Tutta la verità

314 11 13
                                    

Scott inizialmente era molto titubante all'idea di dovermi leggere nei ricordi, ma dopo circa un'ora lo convinsi del fatto che quello fosse l'unico modo per capire tutto quello che stava succedendo.

Presi una sedia dalla cucina, la piazzai in mezzo al salotto, feci apparire le lacrime, le appoggiai sul tavolo e mi sedetti sulla sedia. In tutto questo, Liam guardava scrupolosamente ogni mia singola mossa, come se avesse paura che da un momento all'altro dovessi misteriosamente accasciarmi al suolo.

A:"Ok, direi che ci siamo"
S:"Andrea, tu sei sicura di quello che stiamo per fare?"
A:"Si, Scott. Fallo"

Fece spuntare gli artigli, alzò la mano al cielo e entrò nella mia testa.

*flashback*
A: "Mamma, mamma! Io non ci voglio andare da quel dottore. È brutto, cattivo e maleducato. Poi mi fa male ogni volta"
M (mamma): "Lo so tesoro, ma è fondamentale che tu ci vada, te l'ho già spiegato, non vogliamo che tu ti ammali"

??:"Si accomodi signora"
M:"Salve dottor Kopei."
DrK:"È sempre un piacere vedere lei e sua figlia"
M:"La prego di limitarsi al fermare il processo di mia figlia. Lei già sa che non mi piace essere qui, ma lo faccio solo perché è strettamente necessario."
DrK:"Certamente signora"

Un lettino color verde era al centro della stanza, illuminato solo da una lampada posto sopra di esso. Era come lo studio di un dentista, ma molto più inquietante per ciò che si svolgeva al suo interno.

Il Dr. Kopei addormentò Andrea con un anestetico e procedette a iniettare una sostanza bluastra all'interno del suo corpo.

La piccola Andrea cominciò ad avere le convulsioni, ma aveva polsi e caviglie legate, quindi non poteva muoversi. Dopo qualche minuto le convulsioni sparirono e Andrea si svegliò.

*fine flashback*

Mi svegliai di soprassalto, cercando disperatamente ossigeno. Liam e Scott mi guardavano con occhi sbarrati, mentre cercavo di riprendermi da ciò che avevo appena assistito.

A:"Scott, portami il bestiario. Subito."

S:"Andrea.. io.. non.."
A:"Cos'è successo?!"
S:"Mentre scavavo nei tuoi ricordi, ho visto.. la morte di tua madre. So cos'è successo. Mi dispiace tanto"

Lo so, l'avevo vista anche io. Era tutto sbagliato, tutto quello che sapevo fino ad ora riguardo i miei poteri, le lacrime e persino la morte di mia madre.. era tutto sbagliato.

L:"Qualcuno vuole spiegarmi qualcosa o devo stare all'oscuro di tutto?"
??:"Piacerebbe sapere anche a me cosa sta succedendo."

La porta del salotto si spalancò e il padre di Andrea varcò la soglia.

A:"Papà?! Non dovevi tornare la settimana prossima?"
P:"Sono tornato prima, sentivo che c'era qualcosa che non andava e sapendo che il mio istinto non mente mai, ho preso il primo aereo per tornare a Beacon Hill"

Era il momento di raccontare tutta la verità, una volta per tutte, ora che davvero la sapevo.
La cosa incredibile è che è sempre stata li, nel mio subconscio, qualcuno ce l'aveva messa; ma mia mamma, in preda alla paura di ciò che le stava succedendo, voleva oscurarla alla mia conoscenza, sperando che non avrei fatto la sua stessa fine. Io però ora sapevo cosa fare, avrei onorato mia madre, sconfitto il dr Kopei e protetto la mia famiglia.

------
Davanti a una tazza di tè caldo, cominciai a parlare.

A:"Tutti sanno come io sia un angelo custode delle lacrime. Questo titolo a quanto pare è qualcosa di ereditario, la mamma lo aveva ereditato dalla nonna e la nonna da sua madre e così via. Una cosa che non tutti sanno è che per diventare un custode a tutti gli effetti bisogna affrontare delle prove. Tuttavia, il custode non ha una lista delle prove da affrontare, ma queste si palesano lungo la vita e se si riesce a superare la prova, lo si avverte, come una sorta di sensazione interiore che ti fa capire che quella era una delle tante prove. Mia mamma le aveva quasi concluse tutte, le mancava l'ultima. Non sapeva più dove cercare, quindi un giorno semplicemente si arrese e decise di mettere su famiglia. Quando nacqui io, lei non sapeva che un certo dottore la cercava, perché voleva appropriarsi delle lacrime per poter comandare sul mondo intero. Sotto l'inganno di uno sciroppo per la tosse, le fece bere una pozione che rende il crock incontrollabile. Non riuscendo più a controllare il crock, la mamma aveva paura che potesse succedere anche a me, quindi volle sopprimere i miei poteri. L'unico in grado di farlo era, guarda caso, il dr Kopei, lo stesso che le aveva prescritto quello "sciroppo per la tosse". Il dr Kopei ora da la caccia a me, perché il titolo di custode è passato a me alla morte della mamma."

"Ragazzi, non ci crederete mai, ma qualcuno voleva che io sapessi tutte queste cose. Questa era la mia penultima prova, conoscere la verità su ciò che sta succedendo. Devo solo battere la mia ultima prova, e sento che l'unico modo per farlo è sconfiggere il dr Kopei"

Tutti rimasero senza parole. Non avevano capito bene di cosa parlassi, ma vedevano la determinazione nei miei occhi.
L:"Lo sai che puoi contare su di me"
S:"No, può contare su di noi"
P:"Aiuterò anche io, non avrò poteri magici, ma me la cavo piuttosto bene con le pozioni"

Li abbracciai. Potevo farcela, me lo sentivo.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora