«Nonna! Mi stai affumicando col coso antizanzare!» tuonò Drake, catturando la sua attenzione.
Gabriel abbandonò per qualche istante la lettura del libro che stringeva tra le mani, prese a dondolare un piede, dall'alto del masso che aveva occupato. Individuò Martha Morante a meno di venti passi da sé, al fianco del nipote.
«Vedi che cosa si rischia, tesoro mio, a rapire una donna di classe, eleganza, raffinatezza squisita?! E a costringerla, pure, a difendersi dagli attacchi spietati delle zanzare!» e spruzzò il bambino con il contenuto di una bomboletta spray, per poi rivolgere la stessa verso di sé.
Lucy sollevò gli occhi al cielo con stizza. «E anche in questo stupido parco non c'è campo!»
Si trattenne dal ridere e fece finta di riportare l'attenzione tra le pagine del libro. La brezza autunnale gli solleticava il collo, facendogli ondeggiare ciocche di capelli nell'aria, che gli pizzicavano un po' le guance e il mento. Erano cresciuti parecchio negli ultimi mesi, ma adorava il modo in cui Blaze aveva preso a rigirarsi, tanto spesso, ciocche dei suoi capelli tra le dita, annusandole, baciandole con dolcezza, e per questo motivo non li aveva più tagliati.
Il vento sapeva di fresco, di terra bagnata, di pioggia, ma faceva ancora abbastanza caldo da stare bene a maniche corte – almeno, durante il giorno.
«È pieno di pozzanghere! Altro che campeggio! Hotel di lusso per la bastarde zanzare!» stava dicendo Martha.
«Dai, ma'!» la voce di Blaze gli giunse alle orecchie affaticata e più distante delle altre. Con la coda dell'occhio lo individuò nei pressi dell'auto, carico di borse rivestite di una patina lucida, con ricami raffinati, orpelli dorati. Doveva essere il guardaroba di Martha. «Eri un habitué dei campeggi!»
«Soltanto per amore del mio caro marito!»
«Ricordo che eri la numero uno con i nodi alle tende...»
«Sono la numero uno in ogni cosa che faccio, tesoro mio.»
Blaze scosse la testa rassegnato. Drake tossicchiò ancora, guadagnandosi un paio di abbai preoccupati da parte di Oscar.
Gabriel si schiarì la gola. «L'avevo detto...» sussurrò e girò una pagina del libro.
Poco dopo percepì la presenza di Blaze accanto a sé, non aveva bisogno di sollevare lo sguardo per sapere che si trattava di lui, ne riconobbe all'istante l'aura che sembrava emanare, il suo profumo, il peso dei suoi passi.
«Ha insistito lei per venire.»
«Non ricordarmelo!» esclamò Martha. «Dovevo essere proprio ubriaca! Del tutto incosciente!»
«Quindi, ti sei rapita da sola, nonna?» domandò Lucy con fare sprezzante, ma non ebbe modo di seguire ulteriormente la loro discussione, poiché Blaze invase il suo campo visivo, picchiettando con un dito le pagine del libro.
«Che stai facendo?»
«Voglio evitarmi, anche questa volta, le fatiche del montaggio delle tende.»
«Ah-ah.» fece Blaze, ironico. «E ti sei messo a studiare?»
«Mandarino, sì.» disse, spostando le sue dita dalle pagine. «Voglio mettermi in pari con le lingue asiatiche. Ero indeciso tra il mandarino e il pashtun, ma...»
Blaze lo afferrò per i fianchi, sollevandolo dal masso, interrompendolo e strappandogli un gridolino di stupore, al quale il resto della comitiva rispose con qualche risata e un paio di abbai tonanti. Se lo caricò tra le braccia e Gabriel si lasciò sfuggire il libro dalle mani, cingendogli il collo, mentre veniva avvolto da un inaspettato senso di vuoto tutto intorno a sé. Oscar arrivò di corsa, annusò entrambi, prese a scodinzolare e ricominciò ad abbaiare in direzione di Blaze.
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FIREFLY ~ Una Luce Nel Buio
ChickLit«Mi piacerebbe riuscire a non farti sentire più solo. Mi piacerebbe che trovassi qui, con me, il tuo posto nel mondo.»