Prologo

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10 anni prima
Sono sempre stata una di quelle bambine che sognavano in grande.
Quelle che si sdraiavano e guardando il soffitto immaginava tante storie e mi divertivo ad inventare quelle più bizzarre.
Avevo tanta fantasia. E poi, tutta contenta, andavo a raccontarle a mia mamma.

"Mamma! Mamma!" con il cuore che mi batteva forte corsi verso di lei, entusiasta di raccontarle la mia nuova storia.

Si girò verso di me, un sorriso dolce le illuminava il volto. Quel sorriso c'era sempre quando mi guardava facendomi sentire amata e apprezzata.

"Vuoi sentire la mia nuova storia?" le chiesi già pronta a raccontarle, ma poi mi bloccai notando il trambusto nella stanza.
La camera da letto, solitamente ordinata e accogliente, era ora un caos di scatoloni e vestiti sparsi ovunque. Lei era china su uno di questi scatoloni, mettendo via dei vestiti.

"Cosa stai facendo?", sentii il tremolio nella mia voce e la mia eccitazione venne sostituita da una crescente preoccupazione.

"Amore, sto preparando le cose per il trasloco" mi spiegò, cercando di mantenere un tono rassicurante. "Non te ne ho parlato prima perchè il papà ha avuto la notizia solo stamattina. Ha ricevuto una promozione al lavoro, e dobbiamo trasferirci in una nuova città" aggiunse tranquillamente.

La guardai scioccata e spaventata. Avevo paura a trasferirmi, qui avevo i miei amici, la mia scuola, perchè dovevamo trasferirci?

Lei, vedendo la mia reazione posò un vestito nello scatolone e si alzò,  avvicinandosi a me e accarezzandomi i capelli. Si abbassò per stringermi tra le sue braccia. "Angelo mio, so che cambiare puo' essere difficile, ma sono sicura ti troverai benissimo nella nuova città. E sai una cosa? C'è il mare. So quanto ami nuotare."

Le sue parole iniziarono a rassicurarmi. Improvvisamente le mie preoccupazioni cominciarono a svanire. La mia mente si riempì di immagini di giornate soleggiate passate sulla spiaggia, di tuffi nelle onde scintillante e di storie raccontate ai miei amici marini.

"Il mare..." mormorai, un sorriso che iniziava a formarsi sulle mie labbra. "Non vedo l'ora. Quando partiamo?" le mie preoccupazioni svanirono completamente.

"Tra tre giorni, il tempo di sistemare tutto, anche con la tua scuola e poi possiamo partire". Sorrise vedendo il mio entusiasmo.

Furono i tre giorni più lunghi e allo stesso tempo passarono così in fretta.
Avevo salutato tutti i miei amici e avevo promesso loro ci saremmo continuati a sentire. C'era un misto di tristezza e eccitazione nei saluti, ma l'idea del mare mi riempiva di speranza.

"Allacciati la cintura angelo." Guardai mia mamma e annuii, allacciandomi subito la cintura come da sua richiesta.

"Sei pronta?" mi chiese mio papà, sorridendomi affettuosamente dallo specchietto.

"Prontissima!" Urlai piena di felicità.

Entrambi risero, scambiandosi uno sguardo pieno d'amore.
Era presto per me, però mi ero sempre detta che un giorno avrei voluto qualcuno mi guardasse come il papà guardava la mamma, come se non esistesse un'altra donna al mondo che potesse dargli quello che lei gli dava, come se lei fosse l'aria che lui respirava. Era quello che desideravo.

Mi svegliai di colpo, sentendo uno schianto.
Erano ormai otto ore che stavamo viaggiando e la pioggia batteva forte sui vetri.
Mi ritrovai a guardare il mondo sottosopra.

"A-angelo" sentii mia madre chiamarmi, solo che il suo tono non era pieno di felicità come sempre. "Elara..." la sentii ancora chiamarmi, la sua voce sembrava così distante e debole.

Provai a girarmi a fatica, sentivo dolore in tutto il corpo.

"Mamma? Papà?" cercai di chiamarli a voce alta, ma uscì solo un sussurro. Perché sussurravo?

Finalmente, dopo vari tentativi, riuscii a girarmi e a vedere i miei genitori, ma l'immagine che mi si presentò davanti mi raggelò. Mio padre era immobile, non reagiva, i suoi occhi erano chiusi e mia madre... il suo sguardo era puntato su di me, ma non c'era alcun'emozione e alcuna luce. Era spento e spaventato. Poi notai il suo viso, cosparso di sangue.

Sentii delle urla strazianti, disperate. Mi accorsi provenivano da me. Urlai e cercai di dimenarmi, ma il mio corpo era bloccato.

"Amore, stai tranquilla, non preoccuparti" la sua voce era così debole. Cercò di sorridermi, come faceva sempre, ma non riuscì e i suoi occhi iniziarono a chiudersi piano piano.

"MAMMA!" la mia gola bruciava dalle urla. Continuai ad urlare, cercai di chiamare i miei genitori, ma loro erano davanti a me, inermi.

All'improvviso sentii una sirena avvicinarsi e degli uomini mi trascinarono fuori dalla macchina.
Ero stordita, disperata, non sentivo più nulla.

"C'è una bambina, avrà dieci anni, sta perdendo del sangue, ma sembra non abbia ferite gravi. Portiamola subito a fare dei controlli". Stavo perdendo sangue?

"Tesoro, mi senti? Guardami bella bambina" una signora mi parlava, percepivo la sua voce lontana.
Volevo risponderle, ma dalla mia bocca non usciva nulla.

"Com'è la condizione dei genitori?" sentii una voce maschile chiedere a qualcuno.

"Abbiamo provato in tutti i modi, ma purtroppo non siamo riusciti a fare nulla, sono entrambi morti" era un sussurro, ma alle mie orecchie arrivò in maniera chiara e nitida.

Morti? I miei genitori erano morti?

"Fermati! Non agitarti così! Tesoro, calmati!" La signora continuava a parlarmi, mi diceva di calmarmi, perché? Arrivarono altri due uomini a bloccarmi e solo allora mi accorsi del mio corpo che continuava a scalciare e a dimenarsi.

Poi non sentii più nulla, persi coscienza e insieme a quella persi anche la mia capacità di sognare in grande. Realizzai che i sogni erano per chi sperava in qualcosa e dopo quel giorno e nei giorni a venire le mie speranze e quella bambina che guardava il soffitto e inventava le storie più bizzarre erano ormai solo un lontano ricordo.

La bambina che amava raccontare storie, che vedeva la bellezza e la magia nel mondo, era svanita insieme a quella notte terribile. La vita, che una volta sembrava piena di promesse e possibilità, era ora un terreno desolato e nulla sarebbe stato più lo stesso.

***
Ciao a tutti, sono nuova qua e spero che questo primo accenno vi piaccia. Se avete qualche consiglio, correzione o idea da propormi non esitate a dirmelo. Il prossimo capitolo verrà fatto a breve (in realtà è già scritto) ma vorrei che prima leggiate questo e voglio capire se me la cavo. Detto questo buona lettura 💋

ig: amelieheartstories

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