Aiutami

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Alla fine Luana mi aveva convinto. Ben mi era sempre stato accanto e coperto un sacco di volte quando facevo qualche cazzata e questa era la più grossa, mai come adesso avevo bisogno del suo aiuto. Stava sul divano a giocare ai videogame, io seduta sulla poltrona di fronte a lui e Luana al suo fianco. Stavo continuando a fissarlo e non sapevo neanche cominciare 《Batuffolo puoi finire di fissarmi mi sconcentri》odiavo quel sopranome ma lui continuava imperterrito ad usarlo e poi fu una cosa di botto, lo guardavo e poi quelle parole uscirmi dalla mia bocca《Ben sono incinta》ed eccolo, tutto si era bloccato, un'attimo prima giocava e quello dopo era immobile fino a quando il suo jostic cadde a terra, i suoi occhi si spalancarono e lentamente girava il volto verso il mio, sembrava un robot 《Ero troppo preso dal gioco e ho sicuramente capito male, puoi ripetere per favore?》fece un mezzo sorriso sicuramente forzato, i suoi occhi erano così speranzosi《Ben sono incinta, aspetto un bambino, qualcosa mi cresce nel ventre》 dissi tutto d'un fiato. Si alzò di botto portando le grandi mani tra i capelli e tirandoli qualche volta《Com'è potuto accadere? C'è io lo so ma... Non sapevo neanche che fossi sessualmente attiva e...》alzò lo sguardo ed era di fuoco《Dov'è il bastardo che ti ha fatto questo?》adesso avevo davvero paura, non lo avevo mai visto così arrabbiato《Angie》 disse in modo serio così da ottenere una risposta《Sentimi bene e siediti prima che ti venga un'attacco di cuore》dissi timorosa, mio fratello è una testa calda ne sono ben consapevole, fece come gli avevo gentilmente chiesto e poi gli raccontai la storia omettendo il fatto che avevo rivisto il ragazzo e si trovava qui a Los Angeles. Lo avrebbe trovato e ucciso con le sue mani e non ho davvero bisogno di questo adesso. Si sarebbe dovuto calmare prima e poi solo allora avrei cominciato a parlargliene, quando sarei stata pronta anche io, quando tutto quello sarebbe diventato reale anche per me, innanzitutto per me. Aveva ascoltato tutto in un austero silenzio continuando a torturarsi le mani ma dopo aver accumulato tutte quelle parole aveva cominciato ad urlare cose come 'Io non posso credere come tu sia stata così incosciente. Ti ho sempre reputata una ragazza con la testa sulle spalle. Non sai chi è il padre di bene in meglio. Come dirai a mamma e papà tutto questo?' .

Aveva gridato così tanto che alla fine le orecchie mi ronzavano. Erano tutte cose che già sapevo non vi era bisogno che lui continuasse a mettere il dito nella piaga, faceva già male da sola《Capiamoci bene》avevo cominciato ad urlare a mia volta io《Lo so che sono stata un'incosciente ma è capitato. Non posso farci niente adesso. Con mamma e papà parlerò quando saranno tornati va bene? Adesso puoi anche toglierti quello sguardo perché non solo tu sei deluso! Lo sono anch'io di me stessa e non sai quanto quindi se devi continuare in questo modo preferisco tornarmene in camera a compiangermi da sola》.

Non mi fece tornare in camera. 

In me n che non si dica ero tra le sue braccia, quelle forti braccia che molte volte erano state il mio sostegno, continuando a ripetermi che lui ci sarebbe stato in ogni cosa e contro tutto e tutti.

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