𝔠𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 𝔰𝔢𝔦

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Mi risvegliai con Zabini che mi stava medicando in faccia

Sobbalzai alla sua vista e indietreggiai subito.
«tranquilla, non vogliamo farti del male»
mi disse zabini, guardandomi con dispiacere negli occhi

subito dopo guardai l'altra figura uscire dal bagno e per poco non svení.
Theo.
«lui...lui che ci fa qui?» dico impaurita
«te l'ho detto, non vogliamo farti del male.»
Loro due mi continuarono a fissare e finalmente io presi parola.

«Si non volevate farmi del male come nella sala grande vero?» scossi la testa divertita
«non volevate farmi male come fate ogni giorno vero? »
gli continuo a fissare ma loro non dicono una parola.

«andate via»
gli guardo supplicandoli
«bambolina... io-»
adesso prende parola theodore.
«andate via cazzo!» sbraito
stavo avendo un mancamento.

loro mi guardarono dispiaciuti e si alzarono lentamente dal letto, Theodore uscì dalla stanza mentre Blaise si accostò un attimo a guardarmi con tristezza.

«tu dovresti essere mio amico... tu avresti dovuto proteggermi.»
dissi guardandolo, facendo cadere una lacrima sulla mia guancia.
«sei un codardo...» aggiungo con un filo di voce, guardandolo con disprezzo.
Lui in tutta risposta abbassa lo sguardo e sussurra
«mi dispiace... dico sul serio, ti voglio bene.»
aggiunge prima di chiudersi la porta alle spalle delicatamente.

se ti avesse veramente voluto bene, sarebbe intervenuto, Ginny.

Porca troia, non faccio altro che piangere.

Affondo la faccia nel cuscino e strozzo i miei singhiozzi su di esso, dopo un po' mi addormento,svegliandomi il giorno dopo, avendo un altro incubo

«mamma!» dissi urlando, mettendomi una mano sul petto, che si alzava e si abbassava velocemente, con le lacrime che mi rigavano le guance e i miei occhi spalancati dalla paura.

mi girai verso il mio comodino e guardai l'ora... erano le 4:44 del mattino.
Si dice che il numero quattro nella coltura cinese, sia il numero della sfortuna, perché ha lo stesso suono della parola "morte"... è una frase di uno dei miei libri preferiti, ma penso che sia una frase sincera, perché la mia vita urlava "sei una sfigata, non te ne va mai bene una!"

Con controvoglia mi alzai e mi misi la divisa, ero tutta dolente per l'avvenuto di ieri, a ripensarci mi vengono i brividi...

Mi preparai, mi feci una coda alta e mi truccai leggermente in faccia, mettendo il correttore sui lividi poi del burrocacao, matita nera e poco mascara.

Presi il mio libro, con una borsa e mi incamminai verso la sala comune,aspettando mi sedei su uno dei divanetti e iniziai a leggere

"in certi momenti vorrei tornare indietro nel tempo per spazzare via tutta la tristezza, ma ho la sensazione che, se lo facessi,se ne andrebbe anche la gioia"

rimasi a indugiare un po' su quelle frasi... io sinceramente avevo avuto sempre una vita triste... depressa... insomma, priva di emozioni diciamo, non avevo mai provato gioia,felicità, amore...
Ho vissuto la mia vita sempre nella vergogna, nella tristezza, nella paura... emozioni che sfogavo sempre su di me, sul mio corpo, penso che..l'unica cosa che rovina la nostra vita sono le ingiustizie e gli abusi che commettiamo involontariamente contro noi stessi. O volontariamente il più delle volte, soltanto per capirci, per comprenderci... per capire perché siamo così sbagliati.
È vero, ieri Draco e i suoi amici mi hanno picchiata a sangue... torturata, ma lasciate che vi spieghi una cosa.

Nessuno può farti più male di quello che fate a voi stessi.

Continuai a leggere il libro, immersa nel mio mondo parallelo, finché una mano non mi picchiettò la spalla, mi girai e vidi Blaise in piedi accanto a me, con una espressione dispiaciuta, provava rimorso.

«oh ciao...» dissi sussurrarrando, riabbassando lo sguardo sul libro.
«hey...» disse dolcemente, sedendosi accanto a me
«io... veramente mi dispiace, ti prego perdonami» dissi con voce tremante, e io alzai subito lo sguardo e incontrai i suoi occhi, aveva le lacrime agli occhi.
Non avevo mai visto un ragazzo piangere e questo mi strinse il cuore.

