Capitolo 17 - Immagini dal passato

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Ding

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Ding.

Ding.

Ding.

Ding.

Ding.

Ding.

«Ma che», mi girai tra le lenzuola, coprendo le orecchie per non udire più quel rumore.

Ding.

Ding.

Allungai la mano verso il comodino, tenendo ancora ben serrate le palpebre. Rischiai di far cadere la lampada e la borraccia, continuando a sbattere il palmo cercando quell'aggeggio infernale che non smetteva di suonare.

Non appena afferrai il cellulare, mi convinsi ad aprire gli occhi.

Fuori era ancora buio, doveva essere tarda notte.

7 messaggi e un video.

R:

Mi dispiace non averti chiamata prima, non sono stato molto bene negli ultimi giorni.

Buon compleanno Dawnie

Vorrei essere in grado di dimostrarti ciò che sento per te

Ma sta diventando difficile

Non preoccuparti, però

Tu continua con il nostro piano e, quando tutto sarà finito, rinasceremo insieme

Ho chiamato Mitch per farmi aiutare e mi ha ospitato a casa sua finché non sono stato meglio. È andato a lavoro e io sono riuscito a entrare nel suo computer. Non voglio riprendere il discorso, se vuoi tornare sei libera di farlo, ma guarda bene questo video prima di prendere una decisione...


Già dal fermo immagine intuii di che filmato potesse trattarsi.

Ancora con le ciglia incollate dal sonno, cercai di tenere ben aperte le palpebre per poter vedere quelle immagini.

Un ragazzo, il cui volto non veniva inquadrato, camminava accanto a una persona che invece era ben girata verso la telecamera.

La data coincideva con quella del mio punto di non ritorno.

L'ora era più o meno la stessa dell'epicentro del mio dolore.

La prima figura si avvicinò e l'altra indietreggiò di conseguenza.

Fu in quel frangente che un ricciolo chiaro gli sfuggì dalla fronte, lasciando intravedere una minuscola porzione del suo viso.

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