Non sapevo neanche dove fossi finita. Avevo corso così tanto che non mi importava neanche, ero felice.
?:"Signorina? Cosa ci fa qui, si è persa?"
Da dietro una staccionata vidi comparire un'ombra. Ero sicuramente arrivata ai confini di Beacon Hills, anche perché tutto ciò che riuscivo a vedere era campagna.A:"Si, mi scusi, saprebbe dirmi dove mi trovo?"
?:"Si trova a circa 20 minuti da Beacon Hills.. Deve aver corso parecchio, per essere arrivata fin qui"20 minuti?! Ok, forse avevo esagerato un po'. Mi ero allontanata decisamente troppo.
Un'aria gelida mi fece accapponare la pelle, avevo addosso una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloni, sarei morta di freddo se fossi rimasta lì.?:"Non è che vuole entrare? Si sta facendo buio, potrà chiamare qualcuno che la venga a prendere.."
A:"Grazie mille"Appena entrata, un odore di bruciato mi raggiunse le narici e starnutii inavvertitamente.
?:"Oh no, il pollo nel forno!"Il signore corse via, e io rimasi sola in salotto. Notai come ogni cosa era al proprio posto, tutto era in ordine, forse anche troppo.
A:"Mi può ripetere il suo nome? Ho paura di non averlo capito"
L'uomo sbucò dalla cucina.
?:"Questo perché non te l'ho detto, cara. Mi chiamo Lorence"
A:"Andrea"Ora che ci pensavo, quell'uomo mi era familiare. Ma prima ancora che potessi chiedergli se ci conoscevamo, gli squillò il telefono.
L:"Scusami" e corse al piano di sopra.
Mentre Lorence era al telefono, io mi misi a cercare un bagno, urgentemente anche.Cominciai ad aprire porte a caso, finchè non lo trovai.
Cominciai a guardarmi allo specchio, notando come gli occhi avevano ancora una sfumatura di nero..Si sì, ti dico che è qui!
La voce di Lorence risuonava all'interno della stanza. Il condotto dell'aria probabilmente collegava le due camere.È lei, te lo giuro sulla mia vita.
No. No, cerco di trattenerla. Si, va bene. A dopo.
Un'ultima cosa: tu sai che lei non si ricorda di niente, vero?
Come cosa vuol dire? Non si ricorda! Non puoi farle del male per qualcosa che non si ricorda!Farle del male? Parlavano di me?
Lorence tornò al piano terra, e io uscii dal bagno.A:"Mi scusi, posso fare quella telefonata?"
Lorence si girò a guardarmi. Era sudato ed era palese che fosse nervoso.
L:"Ehm... Perché non rimani a cena? Sono da solo, non vuoi farmi compagnia?"Che cosa?!
A:"Guardi, mi dispiace ma i miei genitori mi aspettano a casa, non vorrei farli preoccupare"L:"Che bugia"
A:"Come scusi?!"
L:"Ho detto che bugia. I tuoi genitori non sono in casa."A:"Credo sia meglio che io me ne vada"
L:"Io non credo"Con una rapida mossa, si piazzò di fronte alla porta.
L:"Non ti ricordi proprio niente eh?"
A:"Cosa dovrei ricordare?"Rise. Perché tutti quanti devono sempre ridere?
Lorence cominciò ad avvicinarsi sempre di più, e più lui si avvicinava, più io mi allontanavo.
Poi sentì qualcosa di freddo dietro di me, il muro. Non avevo via di fuga.A:"Stai lontano da me"
L:"Oh andiamo, so che non puoi trasformarti. Non sono del tutto stupido"A:"Chi sei tu? Cosa vuoi da me?!"
L:"Ti prego ascoltami, non abbiamo molto tempo. Non sei capitata qui per caso, il tuo subconscio sapeva dove ti stavi dirigendo"A:"Che cosa?! Io non ci sono mai stata qui!"
L:"Qui, no. Tu ancora non lo sai, ma io e te ci conosciamo da tantissimo tempo."La mia testa stava esplodendo. Era la prima volta che vedevo quest'uomo in vita mia, o forse no? Pezzi di ricordi riaffioravano nella mia mente.
A:"Lorence?"
L:"Andrea, devi ricordare. DEVI."
A:"Ma perché è così importante?!"
L:"È l'unico modo che hai per sconfiggere il dr. Kopei.. E io non posso dirti tutto"Lui allungò la sua mano verso di me, e un flash scoppiò nella mia mente: lui, piegato su di me con una specie di siringa in mano.
Lo spinsi via.
A:"Tu, tu mi hai fatto del male in passato, non è così?!"Lui distolse lo sguardo.
L:"Si, ma è stato un errore, sto cercando di rimediare"A:"Avvicinati di nuovo a me e giuro che ti ammazzo"
Provavo un odio veramente forte verso i suoi confronti e non sapevo neanche il motivo.Mi scagliai verso la porta, la aprii e ricominciai a correre, più veloce che potevo.
L:"Aspetta, ti prego!"
Ma era troppo tardi, ero ormai lontana.
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Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")
FanfictionTutto era ormai perfetto. Matt era stato sconfitto, io ero felicemente fidanzata e avevo degli amici fantastici. Nulla poteva andare storto, ma sotto sotto sapevo che qualcosa stava nascendo dentro di me. O peggio, era già nato e stava prendendo il...