«b...blaise» dissi balbettando dispiaciuta.
«mi dispiace, dico sul serio, perdonami perfavore...» dissi guardandomi con due occhioni immaginabili.

e io ovviamente come una stupida cedetti, e lui fece cadere una lacrima sulla guancia.
Io avvicinai la mano sulla sua guancia delicatamente e gliela strofinai con il pollice.

«scuse accettate...» dissi sussurrando dolcemente, solo ora vidi quanto si era avvicinato a me, avevamo i volti a pochi centimetri di distanza

«sai Ginny... ti devo confessare una cosa» disse guardandomi le labbra.
io deglutii sonoramente, e lo guardai
«dimmi...» dissi sussurrando a mia volta
«tu... tu mi sei sempre piaciuta.» disse avvicinandosi ancora di più a me, adesso le nostre bocche si sfiorarono, lui alzò lo sguardo, incrociando i miei occhi come a chiedermi il permesso.
Io come una stupida rimasi lì impalata a non fare niente.
Lui si avvicinò ancora di più a me, e appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie.

il mio primo bacio.

Io non mi ritrassi,rimasi impalata, mettendogli una mano sulla guancia, ricambiando dolcemente il bacio.
Non era un bacio pieno di passione, era un bacio lento e dolce.

Dopo un po' ci staccammo entrambi

«woh..» disse Blaise staccandosi lentamente, sorridendo, mi guardò un po' negli occhi, volendo capire che cosa avessi provato io
«ti è... ti è piaciuto?»
aggiunse, leggermente preoccupato
«oh em...» arrosii leggermente, guardando per terra, per poi rialzare lo sguardo e guardarlo negli occhi
«ecco vedi... è stato il mio primo bacio però... ecco» dissi riabbassando lo sguardo, vergognandomi.
Non è che a me lui non piacesse, o meglio, forse davvero non mi piaceva. Ma... non ho provato niente a baciarlo, capite?

«ho capito, tranquilla» disse, sorridendo dolcemente, ma evidentemente era ferito nel profondo
«veramente Blaise, scusa... io, non so che dire sinceramente, non sono mai stata fidanzata, non so che si prova, mi capisci?» dissi sospirando, dispiaciuta.
«si tranquilla... fra pochi minuti inizieranno le lezioni, vuoi andarci insieme?» chiese, sorridendo dolcemente, io mi sciolsi.
«certo, andiamo..» mi alzai dalla poltroncina, prendendo il mio libro, e ci dirigemmo verso l'aula di Piton, lui mi salutò, e io mi sedetti al mio posto, indovinate? era davanti a quello di Draco.

°•^°•

Io stavo tranquilla a prendere appunti, finché non sentì una mano, togliermi i capelli da una parte, rabbrividì subito, al contatto degli anelli sulla mia pelle.
sentì le sue labbra sfiorarmi l'orecchio, non mi mossi di un centimetro.
«Ti sei divertita con Blaise hm?»
disse sussurrando al mio orecchio con voce roca
«se ti vedo con un altro.. non so se potrei trattenermi, lo sai?» aggiunge, prendendo una ciocca dei miei capelli,giocandoci.
«sta lontana dai miei amici, capito, troietta?» disse, tirandomi la ciocca che aveva nelle dita.
Io annuì velocemente impaurita, e dopo poco, senti sempre le sue mani, spostarmi i capelli dalla schiena, per poi prendere un pennarello, e scrivermi sulla camicia bianca.
Io sgranai gli occhi
«ma che stai facendo?!» dissi girando leggermente la testa di lato, guardandolo.
Aveva i capelli scompigliati e il suo solito sorrisino schifoso stampato in faccia.
«é solo un avvertimento, principessa»
Io mi alzai subito dal banco, senza chiedere il permesso al professore, e corsi fuori dall'aula.
Piton mi avrebbe uccisa, ma tanto... sono la figlia del signore oscuro, cosa avrebbe mai potuto farmi? risi, fra me e me.
Corsi verso il bagno, e chiusi a chiave la porta. per poi girarmi e guardare cosa ci stava scritto dietro la mia schiena.
"proprietà privata"
ma che...

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||SPAZIO AUTRICE||
scusate l'attesa non ammazzatemi 😭🙏🏻
come sempre vi chiedo di lasciare una stellina, di seguirmi e di condividere la storia, alla prossima💕

Jealousy- Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora