𝔠𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 𝔱𝔯𝔢

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vidi Malfoy entrare bruscamente nella stanza, provai subito una paura assurda, così corsi a prendere la mia bacchetta, ma lui fu più veloce di me, purtroppo.

«cosa pensavi di fare rospo?»
«mettermi in ridicolo davanti a tutta la scuola?»
«mi dispiace ma mi sa che non hai ancora capito bene la lezione, presumo.»

inutile dire che stavo per svenire.

così azzardai a tirare fuori delle parole che non pensavo mai avrei pronunciato.

«fottiti Malfoy»
lui sgranò gli occhi, come se fu sorpreso da questa mia risposta
Avanzò sempre di più a me, io indietreggiai fino ad arrivare al muro

«Pensi che ora dovrei temerti?»
sghignazzò
«Mi dispiace, ma non sai con chi ti sei messa contro, principessa.»

principessa?

«faresti bene ad aver paura di me, sono la figlia del signore oscuro»
lo affrontai, per la prima volta lo affrontai.

Sentii un bruciore sulla mia guancia destra:
Malfoy mi aveva appena dato uno schiaffo in pieno viso.

iniziò a mancarmi il respiro

«ascoltami bene, puttanella,non provare mai più a fare quello che hai fatto oggi,
chiaro?»

non risposi.

«c-h-i-a-r-o
Malfoy scandì per bene le parole

«s-si, scusami»
lo guardai con terrore negli occhi, finché non sentì di essere fissata,mi stava scrutando il corpo, cazzo.

Malfoy aveva appena abbassato lo sguardo verso il mio corpo, mi fissò prima il seno, da cui si potevano intravedere i capezzoli dalla canottiera subito dopo le mie gambe, inutile dire di essermi sentita a disagio.
Avevo paura che mi facesse qualcosa

E così è stato, Malfoy aveva messo una mano nel mio interno coscia.

«M-malfoy-»
«Zitta troia»
stavo per svenire,mi stava toccando, non lo aveva mai fatto prima d'ora, avevo paura.
«cos-a stai facendo»
A quel punto riportò il suo sguardo verso i miei occhi, rabbrividì appena vennero a contatto con i miei.

Non disse nulla ed uscì subito dalla stanza.
Non respiravo, avevo il respiro pesante.
Pronunciai un incantesimo per sonorizzare la stanza dai miei singhiozzi.

"muffliato" dissi

Iniziai subito a piangere come non mai, tremavo,I miei singhiozzi rieccheggiavano da tutta la stanza.

Lo odio, lo odio con tutto il mio cuore!

•°•°•
«cosa pensi di fare bambolina?»
disse, nel mentre mi stava strattonando per i capelli e cazzo se faceva male.

la persona in questione era theodore, si lo so qualche volta ci divertivamo e così via, ma lui è stato l'artefice di tutto questo, non era il mio ragazzo, bensì il mio migliore amico. E con "divertivamo" intendevo facevamo casini, finché lui non volle qualcosa di più oltre che all'amicizia e iniziò a comportarsi di merda con me.

«t-théo mi fai male, perfavore ti prego»
lui mi guardò con disprezzo
«perfavore cosa?»
tremai alle sue parole

«non vuoi scopare, non posso soddisfarmi e non posso nemmeno toccarti!, me lo spieghi a cosa servi?»

«ti p-rego lasciami stare»
«oh no bambolina, ora mi divertirò con te, e faremo un bel giochetto»
il respiro iniziava a mancare

«ogni volta che mi disobbedirai, dovrai toglierti un'indumento di dosso»

«théo perfavore no»

«nott lasciala stare, ora.»

*'*

mi risvegliai in un pozza di sudore, stavo tremando, stavo avendo un attacco di panico.
quella voce... era così famigliare ma allo stesso tempo no.

Erano le 5 del mattino e dovevo sfogarmi, quindi mi misi la divisa e andai nel mio posto sicuro...

la stanza delle necessità

era accanto alla biblioteca, e ci dovetti passare 2 volte prima che la porta si aprisse

all'interno, ci trovai come al solito un grosso pianoforte.
Suono pianoforte da quando ne ho memoria, oggi mi sentivo abbastanza spaesata, triste, così mi sedetti sullo sgabello e le mie dita si mossero da sole,
stavo suonando, moonlight sonata, di Beethoven

Canzone stupenda, ma che ti portava così tanta tristezza allo stesso tempo rabbia.
Ti sprigionava da tutte quelle emozioni che tenevi dentro, che racchiudevi in un posto chiuso, oscuro e tenebroso.
Quella canzone mi rispecchiava, mi faceva sentire viva, mi aiutava a capirmi, a comprendermi.

Mossi così tanto velocemente quelle dita, sempre con così tanta facilità, da mettermi inquietudine, malinconia, mi sentivo libera, potevo fare quello che mi pareva, sprigionare tutto quello che avevo nel corpo, potevo sentire la mia adrenalina scorrermi nelle vene.

Stavo continuando a suonare finché non sentì un rumore, proveniente dalla libreria, dovetti fermarmi comunque, dato che stava salendo il sole e fra poco sarebbero iniziate le lezioni.
Guardai fuori dalla porta ma non vidi nessuno, quindi uscì dalla camera e mi diressi verso la sala grande, dove si teneva la colazione.

Entrata presi posto nel mio tavolo, mi misi in fondo isolata da tutti.
Poi presi pane e marmellata la spalmai e uscì subito da quella stanza

Andai a sbattere contro qualcuno, e subito dopo svení.

mi risvegliai in infermeria, con un mal di testa assurdo
madama chips corse da me
«signorina si è svegliata!»
ero confusa... cos'era successo?
«madama, che è successo?»
«é svenuta ed un ragazzino l'ha portata qui »
alla pronuncia "ragazzino" madama fece una smorfia, come se fosse infastidita da codesto.
Non mi interessa chi fosse stato a portarmi qui, ma un tonfo mi fece capire che qualcuno era entrato
«Ginny! tutto apposto?»
era cedric, c'era pure luna
«sisi, sto bene»
«cavolo!sono in ritardo ho saltato tutte le lezioni! che ore sono?»
loro risero
«sono le due riddle»
che palle, avevo saltato tutte le lezioni, perlopiù era il primo giorno di scuola.

Dissi a loro di voler riposare e se ne andarono, ma appena mi fui addormentata, sentì una cosa calda sotto di me

come se fossero delle braccia ad avvolgermi,mi sentivo... al sicuro?
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||SPAZIO AUTRICE||
Lo so, oggi capitolo più corto, mi farò perdonare state tranquilli!, ora che finisce la scuola avrò più tempo per scrivere, ma ora son più occupata che mai dato che è giugno, scusatemi ancora🙏🏻.
Come sempre vi invito a lasciare una stellina, seguirmi e se vi va condividere la storia ❤️

Jealousy- Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora