➤𝒞apitolo sei

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Sono solo le otto e dieci del lunedì mattina ciò significa che dovrò sopravvivere ancora quattro ore e cinquanta minuti a questa sofferenza.
È appena iniziata la terza settimana di scuola e non ne posso già più è troppo estenuante assistere alle lezioni di storia come buongiorno, infatti ascoltare per la settima volta la seconda guerra mondiale non è molto eccitante dopotutto.

"Prof posso andare in bagno" domando stufa.

"Signorina De Blanchis siamo solo in prima ora, lo sa che non può" mi risponde la professoressa Rodríguez.

"Problemi da donna" sono talmente esasperata da dire ciò davanti a un'intera classe? ovviamente sì.

"Vada pure allora"

Esco a passi lenti dall'aula, ho seriamente le sembianze di uno zombie in questo momento.
Ovviamente quella del ciclo era solo una banale scusa per non dover sorbirmi la spiegazione della prof, infatti anzi che recarmi in bagno decido di andare nell'area verde della scuola per guardare tiktok indisturbata.
Metto il piede fuori dal portone d'ingresso e mi rendo subito conto di non essere stata l'unica ad avere avuto questa bellissima idea, il ragazzo che da settimane è la causa dei miei infiniti sensi di colpa infatti è seduto sul muretto a guardare il telefono.
Io agisco come se non ci fosse e prendo posto a debita distanza da lui, non voglio rimanerci di nuovo da sola visto quello che è successo l'ultima volta anche se lui per fortuna sembra non avermi notata.

Datemi pure della testa di cazzo ma a parlare questa volta sono io.

"Sempre in strane circostanze ci incontriamo noi due eh" dico mentre cancello la distanza che avevo tenuto prima avvicinandomi a lui.

"Quando stavi vomitando anche l'anima nel bagno dei maschi al ristorante mi è bastato" risponde senza alzare lo sguardo dal telefono.

"Anche fuori dalla discoteca tre settimane fa" provocarlo è la soluzione, poi probabilmente si ricorda solo della tipa che si è fatto dopo di me, la famosa ragazza che sembrava un angelo.

"Di cosa stai parlando?" dice guardandomi in modo interrogativo.

Quando la gente è ubriaca si dimentica le cose che fa e per farli tornare almeno un frammento di ricordo bisogna fornire informazioni sulla determinata vicenda accaduta, so questo grazie a pretty little liars, quando Emily da ubriaca pensava di avere disseppellito il cadavere di Alison.
Ovviamente dopo averlo provocato starò zitta, non voglio che si ricordi di avermi baciata, rischio di perdere la mia migliore amica e il mio ragazzo.

"Viña non puoi lasciarmi cosí"

"Se tu non ti ricordi cavoli tuoi e smettila di chiamarmi cosí, mi chiamo Lavinia" dico alzandomi dal muretto, so che é colpa mia perché ho iniziato io la conversazione e perché l'ho provocato ma adesso preferisco di gran lunga ascoltare la lezione di storia.

"Aspetta Lavinia io ero ubriaco quando mi hai visto, ero con una ragazza? non ricordo quasi nulla di quella sera ma se tu mi aiuti forse riesco a risalire a lei"

Decido di rimanere per aiutarlo a trovare questa famosa ragazza così forse il mio animo si metterà in pace e Anita semmai se la prenderà con lei.

"Sai descrivermela?" domando.

"Non mi ricordo nulla so solo che mi sono sentito bene mentre la baciavo"

"Se non sai dirmi nulla su di lei non so come fare, torno in classe prima che scoprano che sono qui fuori a non fare assolutamente nulla" dico mentre mi giro e per tornare in classe, lui sta lì fermo e non mi richiama più, fortunatamente posso tornare a vivere in pace.

La sera mi ritrovo in camera mia con mia zia che mi dà dei consigli mirati su come vestirmi per uscire da sola per la prima volta con Marc.
Sia lodato Gesù Cristo che esiste mia zia, questa santissima donna infatti mi ha gentilmente aperto il suo armadio dicendo che potevo utilizzare quello che volevo e ovviamente me ne sono servita.
Le ho rubato la borsa di Yves Saint Laurent e un tubino bianco semplice, poi mi ha costretta a non uscire con le Air Force ma con i tacchi infatti non vi dico i miei piedi cosa stanno passando in questo momento.
Ci facciamo gentilmente scarrozzare da Pablo perché ne io ne Marc abbiamo ancora l'età per avere la patente.
Il ristorante nella quale andiamo è stupendo e si trova in riva al mare.

"Lavinia De Blanchis vuoi diventare ufficialmente la mia ragazza?"

"Ovvio"

Mentre stavamo per ordinare il dolce Marc si è inginocchiato e mi ha fatto questa "proposta" porgendomi una rosa di colore lilla, sono sempre attenta ai significati dei gesti altrui infatti la rosa lilla simboleggia un amore nato da un colpo di fulmine ed è effettivamente stato così, io però non ho mai creduto nell'amore a prima vista in quanto credo che amare una persona comporti sofferenza.
Oggi alle ventidue e quindici minuti mi sono fidanzata per la prima volta in tutta la mia vita, ancora non ci credo.

"Madonna chi non vorrebbe un uomo come lui!" Deva, Camila e Anita dopo il mio racconto della serata di ieri sono più felici di me.

"Mio fratello vuole solo lei quindi Deva calma gli ormoni" dice Camila.

"Ma infatti scherzavo peró dai è stato troppo carino" risponde Deva.

"Ma dimmi" dice Anita fissandomi negli occhi, merda sa che ho baciato Hector uno, due, tre inizia a scappare Lavinia, vola via.

"Tu e Marc siete andati oltre" tiro internamente un sospiro di sollievo anche se non è che questa domanda sia meglio di un "Sei una troia perché ti sei baciata il mio fidanzato".

"Per ora no, lui mi capisce e non farebbe mai nulla senza il mio consenso anche se ancora non ne abbiamo parlato" rispondo trovandomi nel pallone, Anita ha solo un anno in più di me ma molte esperienze alle spalle, io mi sono fidanzata per la prima volta e ho dato il mio primo bacio solo l'anno scorso quindi non saprei.
Spero sempre nel vero amore e nel non rimanere in cinta a sedici anni quindi se la relazione proseguirà bene allora sarò felice di fare questo "passo".

Ciao, non mi aspettavo di ricevere così tante letture, quindi veramente grazie.
Questo capitolo non è stupendo lo so ma purtroppo non ho avuto molto tempo per scriverlo.
Ancora grazie, Clara❤️.

one night for a million times [Hector Fort]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora