Un padre sexy

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Pov Anastasia

Il campanello suonò e finalmente la scuola finì.

Era stata una giornata lunga e noiosa, e ora mi trovavo nel cortile, circondata dalle mie amiche, Kelsey, Mia e Brooke.

Il sole iniziava a calare, dipingendo il cielo di arancione e rosa, ma non riuscivo a godermi completamente il momento.

Le mie amiche ridevano e scherzavano, e io mi sentivo sempre più a disagio.

«Avete visto il padre di Ana? È così bello!» esclamò Kelsey, con un sorriso smagliante, mentre si allargava le braccia come se stesse descrivendo un'opera d'arte.

Non potevo credere a quello che stavo ascoltando.

Sì, mio padre era Vinnie Hacker, un influencer, ma il suo aspetto e la sua popolarità tra le mie amiche erano argomenti che preferivo evitare.

«Dai, smettila! Non parlate di lui così,» risposi, cercando di mantenere un tono calmo.

Ma il mio viso tradiva già il mio imbarazzo.

«E non sei gelosa di tuo padre? Merda, è davvero bello» continuò Mia, mentre Kelsey annuiva con entusiasmo.

Kelsey si sporse in avanti, gli occhi scintillanti.

«Io mi farei sverginare volentieri da tuo padre!» disse, con un sorrisetto malizioso.

Le loro parole mi colpirono come un pugno nello stomaco.

Non potevo credere che stessero parlando di lui in quel modo.

Ogni frase che usciva dalle loro bocche aumentava il mio imbarazzo.

«Ma che cavolo! È mio padre!» sbottai, ma sapevo già che non si sarebbero fermate.

«E poi, a letto sarà una bestia! Lo sai, no? Ha quel corpo!» continuò Kelsey, ridendo.

Ogni parola che pronunciava mi faceva sentire più infastidita.

«E avrà un cazzo enorme!» interruppe Mia, scoppiando a ridere.

Ok, stavano esagerando.

Le loro risate riecheggiavano nel cortile, mentre io cercavo di nascondere la mia frustrazione.

«Dai, smettetela! Non è divertente! È solo mio padre!» dissi, cercando di mantenere un tono autoritario.

Ma mi resi conto che per loro era tutto un gioco.

Le mie amiche continuarono con fantasie sempre più esplicite. «Mi metterei in ginocchio per lui, gli farei anche un bel pom-»disse Brooke.

«Non voglio parlare del pene di mio padre!» gridai, forse un po' troppo perchè alcune persone si girarono per ridere di me.

«Rilassati. Io onestamente amo tuo padre.»
aggiunse Kelsey, e io non sapevo se ridere o piangere.

Mentre cercavo di ignorare le loro chiacchiere, un gruppo di ragazzi si avvicinò.

Tra loro c'era Aaron, un ragazzo della mia classe che aveva sempre un modo per farmi ridere.

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