É stato Draco.
Mi ritrovai a sorridere, con le labbra impastate dalle lacrime.
C'era qualcosa di diverso in lui.
Secondo me Draco era un po' bipolare, prima mi odiava, mi trattava male, poi mi tocca e ora i bigliettini?
Non lo capisco proprio a quel ragazzo.Eppure, il gesto che ha fatto mi ha trasmesso felicità.
Ero persa nei miei pensieri quando qualcuno bussò lievemente alla porta, mi fece ritornare alla realtà.
«Ginny?» era la voce di Narcissa.
«Posso entrare?»
Cacciai via le lacrime ormai asciutte sulle guance e presi il bigliettino disteso a terra che aveva lasciato Draco qualche minuto prima, nascondendolo sotto il letto.
«Entra» dissi con voce debole, ma lei lo sentì comunque.
Aprì la porta con cautela e la richiuse appena entrata.
Si avvicinò a passo lento e si accasciò accanto a me, la guardai, gli occhi erano ancora gonfi e rossi per aver pianto.
Senza proferire parola, mi abbracciò.
A volte, i gesti parlano molto più delle parole in sé.Narcissa mi strinse forte, e io lasciai che quel gesto mi cullasse per un attimo. Narcissa è sempre stata fredda nei confronti di suo figlio, Draco, ma mai con me. Con me era completamente un'altra persona, una seconda mamma, e non ho mai capito il perché, alcune volte si comportava come una madre nei miei confronti, mi sgridava quando facevo qualcosa di sbagliato e mi consolava quando invece ero triste. Forse era il suo modo silenzioso di dirmi che, nonostante tutto, non ero sola.
Restammo così per qualche minuto, senza parlare. Narcissa non mi chiese nulla, e io non sentii il bisogno di spiegare. Alla fine, si staccò da me, ma mi tenne le mani tra le sue, i suoi occhi scuri che cercavano i miei.
«So che non è facile» cominciò piano, la sua voce sottile, ma ferma. «Ma non devi permettere a nessuno, nemmeno a Mattheo, di farti sentire meno di quello che sei.»
Quelle parole mi colpirono, soprattutto perché provenivano da lei. Narcissa era una donna che aveva sempre mantenuto il controllo, che non si lasciava mai andare. Forse, in un certo senso, mi stava dando una lezione su come sopravvivere in un mondo fatto di manipolazioni e giochi di potere, dove i sentimenti erano spesso una debolezza.
«Mattheo...» cominciai, ma poi mi fermai, incerta su cosa dire. Come potevo spiegare quello che provavo? É mio cugino. Il disorientamento, la confusione, quel misto di attrazione e repulsione che mi faceva sentire come una foglia trascinata dal vento.
«È complicato Ginny.» Narcissa abbassò lo sguardo per un istante, poi tornò a guardarmi. «Ma tu devi essere forte Non permettergli di giocare con il tuo cuore.»
Mi guardò con un'intensità che non avevo mai visto prima. Mi sentii piccola di fronte a quella donna che sembrava capire così tanto di me, più di quanto io stessa capissi.
«Cissy... mi sa... mi sa che io sono innamorata di mattheo, lo so che è mio cugino... ma, credo, di esserne innamorata, o almeno, credevo.»
Narcissa rimase in silenzio per un lungo momento, come se stesse cercando di assimilare le mie parole. Il suo viso, solitamente imperturbabile, sembrava riflettere un misto di sorpresa e preoccupazione. Poi, con una calma sorprendente, mi prese di nuovo le mani, il suo tocco caldo e rassicurante.
«L'amore... è complicato» disse infine, con una leggera nota di amarezza nella voce. «Non è mai qualcosa che possiamo controllare. Ma ciò che importa è come scegliamo di affrontarlo.»
Mi sentii paralizzata dalla sua risposta. Non c'era giudizio nei suoi occhi, solo una comprensione che mi faceva sentire esposta, come se avesse già visto tutto ciò che cercavo di nascondere dentro di me.
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Jealousy- Draco Malfoy
Science FictionNel cuore di Hogwarts, dove le linee tra il bene e il male si intrecciano, Ginny Riddle, figlia di Lord Voldemort, si trova a lottare contro il suo destino. Bullizzata dai compagni e costretta a vivere all'ombra del suo temuto padre, Ginny è abituat...