Capitolo 8 - Il peso degli altri

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Una lettera dopo l'altra, ticchettio dopo ticchettio presi a digitare sulla tastiera del mio MacBook

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Una lettera dopo l'altra, ticchettio dopo ticchettio presi a digitare sulla tastiera del mio MacBook.

D, a, w, n, B, e, n, n, e, t, h.

Dovevo sapere, dovevo fugare ogni dubbio.

Non potevo attendere oltre, era giunto il momento di capire perché io fossi seduto allo stesso tavolo di Weston Mckenzie.

La prima ricerca che feci, la più banale, fu quella sui social.

Dawn aveva 346 followers e 122 seguiti: un numero credibile di persone.

Aveva creato il profilo un anno e mezzo prima, atipico per un adolescente della nostra generazione, ma non impossibile.

Aveva 44 post e persino un reel con un discreto numero di visualizzazioni.

Analizzai tutto con attenzione, mentre la sua amica non faceva altro che disturbarmi con inutili discorsi.

Spostai di poco lo schermo per non permetterle di vedere quanto stessi facendo e lanciai un'occhiata veloce a Dawn. Sembrava che non avesse attenzione che per me e per ogni mio movimento.

Non diedi troppa importanza al suo atteggiamento, agli occhi degli altri dovevo apparire così estremamente atipico nei miei improvvisi silenzi che non mi interrogai sul perché sembrasse così turbata dalle mie azioni.

Continuai a osservare ogni fotografia.

C'erano diversi selfie con la sua famiglia.

Aveva un solo fratello, il cui profilo, purtroppo chiuso, si mostrò del tutto plausibile. Dalla bio appresi che studiava medicina alla Penn, così come mi era stato riferito da Big.

I suoi genitori, mi parve di capire, erano divorziati.

Comparivano sempre in contesti e luoghi completamente diversi, mai insieme.

Non mancavano scatti tra i banchi di scuola, al ballo scolastico e in riva all'oceano durante l'ultima vacanza estiva prima dell'inizio dei corsi.

Mi ritenni soddisfatto già a una prima osservazione, di solito ero molto più zelante, ma in quel caso non mi accorsi di nessun elemento che potesse stonare con il resto.

Cercai soltanto collegamenti con i fratelli Mckenzie, ma non vi ritrovai nulla se non il follow da parte di Wes, risalente a qualche giorno prima, immediatamente ricambiato da Dawn. Anche quella ragazza petulante che mi stava accanto non aveva fatto parte della sua vita prima del suo arrivo alla Brown.

A quel punto non potei che pensare a quanto fosse incredibile la coincidenza che mi aveva portato a ritrovarmi allo stesso tavolo a cui sedeva il fratello del mio rivale negli affari.

Decisi di controllare un ultimo dettaglio prima di arrendermi all'idea di essere diventato fin troppo diffidente nei confronti del mondo intero. Aprii il sito dell'università e mi loggai come addetto alla segreteria. Non servivano particolari doti da hacker per conoscere vita, morte e miracoli degli studenti della Brown. Bastava possedere username e password di uno qualsiasi dei membri del comparto amministrativo dell'ateneo per avere ogni studente in pugno.

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