Fashion week

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Milano, giugno 2024.

Mi avvicinai al comodino, ancora mezzo assonnato, ed estrassi il telefono. Il display si accese mostrando una notifica: una foto da parte di Chloe. Con una veloce carezza sfiorai lo schermo, e immediatamente apparve l'anteprima dell'immagine. Il mio corpo fremette istintivamente alla visuale di quella vista così provocante. Mi appoggiai contro i cuscini, ormai del tutto sveglio.

*Buongiorno biondina
*Mi hai già fatto venire una grossa erezione di prima mattina.

Ero in Italia per lavoro, non sopportavo più la distanza che mi divideva dalla mia ragazza.
E per di più l'Italia era nove ore avanti rispetto a Los Angeles e difficilmente riuscivamo a stare più di un'ora a telefono prima che uno dei due avesse un impegno.

Premetti sul suo contatto e attesi che rispondesse.
Dopo qualche secondo, mi comparve davanti il suo viso sullo schermo.

«Oh eccoti qui!» disse contenta. «Ti sei appena svegliato, amore?.» domandò.

Annuii e gli mostrai il torace nudo, mentre ero disteso sul letto dell'hotel più lussuoso di Milano.

«Quella foto nuda cos'era, piccola?» ridacchiai, «la foto del buongiorno?».

Mi appoggiai allo schienale del letto, un sorriso malizioso sulle labbra.

«Stai dicendo che non ti è piaciuto vedere le mie tette appena sveglio?» chiese con un luccichio malizioso negli occhi.

Si sistemò meglio di fronte allo schermo, permettendomi un'altra occhiata a quel suo corpo così provocante.

Mi morsi il labbro inferiore, trattenendo un gemito basso. Aveva proprio capito come farmi impazzire, non c'era dubbio.

«Non fraintendermi, biondina. Le tue tette sono così perfette.» sorrisi.

«E poi, a te non piace quando sono un po' birichina?» Non potei fare a meno di ridacchiare a quell'affermazione.

Mi piaceva quando Chloe si lasciava andare e si comportava con quell'aria provocante.
Ma al tempo stesso, era una tortura doverla guardare a migliaia di chilometri di distanza senza poterla toccare.

«Oh, sai perfettamente che a me piace,» risposi, fissandola attraverso lo schermo. I miei occhi corsero lungo le linee curve del suo corpo, che si intravedeva dietro la telecamera. «Ma mi stai facendo morire qui, senza poterti toccare.»

Lei rise a quell'osservazione. Sapeva perfettamente cosa stesse facendo ai miei sensi, e si stava divertendo un mondo a torturarmi.

«Oh, povero te,» disse in tono scherzoso.
«Stai soffrendo così tanto, eh? Ma a me sa che in realtà ti stai divertendo tantissimo.»

Non potetti non notare un pizzico di gelosia nella sua voce. Aveva sicuramente visto i video su Instagram di tutte le ragazze che mi avevano fermato per fare una foto con me.

La fissai, scuotendo la testa.

«Sei proprio una piccola peste, lo sai?» le dissi, la mia voce appena più roca adesso.

«Mmmh, sì, ma una peste che ti piace, giusto?» replicò lei con un'espressione maliziosa. Si sistemò un po' meglio sullo sgabello, mostrandomi così una parte del suo seno.

Mi morsi di nuovo il labbro inferiore, tentando di controllarmi. La vista del suo corpo me lo stava facendo diventare di marmo.

«Sì, lo ammetto,» ammisi. «Ma sai bene quanto mi stai tormentando adesso. Non è giusto.»

Un'oscura storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora