E siamo arrivati alla fine anche di Firefly.
Mi scuso con tutti voi perché avevo messo nero su bianco che avrei tentato di affrontare questa storia con leggerezza, per tale motivo avevo cercato di dare una direzione alla trama, alla copertina, al titolo, ma come mi ha anche detto una cara amica, a cui fischieranno le orecchie nel leggere queste parole, ho dovuto fare diversamente, la storia lo pretendeva.
La leggerezza è stata la mia, che ho pensato di poter scrivere di Gabriel e Blaze con altri toni. Avrei dovuto avvisarvi, perché la trama era già questa dal principio, sapevo a che cosa andavo incontro, non avevo idea, tuttavia, che mi sarei scontrato con me stesso, con l'umore di questi mesi, con ricordi e fantasmi del mio passato. Ma è andata come è andata.
Avrei potuto dirvelo dal principio, eppure siete rimasti e per questo vi sono grato e vi rinnovo le mie scuse.
Negli ultimi tempi ho notato una cosa. Prima, anche con una certa facilità, riuscivo a scrivere più storie contemporaneamente, a passare attraverso le menti di diversi personaggi, senza una trama, una scaletta capitoli, niente di niente. Andavo a ruota libera, ogni tanto mi perdevo, ma ritrovavo presto la rotta e andavo avanti.
Adesso sto invecchiando, credo. Adesso mi affeziono ancora di più ai miei personaggi, e non più soltanto come a pezzi di me, attraverso i quali recepivo sul piano personale critiche e complimenti, a volte con un pianto, altre con un sorriso o con un profondo senso di commozione per determinate parole che ad essi venivano rivolte.
Adesso mi affeziono ai personaggi come se fossero persone altre: posseggono sempre pezzi ingombranti di me, ma sono diventati più degli amici con cui condivido certe esperienze, certi aspetti del mio carattere. È più difficile separarsi da loro, così. È il motivo per cui non riesco a scrivere più storie in contemporanea, perché non voglio allontanarmi troppo da loro.
Adesso ho bisogno di punti di riferimento per portare avanti una storia, e questa è una cosa di cui vi avevo già accennato tempo fa.
Adesso, più che mai, il mio punto di riferimento siete tutti voi. Perché è sempre piacevole ricevere stimoli e complimenti, sicuro, ma anche scambiarsi opinioni e idee, affrontare questi viaggi insieme alla miriade di sfumature che compongono ognuno di voi e che vi rendono speciali, persone sensibili, attente. Persone empatiche, reali anche attraverso uno schermo – forse ancora di più, perché, ho notato, certe “barriere” ne abbattono altre, più ingombranti e limitanti, liberando il vero io che, magari, fuori di qui si nasconde dietro una maschera.
E sono sincero quando dico che mi sono affezionato ad ognuno di voi, che mi mancate anche quando di voi leggo solo il nickname tra le notifiche e poi non lo leggo più, ma poi mi rallegro quando siete di nuovo lì accanto a me. Non vi spaventate però, non sono ancora diventato patologico 😅: è un periodo in cui sto facendo un po' i conti con i miei affetti, con quello che ho seminato, e dove mi ritrovo a pensare al futuro, ai legami che non sono riuscito a mantenere, a quelli che mi sono precluso a priori e mi sento più “appiccicoso” del solito, più bisognoso di punti di riferimento.
Scrivere è l'unica realtà che mi tiene piantato con i piedi per terra, che mi fa sentire completo come persona, l'unica con cui riesco ad affrontare i miei demoni. Per un periodo della mia vita, tuttavia, anche scrivere non è stato più sufficiente per andare avanti. E poi siete arrivati voi e la macchina della mia mente ha smesso di sputare veleno, ha messo da parte lusinghe pericolose, ha ripreso a muovere un passo dopo l'altro.
Grazie.
Non pensavo che avrei passato l'estate così, ma non avevo previsto tante cose quest'anno, e sto ancora mettendo tutto in discussione, nella speranza di farmene una ragione, di comprendere.
Ho diversi progetti e obiettivi in cantiere, ma mi prendo una pausa. Ho bisogno di ricaricare le batterie emotive. Sicuro, posso anticiparvi che sto già lavorando alla storia che pubblicherò per Natale (🎄❤️), non so se verrò folgorato da una qualche illuminazione nel frattempo, e riuscirò a scrivere altro, però. Vi terrò aggiornati.
Ho intenzione di rivedere vecchie storie (alcune andrebbero riscritte da zero! 😱) e devo ancora decidere che cosa farne di Firefly.
Chissà.E questo è quanto. Niente, sto invecchiando sul serio, porca paletta! O è la crisi dei trent'anni che non fa altro che perseguitarmi da quasi quattro anni? Boh.
Spero di non avervi intristito troppo, di non avervi ferito, in qualche modo, con questa storia. Ho cercato di dare il meglio di me, ma se non siete della stessa opinione mi farebbe piacere sapere dove e in che cosa pensate che avrei potuto fare meglio, o in un altro modo.
E se non volete scriverlo apertamente qui, se volete anche parlarmi/condividere altro, da quando WP ci ha precluso la possibilità di una chat privata, potete trovarmi su IG e Telegram. Sul serio, la mia chat è sempre aperta!
Come sempre, i miei sproloqui durano anche troppo, ma, ormai, questo è diventato persino prevedibile. 🙈
Al prossimo viaggio (sempre che desideriate affiancarmi ancora),
Tanto ❤️,
D.
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FIREFLY ~ Una Luce Nel Buio
Literatura Kobieca«Mi piacerebbe riuscire a non farti sentire più solo. Mi piacerebbe che trovassi qui, con me, il tuo posto nel mondo.»