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Quando apro gli occhi al mattino, la prima sensazione che mi coglie è l'assenza. Kai non è più lì, accanto a me. L'aria intorno a me è fredda e silenziosa, e mi rendo conto che la notte è finita e con essa è svanito il suo dolce abbraccio. Rimangono solo i ricordi della serata trascorsa insieme. Ricordo distintamente il suono regolare del suo respiro che si mescolava al profumo dei miei capelli, il calore della sua mano posata delicatamente sul mio ventre, e la sensazione rassicurante di come la mia schiena si adattava perfettamente al contorno del suo petto. E quel desiderio ardentemente espresso di avermi accanto a lui, come se fossi la sua ancora di salvezza in un mare agitato.
Con un sorriso affettuoso, mi avvolgo ancora una volta tra le coperte di Kai, cercando di catturare ogni traccia del suo profumo. Ma presto, questo dolce momento di intimità viene interrotto dal ricordo di Markus. Il suo messaggio di ieri sera riecheggia nella mia testa, riportando alla superficie il timore e l'ansia per ciò che potrebbe ancora accadere. Conosco bene il suo temperamento infuocato, e il solo pensiero delle sue possibili azioni mi fa rabbrividire. Quello che è successo alla festa di John sembra quasi insignificante in confronto a ciò che potrebbe ancora combinare.

Con risolutezza, afferro il telefono e compongo un messaggio diretto a Markus, determinata a risolvere la situazione.

Blue: Possiamo incontrarci oggi?

Dopo aver premuto il pulsante "Invia", il mio stomaco si contorce in un groviglio di nervi. Comincio a tormentarmi il labbro inferiore, mordendolo con ansia mentre rifletto sulle implicazioni del mio gesto. Se Luke non si fosse intromesso quella sera e non mi avesse portata fuori, non mi troverei ora in questa situazione. La mia mente vaga tra i possibili scenari, immaginando il peggio e il meglio che potrebbe derivare da questo contatto con Markus. So che è capace di qualsiasi cosa, ma la mia principale preoccupazione non è tanto ciò che può farmi, bensì il timore che possa tradire il nostro patto, che non mi dica la verità. L'incertezza mi opprime mentre attendo la sua risposta, e il tempo sembra scorrere a una velocità snervante.
Non passa molto tempo prima che il telefono emetta un leggero suono, segno che Markus ha risposto. La mia mano trema leggermente mentre apro il messaggio.

Markus: Ci vediamo mezz'ora prima dell'orario di lavoro nel bar di fronte P&D. Non farmi aspettare.

Prendo due grandi respiri, sentendo l'aria gonfiare il mio petto mentre cerco di calmare la tempesta di emozioni che mi travolge. Con determinazione, mi alzo lentamente dal letto, sentendo il pavimento fresco sotto i miei piedi scalzi. Guardo fuori dalla finestra, osservando la luce del mattino filtrare attraverso le tende, mentre la città si sveglia pian piano intorno a me.
So di avere diverse ore prima di dover affrontare Markus di persona, e decido di approfittarne al meglio per prepararmi mentalmente. Mi concedo un momento di tranquillità, cercando di mettere ordine nei miei pensieri e pianificare il modo migliore per affrontare la situazione. Rifletto su ciò che potrebbe calmare Markus, cosa potrei dire per riconquistare la sua fiducia e come potrei spiegargli la situazione.

Mi avventuro nella cucina, sentendo il profumo invitante del caffè che riempie l'aria. Trovo Kai seduto su uno sgabello, assorto nel suo lavoro al computer. La sua figura è affascinante, indossa solo un pantalone di tuta grigio che lascia il petto muscoloso scoperto. Ammiro il modo in cui i suoi muscoli si flettono con ogni movimento che compie, e il contrasto dei tatuaggi che adornano ogni centimetro di pelle esposta. La luce del mattino che filtra attraverso la finestra illumina il suo viso concentrato, facendo risaltare i suoi lineamenti decisi e i profondi occhi diamante.
«Tuo fratello ti aspetta a casa» la freddezza nel suo tono è quasi tangibile, resta indifferente, non mi guarda, tieni gli occhi fissi sullo schermo.
«Buongiorno anche a te, eh.»

Tuttavia, Kai non reagisce. Continua a ignorarmi, come se fossi un'ombra che si aggira nella stanza. La sua concentrazione sul computer sembra assorbire ogni sua energia, mentre il suo silenzio mi riempie di un senso di isolamento.
Con un misto di delusione e rabbia che brucia dentro di me, finalmente accetto la cruda realtà: il Kai gentile e amorevole di ieri sera è scomparso, sostituito dal solito egoista arrogante che conosco troppo bene.
Con rabbia pulsante nel petto, raccolgo il vestito e i tacchi che giacciono abbandonati sul pavimento. Lascio che l'ira bruci dentro di me mentre mi avvicino alla porta, pronta a lasciare questo luogo.
Con un movimento deciso, afferro la maniglia e spingo la porta con forza, lasciando che sbatta contro l'architrave con un rumore sordo, il suono risuona nell'appartamento.
Che si fotta!

|Piccola Stella.|⭐️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora