You Just Keep Me Hangin On

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Lovelle mancò a scuola ogni giorno, quella settimana.

All'inizio Noah non diede peso alla cosa; fu costretto a cambiare idea quando si rese conto che quella era proprio la settimana prima del ballo.

Non era da lei. In quel periodo specifico, tutti gli altri anni, Lovelle era impegnata nella propaganda per le elezioni come reginetta della scuola. Perché non si stava facendo vedere?

In compenso, Angela era attiva più che mai.

-La tua amica si è fatta bionda? –

-Che cosa? – rispose perplesso Noah alla domanda di Leonard.

L'amico indicò il poster di "Prom Queen" sulla parete del corridoio. Il volto di Angela aveva sostituito quello di Lovelle in tutti i manifesti.

Noah alzò un sopracciglio.

Innanzitutto gli sembrava assurdo che avesse potuto pensare che fossero la stessa persona. Insomma: tra le due non c'era paragone...

-Non è lei. – rispose semplicemente, portandosi lo zaino sulla spalla e avviandosi verso l'uscita.

Pensò di andare a dare un'occhiata. Lovelle doveva essere morta per perdersi la settimana di propaganda massima, per di più il giorno prima del ballo.

Nel pomeriggio, bussò un paio di volte alla porta di casa, prima che lei arrivasse ad aprire.

-Oh. Sei tu. –

Lovelle indossava una felpa di tuta e dei pantaloni da basket. Aveva i capelli legati in una coda bassa e non indossava un velo di trucco. Noah era abituato a vederla sempre al meglio di sé: vestiti aderenti, capelli sciolti in lunghe onde morbide, faccino rosa e luminoso... non che fosse "brutta", ma la prima impressione fu quella di una Lovelle un po' pallida, scavata e malaticcia.

-Stai bene? Manchi a scuola da una settimana. –

-Oh... sì... ecco, io... sono rimasta ferma per via della caviglia. -

Noah abbassò lo sguardo sul piede di Lovelle, sul quale la ragazza si reggeva saldamente con tranquillità.

-Stai camminando. –

-È un recupero lento. –

-Lovelle... - disse lui, entrando in casa senza che lei lo invitasse formalmente. - ... era la più stupida delle distorsioni di primo grado: quella guarisce in massimo due giorni. –

-Senti un po', che cosa vuoi? – domandò lei seccata chiudendosi la porta alle spalle.

-Bè, sapere come stai! – rispose lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo. – Sei sparita! La settimana prima del ballo per di più... - la vide fare impercettibilmente una smorfia –Insomma, non è da te. Io... vorrei essere certo che non c'entra niente con... -

Lovelle lo guardava confusa.

Era imbarazzante chiederlo così apertamente.

-... con come ci siamo lasciati l'ultima volta. –

Lovelle si morse il labbro, a disagio.

Scosse la testa, una risatina appena accennata sulle labbra.

Non rispose, ma prese il telefono dal tavolino, e gli mise davanti agli occhi la sua ultima chat con Angela, risalente a tre giorni prima.

"Mi dispiace Ellie, ma dobbiamo proprio allontanarti dalla squadra, al momento. Sono certa che capirai."

-Che... stronza. – mormorò Noah.