Con Deva alla fine va tutto bene, siamo riuscite a chiarirci e ha capito il perché volessi mantenere il più possibile riservata la questione del bacio con Hector.
Nessuno sa però del bacio che ci è scappato nel bagno di Marc, nemmeno mia cugina che potrebbe tranquillamente saperlo visto che vive in un'altra nazione e conosce a stento il mio ragazzo e la mia nuova compagnia, forse meglio così, dopotutto come ho ripetuto più volte a Marc, a Camila, a Deva e ad Anita quel bacio non ha avuto significato per me e ovviamente nemmeno il secondo.
Questa per me è una certezza, o quasi, se Hector mi chiedesse di guardarlo negli occhi mentre gli ripeto che non sono nemmeno un po' attratta da lui probabilmente non ci riuscirei, perché non sarebbe la verità.
Ma nonostante io sia da poco nella mia prima relazione riesco a riconoscere qual'è il giusto ragazzo per me, quello che non mi fa stare male ed è senza dubbio Marc, Io e Hector se la vita fosse un film saremmo sicuramente la solita coppia tossica nata da un'avventura di una notte.Il mio cognome che fuoriesce dall'alto parlante
della presidenza mi dissolve dai miei pensieri, sono una chicca a scuola sia per il rendimento che per
il comportamento quindi non capisco veramente il
perché di ciò ma mi avvio ugualmente verso l'ufficio del preside."Salve signor preside" dico entrando timidamente.
"Si accomodi pure signorina De Blanchis, sarà una cosa veloce" prendo posto nella poltrona di fronte il preside, in ansia perché non so il motivo della mia convocazione.
"Lei è una delle alunne con i migliori voti in tutto l'istituto per cui è automaticamente entrata a far parte del gruppo di tutor per dare ripetizioni in determinate materie agli alunni insufficienti" e con che voglia dovrei fare ció?
"Di che materia dovrei dare ripetizioni?"
"Matematica" modestamente so di essere molto brava e in più sono costretta ad accettare suppongo.
"Va bene, da quando inizio?"
"Inizia questo pomeriggio, la mia segretaria le invierà un'email con l'indirizzo dell'alunno a cui dovrà fare da tutor" annuisco ed esco dalla porta salutando educatamente il preside, e io che oggi dovevo andare a fare le unghie, la mia estetista mi odierà.
Sono a casa da solo due ore, non ho nemmeno mangiato, sono andata direttamente a dormire per essere sveglia durante il mio nuovo lavoro non pagato.
Fortunatamente mia zia è a casa così le chiedo un passaggio e mi scarica all'inizio della via seguendo le indicazioni che mi sono state inviate dalla segreteria della scuola, la casa in questione si trova dalla parte opposta di Barcellona rispetto a quella dei miei zii quindi i minuti di macchina sono tanti.
Quando mi trovo davanti alla casa non resto stupita visto che la mia scuola stessa è costosa, la
villa però è bellissima, grande e anche essa come la mia ha una piscina.
Suono il campanello e mi apre una signora bionda."Salve io sono Lavinia, sono stata mandata dalla scuola per dare ripetizioni di matematica"
"Buon pomeriggio cara me lo aveva detto il mio bambino che doveva venire un tutor a casa, vado al piano di sopra a chiamarlo" dice la signora rivolgendomi un sorriso gentile.
Quando sento il suono dei passi sulle scale distolgo subito lo sguardo dal mio telefono per vedere a chi dovrò dare ripetizioni di matematica, l'universo gioca sporco con me, non può essere vero.
"Ecco lui è il mio bambino, Hector, non molto bravo in matematica ma mi auguro che tu riesca a fare miracoli" faccio un sorriso forzato anzi che girare i tacchi e scappare a gambe levate.
"Mamma io e Lavinia ci conosciamo già, è la nipote del mister" almeno non mi ha presentata come quella che ha rovinato la sua amicizia con Marc ed è tanto.
