31 dicembre/Luna piena

755 43 3
                                    

Era l'ultimo giorno di un anno fantastico.

In un anno, la mia vita era cambiata.
Io ero cambiata.

Sarei andata a festeggiare ad una festa a casa di Marco, un ragazzo nella mia classe di fisica.

Liam sarebbe passato a prendermi alle 8.
Erano le 7 e dovevo ancora cominciare a prepararmi.
"Cazzo"

Mi buttai in doccia, mi lavai i capelli, uscii e dovevo decidere cosa mettermi.

Aprii l'armadio e fui sommersa da migliaia di idee su cosa mettermi. Poi, il mio sguardo cadde su una scatola.
La aprii, dentro c'era un biglietto:
Per quando non sai cosa metterti, ma vuoi sempre essere al top.
Era di mia madre.

Nella scatola c'era un vestito nero, che arrivava alla caviglia.
Inutile dire che lo indossai.

Il campanello squillò e mio padre urlò che Liam era arrivato. Scesi le scale.

----------------------------------------------------
Papi/Paolo's pov
Il campanello squillò e andai ad aprire la porta. Sulla soglia c'era Liam, in smoking, che aspettava Andrea.

"Andrea, scendi che c'è Liam!" Le urlai.
"Salve signor Steel" mi disse Liam.
"Ciao" risposi. Quel ragazzo non mi piaceva, ma faceva felice mia figlia, quindi andava bene.

"Come sto?" Chiese Andrea scendendo le scale.
"Andrea, dove hai preso quel vestito?" Domandai.
A:"L'ho trovato dentro una scatola, nel mio armadio. Perché?"
P:"Era di tua madre. Lo mise il giorno del nostro decimo anniversario, l'anno in cui...
Vabbè, scusate. Divertiti."

E uscirono.
----------------------------------------------------
Andrea's pov
Camminavamo lungo il marciapiede, mano nella mano, finché non raggiungemmo una casa enorme, tutta bianca.

Sulla porta c'era il fotografo, pronto a immortalare tutte le coppiette che entravano.

Noi saltammo quel punto, dato che si sarebbe visto il bagliore dei nostri occhi che avrebbe rovinato la foto.

Andammo direttamente al centro della pista a ballare.

Mentre ballavamo, successe un qualcosa che non credevo ormai più possibile: mi crebbero gli artigli.

L:"Andrea, gli artigli..."
A:"Oddio, non riesco a farli rientrare. Liam, dobbiamo uscire, non mi sento bene."

Liam capì subito che il mio "non mi sento bene" equivaleva a "mi sto trasformando e non capisco il motivo"

Uscimmo dalla casa e andammo in un campo piuttosto buio.

L:"Cosa succede? Avevi imparato a controllarlo!"
A:"Non lo so. È come se, tutto d'un tratto lo avessi scordato."

Mi accasciai a terra, in lacrime.
A:"Liam, ho paura"
L:"Tranquilla. Sono qui con te"

Si chinò su di me e mi baciò.
Come spuntarono, gli artigli si ritrassero da sé, dopo che Liam mi baciò.

A:"Ti amo"
L:"Io di più"

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora