CAPITOLO XVI

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STEVE

La migliore libertà è essere sé stessi
JIM MORRISON

Adoro i miei cugini. Sono tutta la mia vita. Li ascolto sempre, so tutto di loro. So come si sentono, quello che hanno passato, le ragazze che gli piacciono e i loro tormenti. Però a volte mi pare che loro non sanno nulla di me. Io li ascolto, si confidano con me, sia James che Liam, ma io non ci riesco.

Mi sono sempre sentito etichettato come colui che ascolta, colui di cui puoi fidarti e a cui puoi dire davvero ogni cosa, quindi non mi sono mai posto il problema di parlare di me con loro. Certo, in alcuni casi è inevitabile che ci confessiamo cose, ma se io sto male, è come se avessi paura di chiamare loro. So che non mi giudicherebbero mai, ma ho paura che i miei problemi a loro non interessano.

Dicembre è iniziato da un po' ormai, la scuola mi impegna tantissimo e studio fino a sera. Per non parlare degli allenamenti e del lavoro.

Quest'estate ho iniziato a lavorare, un lavoro part-time in un bar come cameriere, giusto per pagarmi gli allenamenti di football, il mio sport preferito.

E quindi sono sempre impegnato. Grazie al cielo, tra un po' iniziano le vacanze natalizie, e domani è persino il compleanno di Cissy, infatti io, mia sorella, Liam, James e Daphne abbiamo deciso di organizzarle una festa a sorpresa in una pizzeria in centro. Dopo le riprese tornerà a casa con Daphne e poi con la scusa di festeggiare il suo compleanno fuori, solo loro due, in pizzeria ci saremo noi.

Come ogni mattina vado a scuola con i miei cugini e Chloé, con la macchina di Liam, ci passa sempre a prendere lui dall'inizio dell'anno. In macchina, come al solito ascoltiamo James che parla di Cissy. <<Ragazzi voi che le avete regalato? Io le ho preso una collana. Sapete Daph che le ha preso? Ho paura che la collana non sia abbastanza...>>
<<James, calmo!>> esclama mia sorella, <<Stai tranquillo, qualsiasi cosa la amerà>>
<<Ma la sua famiglia è ricca! La collana...>>
<<James, basta, lo sai che Cissy non si cura di queste cose, non è presuntuosa come pensavi tu stesso all'inizio>> dice Liam, e ha ragione.

Cissy e Daph sono le persone più dolci che io conosca e per niente vanitose o superficiali, come è spesso l'aggettivo affibbiato alle persone famose come loro.
A mio parere, James doveva trovare un'altra scusa, a inizio anno, per 'odiare', Cissy.
Sosteneva che lei fosse cattiva, presuntuosa, egoista e avida, solo perché non voleva dire che ogni cosa di lei, gli ricordava suo padre e il giorno in cui se n'è andato.

<<Comunque, io e Liam le abbiamo comprato un vestito rosso>> dico,
<<Io le ho preso una borsa da abbinare al vestito>> dice invece Chloé, e James annuisce <<Va bene>> dice, e poi chiede informazioni su Daphne.

<<Troppe, troppe cose>> dice Chloé, <<Hanno l'abitudine di farsi tanti regali quanti gli anni che compiono, in questo caso Daphne le ha preso diciassette cose diverse, tra profumi, libri, vestiti e cose del genere>>

Ormai è noto a tutti noi che il rapporto che hanno Daph e Cissy è indissolubile, indistruttibile, eterno. Non si dividerebbero per nulla al mondo, quindi questo fatto dei regali non mi stupisce affatto.

Appena arriviamo fuori scuola, Liam parcheggia e tutti e quattro andiamo dalle due cugine Jones, visibilmente arrabbiate.

<<Hey, ragazze, che succede?>> chiede Chloè,
<<Succede che Keyes è un idiota, cretino e stronzo!>> urla Daphne in preda all'ira,
<<Calma, Daph, che è successo?>>
La campanella suona e Narcissa sbuffa sonoramente, <<Vi raccontiamo dopo a pranzo>> dice mentre abbraccia James.

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