Aveva lasciato il suo appartamento continuando a guardarsi le spalle, ispezionando con cura ogni angolo, prima di cambiare strada. Aveva percorso a piedi circa quattro isolati, riuscendo a non farsi investire da nessuno, a sudare abbastanza da bagnare i vestiti che indossava, a eludere i riflessi spietati delle luci al neon, a non beccare Sasha - ma poteva davvero sperare che l'uomo fosse lontano da lui, impegnato in altro che non fosse lui?
Scosse la testa e si concentrò sulla pulsantiera dell'ascensore, mentre i numerini impressi nei tasti si illuminavano a intermittenza, in ordine crescente, finché non arrivò al piano. Recuperò le chiavi di Casa Morante, aprì la porta, ... e finì lungo disteso sul pavimento del corridoio. «Oscar!» bofonchiò, spingendo con entrambe le mani il muso del cane lontano dal proprio viso, con scarsi risultati, mentre al proprio sudore si mescolavano bava e peli.
«Dai, abbiamo capito che sei contento di vederlo.» Lucy comparve accanto a loro, riuscì a distogliere l'attenzione del cane da lui con un biscottino, lanciandolo da qualche parte dentro l'appartamento. Gli porse una mano, che Gab fissò per qualche istante, ma poi la prese nella propria, rialzandosi.
Venne assalito di nuovo, questa volta da Drake, che corse ad abbracciarlo. Gli accarezzò i capelli mentre, finalmente, varcava la porta d'ingresso. «Sono sudato da fare schifo.»
«Non puzzi.» disse Drake, strappandogli un mezzo sorriso, che subito nascose, non appena si rese conto della presenza di Martha, intenta a occupare uno degli sgabelli della cucina, mentre beveva del vino bianco - e doveva essere parecchio freddo, dato che il calice che lo conteneva era tutto appannato.
«Ti stai integrando bene in questa famiglia.» il sorriso che la donna gli rivolse non gli piacque per niente, sembrava si stesse prendendo gioco di lui.
D'istinto, le avrebbe rivolto un'occhiataccia, ma si fermò appena in tempo, seguendo con lo sguardo Lucy che si accocolava sul pavimento di fianco ad Oscar. Drake lo lasciò andare, finalmente, strappandogli una smorfia: il contatto col sudore altrui lo disgustava e lo disgustava che gli altri entrassero in contatto col suo di sudore. «Sì, ho bisogno di una doccia.» bofonchiò, anche se la temperatura glaciale dell'appartamento rischiava di congelargli gli abiti addosso.
«È libera.» si girò verso la fonte della voce che si era intromessa tra di loro, individuando subito Blaze Morante.
I capelli bagnati gli ricadevano intorno al viso in ciocche morbide, ondulate, un asciugamano sulle spalle, uno più ampio intorno ai fianchi. Per il resto, era nudo. Batté le palpebre un paio di volte. Non che non avesse mai visto un uomo nudo in vita sua, ma c'era qualcosa che sembrava calamitare il suo sguardo sul corpo dell'uomo, sul petto, lungo i fianchi stretti e le braccia possenti. Aveva dei tatuaggi, tanti, troppi. Ovunque. Lo rivestivano come una camicia, dal collo in giù, fino ai polsi, fino al bordo superiore dell'asciugamano che teneva legato in vita, avvolgendo i muscoli tesi sotto pelle come un mantello di squisita bellezza.
Non lo aveva mai visto prima senza giacca né cravatta - adesso, sapeva che cosa nascondeva sotto. Non dovrebbe importarti. Si sentì arrossire fino alle punte dei capelli e distolse lo sguardo da lui, profondamente imbarazzato. Blaze Morante era molto più che affascinante, nonostante non fosse più un ragazzino, Soprattutto, senza vestiti. Sussultò. Non se l'era aspettato, ma, più di tutto, non si era aspettata una tale reazione da parte propria - era più grande di lui di quasi vent'anni!
In un battito di ciglia era riuscito a cancellare l'angoscia, facendo spazio a sensazioni, emozioni che erano rimaste sepolte molto indietro nel tempo.
«Amore della mamma, ti giuro che qui,» Martha catturò la sua attenzione e si accorse in quel momento che aveva un portatile aperto davanti a sé, di cui stava indicando lo schermo con un dito. «Non c'è nulla di paragonabile a te!»
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FIREFLY ~ Una Luce Nel Buio
ChickLit«Mi piacerebbe riuscire a non farti sentire più solo. Mi piacerebbe che trovassi qui, con me, il tuo posto nel mondo.»