CAPITOLO VIII

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CHLOÉ

Non ci sono persone più acide di
quelle che son dolci per interesse
LUC DE CLAPIERS DE VAUVENARGUES

La lettura è sempre stata la mia passione. Da sempre.
Leggo da quando avevo nove anni, e questo mi ha portato a creare un bagaglio culturale molto, ma molto vasto, e così ho iniziato ad eccellere a scuola.
Amo la lettura, ma è stata anche la mia rovina.

Ho sempre avuto un carattere abbastanza chiuso, e sono molto timida, lo ammetto, quindi non ho mai avuto molti amici. L'unica amica che avevo era Charlotte Hellas, mi è sempre stata vicina, ma prima dell'inizio delle medie, si è trasferita in New Jersey con suo padre per via della morte della madre. Quindi iniziai le medie sola e intimorita. Intimorita dal fatto che ero sola nei corridoi. Tutti avevano qualcuno con cui parlare, ma io no. Poi ero una primina. Un'insignificante bambina dai capelli rossi di undici anni. Nella scuola che frequentavo e frequento tutt'ora, la St. Helena School, ci sono le classi dalla prima media alla quinta superiore, quindi la vergogna e il disagio in mensa e nei corridoi raddoppiava. Fin quando non conobbi lei, Jessica Heprise, una ragazza della mia stessa classe, che non andava particolarmente bene a scuola. Ero felicissima sapendo di avere un'amica, finalmente, anche se era tutta un'illusione. Studiavamo insieme, le mandavo i compiti, la facevo copiare in classe, la aiutavo in matematica e le svolgevo i temi per inglese. E dopo aver passato il primo anno, mi scaricò, per un semplice e banalissimo motivo: 'mi servivi solo per passare con buoni voti e avere il telefono nuovo'.
Sì, certo, non ho mangiato per una settimana a causa sua.
In seconda, sotto consiglio di Steve, provai ad essere più socievole, ma l'impulso di parlare dei libri e le cose che leggevo era inevitabile. Così tutti si allontanavano, reputandomi 'noiosa', 'saputella' o, l'insulto che mi faceva più male, 'secchiona'.

In terza mi lasciai tutto alle spalle, provando a farmi amici anche di altre classi e a non parlare delle mie passioni. Iniziai anche a confidarmi sempre più spesso con Steve, che in un modo o nell'altro è sempre stato al mio fianco. Così, la terza la iniziai piena di amici, ma purtroppo, tutti falsi. Tre ragazze mi erano amiche perché avevano bisogno di qualcuno che le facesse copiare ai compiti in classe e altre due fingevano di essere mie amiche per entrare nelle grazie dei professori. Finite le medie, avrei dovuto iniziare le superiori, con l'intento di cambiare, di provare ad essere diversa, provare ad avere amici veri per una volta. Ma era tutto un sogno.

James ormai era cresciuto, era entrato nella squadra di basket come capitano, era diventato bello, molto bello e in poco tempo, lui, mio fratello e Liam diventarono i più popolari della scuola, tutto questo solamente al loro secondo anno. Ma una volta saputa della nostra parentela, le ragazze della mia classe, le ragazze delle altre classi, alcune delle medie e perfino Jessica, divennero tutte mie amiche per arrivare a sedersi allo stesso tavolo di James in mensa. E non so con quale coraggio, ma forse solo per la rabbia che mi portavo dentro dalla prima media. Mandai a fanculo tutte loro, che, incazzate, andarono a parlare male di me in giro. Così che mi ritrovai davvero senza amici, né veri né falsi.

I due anni successivi sono stati i peggiori e passavo le notti a piangere nel mio letto. Tutto questo fino al 10 settembre di quest'anno. Ormai la notizia che sarebbero arrivate le cugine Jones si era sparsa ovunque nella scuola, ed io non potevo essere più felice di così. Due nuove ragazze, della mia stessa età, che non mi conoscevano e per di più famose! Quindi ho iniziato l'anno felice con un obiettivo fondamentale da raggiungere: diventare amica delle cugine Jones. E alla fine...ci sono riuscita!

Sono ragazze fantastiche, sono belle, studiose e altruiste ma soprattutto, non danno retta alle voci di corridoio. Molte persone sono andate a parlare male di me da loro, ma le due ragazze continuano ad essere mie amiche. Il pomeriggio andiamo a fare un giro al centro, sono venute a casa mia, io sono andata a casa loro, abbiamo dormito insieme e il sabato sera usciamo insieme. Amiche migliori di loro non ne potrei mai avere.

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