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【Capitolo Tre】
64 DC
Odia quando sua sorella piange; in qualche modo, è peggio quando non piange.
Alyssa li fissa, gli occhi spaiati che si arricciano mentre guarda la corda scivolare sempre più fuori portata.
Le mele rigogliose delle sue guance sono arrossate, le labbra screpolate si stringono in una linea sottile. "Fatemi salire," ordina lei, sbattendo i pugni contro la corteccia.
Baelon si irrigidisce quando il mento di lei vacilla, macchie si formano sulla sua pelle. È uno sguardo che ha visto spesso—precursore del pianto che sicuramente seguirà.
La corda si allenta nella sua presa.
"Vai a fare pratica con i tuoi lavori di cucito, 'Lys," le dice Aemon, sovrastandola dalla loro fortezza sopraelevata—poco più di un rudimentale insieme di assi inchiodate alla corteccia. "Arrampicarsi sugli alberi non è per le lady."
Alyssa batte i piedi. "Ma io non sono una lady!"
"Abbastanza vero," mormora Aemon al fratello, colpendo il suo fianco con il gomito.
Baelon deve convenire. Con i suoi capelli corti, il viso spigoloso, e i pantaloni sporchi di fango, Alyssa assomiglia poco alle ragazze che conosce; odia persino il colore rosa.
Septa Wenda si avvicina zoppicando alla sua carica, il ventaglio che svolazza mentre allontana la calura estiva dal suo volto appesantito. "Vieni, principessa. Siediti accanto a me e ai tuoi fratelli e facci leggere di Nymeria dei Rhoyne e della sua conquista di Dorne."
Alyssa guarda oltre la sua Septa i due bambini sistemati sulla coperta da picnic. Vaegon, di appena un anno, è impegnato a ispezionare l'interno del suo naso che cola; sua sorella, Maegelle è felice e spumeggiante mentre stringe tra le dita la spilla ricamata e incompiuta della loro Septa. Lei aggrotta lo sguardo, cercando tra le cime degli alberi il volto del fratello. Si restringono su Baelon in una silenziosa supplica.
La determinazione di Baelon si affloscia.
Aemon gli dà uno schiaffo sulla schiena così forte che Baelon quasi perde l'equilibrio. "Saliamo in cima; scommetto che da lì possiamo vedere tutto il Bosco degli Dei."
"Ti sfido in una gara," offre Baelon, sorridendo mentre Aemon si affanna per assicurarsi il percorso più rapido.
Quando Baelon è a metà strada e ha perso—di nuovo—le lunghe membra del fratello maggiore, cerca la sorella tra le foglie. Alyssa è seduta accanto a Septa Wenda, strappando fili d'erba dalle radici.
Sorprendentemente, non piange.
Baelon vorrebbe che lo facesse.
Le lacrime sono meglio della freddezza che lei gli riserva quando lui si infila nel suo letto e gli strappa le coperte dalla schiena.
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