Capitolo 7

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Una volta che Luna se ne fu andata, mia nonna si girò verso di me con uno sguardo severo

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Una volta che Luna se ne fu andata, mia nonna si girò verso di me con uno sguardo severo. "Silas," iniziò, "abbiamo già persone che possono svolgere quel lavoro. Non possiamo permetterci il rischio di prendere qualcuno senza esperienza per un evento così importante."

Rimasi in silenzio, la mente ancora affollata dal ricordo degli occhi azzurri di Luna. Pensavo a come mi ero sentito attratto da lei sin dal primo istante, al modo in cui il suo lavoro al ristorante mi aveva lasciato senza parole. Ogni incontro con lei era un enigma avvolto in fascino e mistero, un desiderio che cresceva, incontrollato, nel mio petto.

Ma c'era qualcosa di più: una sensazione sottile che stesse nascondendo qualcosa. Avevo visto l'esitazione nei suoi occhi, la cautela nelle sue parole. Ogni volta che parlava, sembrava pesare ogni sillaba, come se temesse di rivelare troppo. Questa consapevolezza mi rendeva ancora più curioso di scoprire di più su di lei.

"Silas, mi stai ascoltando?" La voce di mia nonna interruppe i miei pensieri.

"Scusa, nonna," risposi, concentrandomi di nuovo su di lei.

"Stavo dicendo," riprese con impazienza, "se lei ha referenze o se sappiamo qualcosa di più su di lei. Non possiamo affidare un evento così cruciale a qualcuno di cui non sappiamo nulla."

Mi spazientii. "Capisco le tue preoccupazioni, nonna, ma ho deciso così. Il lavoro che ha fatto al ristorante era incredibile, e io credo in lei. Non voglio obiezioni su questo."

Mia nonna sospirò, vedendo la determinazione nel mio volto. Sapevo quanto fosse protettiva e quanto desiderasse avere tutto sotto controllo, specialmente dopo gli avvenimenti dell'ultimo periodo. La morte di mio padre aveva destabilizzato tutta la famiglia, e mia madre, Katya, incapace di sopportare il dolore, era caduta in una profonda depressione. Ora, tutte le responsabilità e le attività della famiglia erano ricadute sulle mie spalle, essendo io il primogenito. Mia sorella, Avery, stava finendo l'ultimo anno di università e non poteva aiutare. La responsabilità pesava su di me come un macigno.

La morte di mio padre non era stata solo una perdita; era stato uno strappo nel tessuto stesso della nostra vita. Un incidente d'auto, rapido e crudele, aveva portato via l'uomo che era stato il pilastro della famiglia. Mia madre, Katya, non era riuscita a sopportare il dolore, crollando sotto il peso della perdita, rifugiandosi in un'apatia che aveva fatto sembrare ogni giorno come un'ombra del precedente.

"Spero tu sappia cosa stai facendo, Silas," disse infine mia nonna con un tono più morbido. "La nostra famiglia ha già subito abbastanza."

"Lo so, nonna," risposi, avvicinandomi per abbracciarla. "E proprio per questo voglio che tutto vada per il meglio. Ti prometto che non te ne pentirai."

Lei annuì, accettando a malincuore la mia decisione. Dentro di me, sapevo che questa era una scommessa rischiosa, ma sentivo che Luna meritava quell'opportunità, e forse, qualcosa di più.

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