"Ah oddio quindi tu sei la famosa ragazza che viene da Firenze"
"Si" rispondo mantenendo un sorriso gentile giusto per la mamma di Hector che sembra una signora molto gentile, più del figlio di certo.
"Andiamo" dice Hector per poi portarmi al piano di sopra e chiudermi a chiave con lui nella sua stanza.
"O lo hai fatto apposta o non si spiega"
"CASUALE ERA CASUALE" urlo, sono nervosa al solo pensiero di dovere stare nella sua stanza solo noi due e le opzioni sono due o facciamo a botte o finisce come ogni altra volta.
"Calmati Lavinia" dice stufo, non usa più il suo nomignolo ridicolo, è davvero incazzato con me e questa volta non lo biasimo.
"Lavinia? hai imparato il mio nome" dico applaudendo.
"Stai zitta e spiegami matematica o giuro che racconto a Marc anche dell'altro nostro bacio, tanto ormai"
"Ormai cosa? ormai la vostra amicizia l'ho rovinata?"
"Anche" risponde sdraiandosi sul letto.
"Studiare sul letto non fa concentrare" dico tirandolo per il braccio nella speranza che si alzi, ma lui non lo fa, anzi tira anche me sul letto con lui e così le finisco affianco.
"Sai cos'è che non mi fa concentrare" dice guardandomi negli occhi.
"Non ne ho idea" dico meno grintosa di prima, la sua vicinanza mi indebolisce sempre.
"Tu Lavinia" in questo momento non posso fare altro che fissare le sue labbra la tentazione è forte, ma non posso, quindi cerco di trattenermi mordendomi il labbro inferiore ma lui se ne accorge.
"Hai paura di me? non hai il coraggio di farlo di nuovo perché sai che dopo starai di nuovo ad un passo dal lasciare il tuo amato Marc"
"Io non lo lascio" dico decisa.
"Lo ami?"
"Non lo so" rispondo.
"Dimmi che non ti fa effetto essere così vicina a me"
"Non m'interessi Hector" queste parole sono piovute dal nulla, ma non sono ovviamente del tutto vere.
"I segnali del tuo corpo dicono il contrario, quella tua bellissima bocca a volte spara cazzate terribili Lavinia" amo quando mi guarda negli occhi e sta zitto immobile a fissarmi ma adesso sta parlando e sono io quella che sta zitta a fissare insistentemente le sue labbra da due minuti.
"So che lo vuoi, fallo, tanto sarà solo una volta"
"La terza volta" preciso.
"Fallo lo stesso"
"Hector perché hai tutto questo potere su di me?" sono lo specchio della disperazione in questo momento.
"Non lo so dimmelo tu" non resisto, mi avvicino e faccio aderire le nostre bocche.
Per la terza volta sono ceduta alla tentazione, da essere sdraiata affianco a Hector passo ad essere a cavalcioni su di lui e questo bacio diventa troppo focoso a differenza degli altri, le accarezzo i suoi morbidi capelli ricci mentre le sue mani viaggiano su tutto il mio corpo.
Ci accorgiamo di essere andati troppo oltre solo quando gli faccio notare i segni rossi che le ho lasciato sul collo."Cazzo Lavinia"
"Così terrai il mio ricordo" dico sorridendo.
"Vuoi che ti metto il correttore?" domando.
"No tranquilla" dice prima di lasciare un'altro bacio sulle mie labbra.
"Ora peró ti spiego serenamente matematica" dico.
"Va bene capo" la mia lezione procede bene e ci comportiamo normalmente, forse dovevamo solo sfogare l'infinita tensione tra di noi per interagire come due persone civili.
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one night for a million times [Hector Fort]
FanfictionLavinia De Blanchis a soli quindici anni, quasi sedici, non riuscendo ad affrontare il divorzio dei propri genitori si trasferisce a Barcellona dai suoi zii, che godono di una certa fama e una certa ricchezza in quanto suo zio è l'allenatore dell'FC...