Non ricordava come, ma erano finiti dentro la camera da letto di Gabriel. Non ricordava come, ma si trovava nel suo letto, accanto a lui, intento ad annegare nei suoi occhi dello stesso colore dei cieli in tempesta.
Il suo respiro sulla pelle, il calore del suo corpo contro il proprio. I vestiti sparsi per la stanza ed il fiato corto. Il timore di stare per fare un torto a Paul, e la paura di stare obbligando Gabriel a fare qualcosa per cui non era ancora pronto – anche se era stato lui a dare il via a tutto. «Sei sicuro?» e gli allontanò i capelli dalla fronte.
I suoi occhi parvero farsi più grandi, inghiottirlo del tutto. Scosse la testa e subito si mosse per allontanarsi da lui, ma l'altro lo trattenne e nascose il viso contro una sua spalla. «Resta qui, per favore.»
Si stese al suo fianco, muovendosi con cura sotto al lenzuolo, affinché non si scoprissero, e lo attirò a sé. Gli accarezzò ancora i capelli, gli baciò ogni millimetro del viso, finché non lo udì ridacchiare imbarazzato. La tensione si sciolse. Rimase ad accarezzargli distrattamente i lineamenti del volto, ridisegnandoli con estrema cura, incantato dalla sua bellezza.
Ogni tanto, la visione subiva delle piccole interferenze, batteva le palpebre e Paul si piantava dentro le iridi, riapriva gli occhi e scompariva per lasciare il posto a Gabriel. In quei brevissimi istanti, tuttavia, Paul sorrideva. Non ricordava il Paul degli ultimi mesi insieme, il Paul che lo tormentava durante il Periodo. No. Sorrideva, così come aveva fatto così spesso durante i loro primi anni di relazione. E questo doveva pur significare qualcosa. Era stato lui stesso, alla fine, a ringraziarlo per essere stato l'amore della sua vita, esortandolo a cercare il proprio, però, a non smettere di vivere con lui.
Blaze non aveva più pensato a ciò per anni, non aveva più preso in considerazione l'ipotesi di potersi innamorare ancora, di poter incontrare l'amore della propria vita, per anni. Forse, neanche ci aveva creduto. Poi, era arrivato Gabriel. Ed era l'unica cosa di cui, in quel momento, pensava di dover essere grato a Clare.
Gli baciò la punta del naso, il giovane scivolò così vicino a lui da aderire al suo petto, intrecciò le gambe alle sue. Il suo sguardo continuava ad apparirgli pieno di incertezze e timori. Le parole che non stava dicendo facevano così rumore.
Lo baciò piano, prendendo il suo volto tra le mani, finché non chiuse gli occhi, e allora scese ad accarezzargli il collo, le spalle, continuò con una mano verso il fianco esposto, liberando il suo corpo dal lenzuolo, rivelandone un pezzetto per volta. L'altra mano stretta intorno al suo mento, poi tra i suoi capelli.
Gabriel si aggrappò alle sue spalle e si lasciò cadere di schiena, attirandolo sopra di sé. Interruppe il loro bacio, ma con un garbo tutto nuovo, e sorrise ancora. Gli allontanò un paio di ricci ribelli dalla fronte, gli accarezzò in punta di dita i tatuaggi sulle braccia, facendolo rabbrividire. Aveva un modo di toccarlo che restava titubante, ma saturo di una tensione che profumava di buono, di passione, di una dolcezza ammaliante.
«Potrei dirti tante cose...» mormorò sulle sue labbra, tra un bacio e l'altro. «E, forse, sarebbe una perdita di tempo, forse infrangerei, per la prima volta, una promessa. Tutto e adesso, abbiamo detto così, no?»
Gabriel annuì e gli abbracciò la vita, reclinando un po' la testa all'indietro, esponendo il collo. Ne baciò la vena pulsante sotto pelle, poi scese su una spalla, ancora più giù, sul petto. Non voleva spaventarlo, ma non aveva intenzione neanche di infrangere la promessa. Rischiare, tornare ad ascoltare l'istinto, smetterla di calibrare parole e azioni: non era da lui, era servito a muoversi all'interno dell'incubo di Gabriel, ma ciò lo stava sfiancando. Aveva bisogno di costruire un nuovo equilibrio. «Allora devo dirtelo.» e tornò sulle sue labbra, dentro i suoi occhi, i suoi capelli tra le dita. «Mi sono innamorato di te.» sussurrò. Gabriel sorrise. «Prometto che ti darò tutto quello che hai sempre desiderato, tutto quello che meriti. Salderò ogni debito della vita con te, al posto suo. Potrai sempre contare su di me, sempre. Farò di tutto per riempiere il tuo vuoto.» le nuvole si era dissipate e le sue iridi erano tornate a farsi limpide, un po' liquide. «Ma non scappare più.»
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FIREFLY ~ Una Luce Nel Buio
ChickLit«Mi piacerebbe riuscire a non farti sentire più solo. Mi piacerebbe che trovassi qui, con me, il tuo posto nel mondo.»