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Vi avevo avvisati, ultimo capitolo, suuuuuuper lungo (diviso in due, perchè altrimenti era davvero troppo lungo, ma pubblicati allo stesso momento).
- S

Ps: quando ho cominciato a scrivere questa fanfiction, la quarta stagione era appena uscita, quindi tutta la storyline dei dread doctors e della quinta e sesta stagione non esisteva. Mi sono presa la libertà di piegare un pochino la linea temporale della serie, per far rientrare un paio di cose. Thanks :*
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Avevo ritrovato la fiducia in me stessa. Nonostante il viaggio nei ricordi a cui ero appena stata sottoposta (grazie Scott anche se te l'ho chiesto io), mi ritrovai con un fuoco dentro che non riuscivo a spegnere.

Per quanto non avessi la minima idea di dove partire, o cosa effettivamente dovessi fare, ero a casa mia, con tutti i miei amici, il mio fidanzato e mio padre, e non li avevo mai sentiti così tanto vicini come in quel momento.

Non sapevo neanche che mio padre sapesse fare pozioni, ho sempre creduto che fosse la mamma quella brava con la magia, essendo un angelo, ma a quanto pare papà sapeva il fatto suo, perchè dopo una mezz'ora a prendere roba dalla cucina, aggiungere polveri strane e insetti rinsecchiti e oggetti che non avevo mai visto nella nostra dispensa, una nuvola azzurra si alzò dalla pentola che conteneva un liquido particolare.

P:"Andrea, vieni qui un momento per favore?"

A:"Dimmi papi, hai bisogno?"

P:"Ascolta, non posso dire di essere contento di questa situazione. Comprendo che tu sia nei guai, e sono contento che tu abbia degli amici così apprensivi da darti una mano, ma da unico umano qui presente.."

Una faccia spuntò da dietro la porta della cucina

Stiles:"Ehi! Ci sono anche io!"

P:"Stiles, origliare è maleducazione! Vabbè come unico di due umani qui presenti, ma l'unico effettivamente maggiorenne e con una figlia da proteggere, non posso che essere preoccupato di tutta questa storia."

A:"Lo so papà, ma non saprei neanche come uscirne senza affrontare il dottor Kopei.. Purtroppo in questi momenti servirebbe la mamma"

P:"Già, tua madre sicuramente avrebbe trovato le parole giuste per aiutare te, ma tranquillizzare me. Comunque, ho fatto un paio di pozioni, giusto per essere sicuri. Una è un antidoto contro quasi tutti i veleni, l'altra è una sorta di drink energetico, in caso in cui, non lo so, ti senta stanca o non riesca più..."

Vidi gli occhi di mio padre cominciare a riempirsi di lacrime. Sapevo che fosse preoccupato, in fondo dovevo andare a combattere contro l'uomo che aveva ucciso la mamma e stava cercando di uccidere anche me.

P:"Vengo anche io. Sono tuo padre, e mi interessa veramente poco di non essere una creatura sovrannaturale come tutti quanti, voglio essere al tuo fianco, hai 16 anni per l'amor del cielo!"

Non avevo mai visto mio padre così, credo si sentisse così perchè non era riuscito ad aiutare la mamma a tempo debito.

Lo abbracciai. "Ti voglio bene papà" e uscii dalla cucina.

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Lidia, Scott, Stiles, Malia e Kira erano andati a casa da un pezzo. Era ormai l'una di notte, mio padre era andato a dormire, io e Liam eravamo rimasti soli a discutere sul da farsi.

Liam era palesemente preoccupato di questa situazione, ma io era tutta la giornata che non avevo dovuto tenere sotto controllo il crock, anzi, era tutta la giornata che non ci stavo neanche pensando.

Ironicamente, al primo pensiero del crock, cominciai a sentirmi strana.

Liam mi guardò, mi diede un bacio sulle labbra. "Scusa, avevi gli occhi neri.."

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora