Capitolo 7

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Soundtrack consigliata durante la lettura: FFVIII - Blue Fields

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Lucius

«Mi farai da guida e controllore, quindi?» Borbotto con le braccia incrociate al petto, appoggiato di schiena a un tronco di un albero.

«Controllore?»

«Suppongo che le farai rapporto di tanto in tanto.»

«Impossibile. Siamo su due piani della realtà completamente diversi e non c'è modo di comunicare. Solo quando la invocherai potremo parlarci» spiega Aerithel.

«Ah, capisco... Bene, a questo punto che dici di iniziare a farmi da guida?»

«Certo, Lucius.»

Aerithel, allora mi spiega le basi. Innanzitutto mi insegna a visualizzare la mia scheda status che, sebbene fossi solo a livello 2, possiedo delle statistiche molto elevate. Dopo di che mi mostra come usare una bussola magica per orientarmi e come equipaggiare armi e armature, oltre a come usare le skill, magie e l'inventario.
Il tutto si dimostra molto semplice e intuitivo.
Infine, mi dice la nazione del Mondo in cui mi sono reincarnato, Wainyth.

Mi guardo intorno e siamo in una zona pianeggiante, alberi e ruscelli dalle acque limpide.
L'elfa mi suggerisce due possibili strade da percorrere: una a Sud Est. «Quel sentiero conduce a Riverbranch, una città fiorente ed estremamente civile, e l'altra a Nord Ovest verso la Palude di Teneo, area quasi invivibile, covo di belve feroci e mostri, cosa che ti sconsiglio per il tuo livello attuale.»

Mi gratto la nuca confuso, poi, porto una mano sotto al mento e rifletto sul da farsi.

Se andassi in città in queste condizioni, non avrei soldi da poter spendere per comprare attrezzature o armi. Direi che l'unica possibilità è di livellare, devo cercare di diventare più forte.

«Direi di iniziare ad allenarmi, bene, la palude sarà il mio centro d'addestramento!» Concludo con enfasi, proseguendo a Nord Ovest, provando un insolito senso di eccitazione all'idea di dover combattere con creature che avevo solamente immaginato.

«Lucius, ehi, aspetta, fermati! Sei impazzito? È pericoloso: aggirarsi in quella palude equivale a un suicidio!» Mi raggiunge la giovane elfa dotata di piccole e graziose ali da fatina, svolazzando intorno come un'ape sui fiori. «Non voglio entrare in quel brutto posto, mi fa paura, andiamo via!» Borbotta facendo un infantile broncio.

«Esagerata, sei una fifona, se vuoi andare in città non ti obbligo a seguirmi!» Inoltrandomi nella boscaglia.

«Non ti lascio solo, e comunque non ho paura, io!» Ribatte ostinata.

Lasciatoci alle spalle la maestosa quercia di un albero secolare, inizio a osservare l'ambiente circostante con grande curiosità.

Ci troviamo in una zona piuttosto brulla, colma solo di rocce e qualche filo d'erba qua e là e un rudere di quello che sembra un tempo sia stata una chiesa.
Ciò rende piuttosto facile intuire che non venisse visitata molto dagli uomini, sarebbe stato complicato muoversi in un terreno tanto angusto e disconnesso, ma allo stesso tempo non sembra esserci traccia né di mostri né di qualsiasi altra creatura dando l'idea di essere un luogo del tutto disabitato.
Per confermare tale pensiero decido di interpellare la mia simpatica guida. «Aerithel, come si chiama il luogo in cui ci troviamo attualmente?»

Lucius e le Cronache del Multiverso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora