Lavinia De Blanchis a soli quindici anni, quasi sedici, non riuscendo ad affrontare il divorzio dei propri genitori si trasferisce a Barcellona dai suoi zii, che godono di una certa fama e una certa ricchezza in quanto suo zio è l'allenatore dell'FC...
Sono trascorse oramai quattro settimane da quando mi trovo a Barcellona, io e le ragazze siamo diventate unitissime, peccato che domani inizia la scuola.
"Benissimo ragazze ripeto il programma di domani, Deva e Lavi iniziano la seconda mentre io e Anita la terza, per cui tutte separate, poi il pomeriggio quella santissima donna di Estrella ci viene a prendere a scuola e ci accompagna al centro commerciale dove compreremo i vestiti tutti matchati per la festa di inizio stagione che si terrà domani sera e infine tutte a prepararci a casa mia"questo è quello che ripete Camila per la sesta volta nel giro di due ore, lei è un pó la mammina del gruppo insomma.
Ripetiamo un "sì" stufo tutte in coro, ormai sappiamo a memoria questo benedetto programmino per domani, la festa è di inizio stagione ma non scolastica è per la squadra di calcio guidata da mio zio, io ero l'unica infatti che per andarci non aveva bisogno per forza di un invito da uno dei calciatori. Ma siccome io e Marc stiamo praticamente insieme ha deciso di invitarmi ugualmente, Camila invece ha corrotto Yamal per farsi invitare, anche se fatemelo dire ma loro due insieme stanno proprio bene anche se lei non ne vuole sapere, Deva invece verrà con Pablo ma lui l'ha invitata per compassione anche perché hanno quattro anni di differenza e le sirene della polizia che li inseguono e infine Anita viene con Hector. Non parlo granché con lui, ci parliamo solo in circostanze nella quale c'è urgenza ma da quel che ho sentito dire da Anita stanno di nuovo insieme.
La sveglia che suona alle sette in punto della mattina seguente mi indica che devo alzare di fretta il mio rinomato sedere dal letto oppure sembreró un orso appena uscito dal letargo. Così mi prendo il giusto tempo per sistemare la mia fitta chioma di capelli, per truccarmi in maniera decente e per preparare il mio zaino. Nella scuola in cui vado si usano le uniformi, troppo bello mi sento in Baby solo che sono in Spagna, quindi forse anche meglio.
"Lavi è pronta la colazione" dice mia zia indicando un piatto con dei biscotti integrali e un bicchiere di tè alla pesca accanto.
"Grazie zia" dico per poi sedermi e mangiare in fretta e furia, tra solo mezz'ora devo essere a scuola, accidenti!
"Tesoro ti porto io oggi a scuola" ecco mio zio che appare dalla rampa di scale con le chiavi della macchina in mano. Saluto mia zia, afferro lo zaino e mi affretto a seguire mio zio.
Nemmeno dieci minuti dopo mi trovo già davanti alla grandissima scuola che frequenterò per i prossimi due anni, la Barcelona high school. In Italia frequentavo il Liceo scientifico e questa scuola è una specie di liceo scientifico tecnicamente. Ho dovuto fare anche delle prove per essere ammessa perché ahimè i soldi non comprano tutto, fortunatamente però il mio livello di Spagnolo potrebbe fare invidia a quello della mia vecchia prof delle medie, tra parentesi ti odio con tutto il mio cuore.
Io e Deva prendiamo posto all'ultimo banco, la prof dice di presentarmi alla classe e io dico tutta la classica pappardella, "Me llamo Lavinia De Blanchis, soy Italiana y me gusta mucho escuchar la música, mi color favorito es el rojo, y mi comida favorita es la pizza" dico le stesse tre cazzate da quando vado alle elementari perché so bene che il nome non basta mai e che i prof ti spronano a parlare all'infinito.
La giornata trascorre nel relax più totale in quanto è solo il primo giorno, per cui all'una di pomeriggio ci troviamo già sedute ai tavolini del mc al centro commerciale per portare avanti il nostro programma pre serata. Subito dopo esserci sfondate di patatine, nuggets e panini entriamo in un negozio di lusso che vende vestiti altrettanto lussuosi, optiamo per comprarci lo stesso modello di vestito, corto che arriva a malapena a coprire il sedere, con un notevole scollo nella zona décolleté e soprattutto è pieno di glitter e potrebbe tranquillamente illuminarci il futuro, in fine indossiamo tutte e tre dei tacchi di altezza media neri. Io il vestito l'ho acquistato blu, Deva rosso, Anita bianco e Camila rosa.
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@ddeva.torres // pre serata con le mie girlss💎
Esistono due aggettivi per descrivere cosa sia prepararsi per una ragazza: il primo terapeutico, quello che uso io la maggior parte delle volte, e il secondo devastante, quello che uso in questo caso siccome abbiamo litigato almeno sette volte per chi doveva farsi prima la doccia e a chi aspettava lo specchio grande per truccarsi. Ciò nonostante siamo arrivate alla festa più belle che mai, cosa confermata anche da Flora, la mamma di Camila e Marc che ci ha detto espressamente che siamo delle vere "bombe sexy", gran complimento devo ammettere.
Facciamo il nostro ingresso in uno sfarzoso ristorante situato al centro della città, la cena passa in totale tranquillità, anche se credo che nel dolce ci fosse del lattosio, insomma i crampi alla pancia stanno prendendo il sopravvento. Così mi dirigo d'urgenza verso il bagno senza fare caso a nulla, infatti proprio a nulla, nemmeno al cartello che indica "hombre" e "mujeres".
"Esci o stai vomitando il mondo?"
"Esci, sei ancora vivo?"
"Esci o apro la porta"
queste sono le frasi che sento provenire da fuori, dette da una voce maschile, simbolo che mi sono sbagliata bagno. Non rispondo e continuo a rimettere il maledetto cibo che mi ha fatto stare male.
"E tu chi sei? cosa ci fai qui?" sento la voce maschile più vicina, mi volto e vedo Hector.
"Lavinia perché stai vomitando nel bagno dei maschi?" mi domanda il riccio. In quel momento noto che non mi sta guardando negli occhi ma sta fissando insistentemente il mio seno, ommio dio non è che ho vomitato sul vestito in quella zona.
"Ho ingerito del lattosio e sono intollerante" rispondo freddamente.
"Scusami sono sporca per caso qui sotto?" chiedo indicando la zona che fissa dall'istante in cui ha fatto ingresso al bagno.
"No, solo che ti è ceduto il vestito" annuisco, sono stata piegata per dieci minuti minimo e quindi è normale.
"Adesso esco subito e ti lascio il bagno, se senti puzza ho del profumo nella borsa posso spruzzarlo"
"Sì va bene ma non c'è ne bisogno tranquilla" annuisco di nuovo e esco dal bagno per andarmi a lavare le mani con tanto ma tanto sapone.
"Viña aspetta non uscire" dice il calciatore uscendo dalla porta nella quale si trova il wc.
"Mi chiamo Lavin-" mi interrompo quando il ragazzo si posiziona dietro di me per stringere le spalline del vestito.
"Girati" io eseguo il suo ordine stando zitta. Una volta girata verso di lui mi sistema anche la parte del vestito che lasciava intravedere un po' del mio reggiseno.
"Così puoi andare" dice per poi uscire prima di me.
"Ok, Lavinia calma l'ovulazione prima che sia troppo tardi, stai praticamente con Marc e lui con Anita e comunque ha un'infinito debole per lei" mi ripeto queste parole allo specchio mentre sistemo il rossetto sistemandomi per la seconda parte della serata, la discoteca.