cicatrici sono solo colpa tua!»

Mi tolse il respiro.
Aveva fatto più male questo che una coltellata nello stomaco.

Mi sentivo stordito.
Il mal di testa era incessante.
Respiravo a fatica e il mio battito cardiaco era accelerato.

Lydia...la mia Lydia.
Era tutta colpa mia, era sempre stata colpa mia...
Non sono mai riuscito a proteggerla...

«E credi che ora vivere in un monolocale nascosti da tutti, sia vivere? Credi che scendere al parco alle cinque di mattina, sia vivere? Credi che non voglia giocare con i suoi amici? Le stai facendo fare una vita di merda appresso ai tuoi errori, e la farai fare anche a Evelyn.»

Lydia
Lydia
Riuscivo a pensare solo a lei.
Ai miei sbagli, alle mie colpe.
Ero immobile, incapace di parlare.

«Io la sto proteggendo!» strillai in preda al panico.

«Tu le stai rovinando la vita! Tu che hai trattato di merda Evelyn. 
Tu che l'hai tradita, l'hai ferita, l'hai delusa e lasciata piangere nel letto per una settimana! Guarda cosa le fai! Guarda! Le spegni tutta la luce, la lasci marcire negli errori che ti porti dietro da quando sei solo un ragazzino. Sei maledetto. Non meriti la felicità Ryan cazzo. Non meriti nulla di quello che stai vivendo. Tu devi morire Ryan, solo così, le persone vicino a te troveranno la pace. Tu porti il dolore ovunque vada.»

Le sue parole erano una pugnalata.

Senza nemmeno accorgermene una lacrima mi scese veloce fino al mento.
Stringevo la corda dietro le mani tanto da farmi male.

Non meritavo tutto questo, non lo meritavo....
Non riuscivo a ragionare, non riuscivo a essere lucido.

Vedevo offuscato e l'ossigeno in quella stanza iniziava a mancare
Mi si era formato un buco nel petto, grande quanto una voragine.
Jackson prese la sedia e si sedette di fronte a me.

Solcito: Luce nelle tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora