Jealousy- Draco Malfoy

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      ATTENZIONE⚠️⚠️
QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE CROCCANTI ED ESPLICITE.
PERTANTO, LA LETTURA É CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO MATURO.
LE SCENE SONO MOLTO
DETTAGLIATE

Draco's pov

La musica stava lentamente calando, il suono morbido delle note che si facevano sempre più lontane mentre gli ultimi ospiti si preparavano a lasciare la villa. Il ballo era giunto al termine, e la sala si svuotava lentamente , la tensione nell'aria che si dissipava un po' alla volta. Le luci si abbassavano, e la villa, che fino a pochi minuti prima aveva ospitato il frastuono della festa, ora sembrava un luogo silenzioso e vuoto, come se tutto fosse stato solo un sogno fugace.

Camminavo attraverso la sala principale, cercando di evitare di incrociare lo sguardo di qualcun altro. Pansy, sempre attenta a non lasciarsi sfuggire un'occasione, mi si avvicinò con il suo solito sorriso enigmatico.

«Mi stai ignorando, Draco,» disse, con la sua voce  acuta come sempre, in grado anche di spaccare i timpani ad un sordo, oserei dire. Le lanciai un'occhiata, rimanendo in silenzio.

«Draco,»

«Perché non rimani con me questa sera? Potremmo divertirci un po'. Giusto una... scopata.»

Alzai un sopracciglio, disinteressato. Non avevo voglia di scoparmi sta qui.

Ogni volta ci provava ma io preferivo scoparmi le sue amiche, almeno non andavano con tutti, ci mancherebbe anche che questa mi attacchi qualche malattia.

«Pansy, non ho voglia di scopare stasera» risposi, il tono che non ammetteva discussioni. «Se vuoi che qualcuno si diverti con te, cerca altrove. Non sono in vena stasera.» La guardai dritto negli occhi, senza nessuna esitazione. «E smettila di comportarti come una puttana.»

La sua faccia impallidì, ma non disse nulla. Si voltò senza una parola e scomparve nel corridoio. Non me ne importava un emerito cazzo. Quella stronza poteva anche andare a fanculo.

Mi girai verso il resto della sala, dove Lord Voldemort, insieme a Narcissa e Lucius, stavano salutando gli ultimi invitati con la loro solita aria minacciosa. I Malfoy erano perfetti come sempre, freddi e inappuntabili nei loro comportamenti. La scena era in contrasto con il caos del ballo che era appena terminato, come se il mondo avesse ripreso il suo normale corso.

Il Signore Oscuro stava stringendo le mani agli ultimi invitati, accompagnato dai miei genitori, mentre una parte di me non riusciva a concentrarsi su nulla di ciò che accadeva. Il mio pensiero era già altrove, il corpo mosso da una volontà che non riuscivo a controllare. Quella parte di me che non voleva fermarsi, che bramava qualcosa di più di una serata di formalità e sorrisi falsi. E quella cosa, in quel momento, era Ginny.

Mi diressi verso la cucina, il silenzio che avvolgeva la casa era quasi surreale in confronto al clamore di pochi minuti prima. E lì, dietro la porta della cucina, la vidi. Ginny era chinata sul bancone, un bicchiere d'acqua tra le mani, le sue labbra leggermente tremanti mentre beveva, inconsapevole della mia presenza.

Mi avvicinai senza dire una parola. Aprii il frigo con la familiarità di chi conosce ogni angolo di quella casa, ironico detto da parte mia, visto che questa é proprio casa mia.

Presi una Coca-Cola e la aprii, il rumore della linguetta che scattava nell'aria. Bevvi un sorso, lasciando che il freddo del liquido mi scendesse in gola, ma il mio sguardo non si staccava da lei. Ginny non mi aveva ancora notato, e io, per un momento, rimasi fermo, osservandola.

Era strano, questo potere che aveva su di me. Ogni volta che la guardavo, c'era qualcosa che si accendeva dentro, qualcosa che non riuscivo a controllare. Era come se il suo essere così indipendente, così lontana da me, mi spingesse sempre di più a volerla vicino. Eppure, ogni volta che cercavo di avvicinarmi, c'era una barriera che mi impediva di fare un passo in più.