Amnesia

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Mi svegliai stranamente tranquilla quella mattina. Fin troppo tranquilla.
Una figura indistinta era in contro luce, di fronte alla finestra.

?:"Andrea? Ciao..."

Mi sembrava di essere sotto qualche effetto di cocaina, eroina o roba simile.
A:"Chi sei?"
?:"Sono Liam"

Liam?
A:"Che ore sono?"
L:"Le due di notte"
A:"Vuoi qualcosa da bere? Sto morendo di sete, scendo in cucina a prendere un bicchiere d'acqua"

L:"Andrea... non sei a casa. Siamo in ospedale"
A:"Come?"

Ero sotto l'effetto della morfina, questo spiegava il fatto che ci vedessi male.

?:"Liam, devi uscire. Si è svegliata, dobbiamo controllare che vada tutto bene"
L:"Certo, signora McCall"

Mc(McCall):"Ehi, Andrea. Come stai?
A:"Non mi ricordo niente. Come sono finita qui? Da quando sono qui?"
Mc:"Sei qui da circa 2 settimane.. Sei qui perché ti hanno trovata in mezzo alla strada che sanguinavi. Avevi un brutto taglio su tutta la pancia e graffi sulle braccia."

Il dolore rende umani... Ricordavo solo questa frase.

A:"Ho dormito per due settimane?"
Mc:"No.. Ecco la brutta notizia: ogni mattina ti svegli che non ti ricordi niente, nonostante ogni singolo giorno ti spiego come mai sei qui e da quanto."
A:"Mi sta dicendo che ogni volta che mi addormento dimentico tutto quanto?"
Mc:"Purtroppo si"
A:"E come mai non sono già ad Heichen House?"
Mc:"Perché ho fatto in modo che venissi trattenuta, viste le tue condizioni mediche"
A:"Cosa intendi con condizioni mediche?"
Mc:"Andrea, non stai guarendo. Sono due settimane che hai quelle ferite. Abbiamo provato con la chirurgia, i punti, processo di guarigione. Quelle ferite sono sempre lì e non scompaiono"

A:"Signora McCall, scusi, può prendermi carta e penna?"
Mc:"Certo... A cosa ti serve?"

Scrissi tutto ciò che ci eravamo dette io e la signora McCall.
A:"Devo parlare con Scott..."
Mc:"Che coincidenza, è qui fuori. Te lo chiamo"
A:"Grazie mille"

La signora McCall uscii e fece entrare suo figlio.

S:"Andrea... Dimmi"
A:"Devi farmi un favore. Sicuramente appena mi riaddormenterò mi scorderò tutto. Devi impedire che Liam mi tocchi, in qualsiasi modo, anche solo sfiorarmi con la mano"

S:"Perché mi dici questo?"
A:"La cosa che è dentro di me ormai ha quasi pieno possesso, quindi o mi uccide o cambia corpo. Se Liam mi tocca, rischierà di farla entrare in lui"

S:"D'accordo..."
A:"Un'ultima cosa"
S:"Certo, dimmi"

A:"Scusate."
S:"Per cosa?"
A:"Per essere me stessa"

S:"Andrea, tu.."
?:"Signorino, mi scusi, ma deve uscire"
S:"Si. Ciao Andrea"

L'uomo che aveva fatto uscire Scott era alto e robusto, sulla quarantina.
Si avvicinò a me, prese la cartellina da in fondo al letto, la guardò e sorrise, compiaciuto.

?:"Finalmente ti conosco, Andrea. Mi hanno detto che se ti addormenti non ricordi più niente.. Quindi, fai sogni d'oro."

Con un ago introdusse quello che, sono al 1000000% sicura, fosse sonnifero.
Quel bastardo, qualsiasi cosa fosse, chiunque egli fosse, sapeva cosa ero e cosa mi stava succedendo.

Mentre mi addormentavo, sentivo un dolore lancinante alla testa, come se i miei polmoni non ricevessero più aria. Poi, il nulla.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora