The Spring Prince

【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐞𝐧】

⚠️Storia originale di
❛fenkyuubi❜
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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【Capitolo Diciassette】

73 DC

Non è il momento né il luogo per le domande. Baelon si sistema sul divano mentre Aemon cammina, l'erede colpisce il pavimento di marmo con passi pesanti.

Le ore passano. Il crepuscolo scaccia la luce della sera dalle alte finestre, gettando la camera da letto reale in una cupa e fredda oscurità. Nel frattempo, Alyssane canta, la voce roca per l'uso. Si infrangono contro la porta—gemiti striduli e pause ansimanti. Le Septa e le levatrici vanno e vengono, trasportando fasci di coperte insanguinate per poi tornare con vasche d'acciaio con acqua fresca e un nuovo set di coperte e lenzuola. Da allora Baelon ha smesso di tormentarle per avere aggiornamenti; tutto ciò che dicono è che si tratta di un travaglio difficile. Che la Regina è forte e continua a lottare.

Le grida non lo allarmano più—è quando si fermano che Baelon si tende per la paura, gli occhi fissi sulla porta mentre desidera che sua madre urli di nuovo—qualsiasi cosa che possa far pensare che sia ancora viva.

Quando i suoni cessano, quando la stanza diventa silenziosa come una cripta, Baelon si alza dalla sedia e va verso la porta.

"Non farlo," avverte Aemon. È un comando. "Andiamo quando siamo convocati e non prima."

"Come fai a essere così calmo?" Baelon stringe le mani a pugno mentre suo fratello riprende a camminare.

"Sono spaventato quanto te, ma non spetta a noi andare e venire come ci pare."

"Non possiamo stare con lei? Offrire a nostra madre un po' di sostegno?"

Una breve risatina rimbomba nella gola del suo anziano. "Siamo uomini, Baelon. Questo—questo è il dominio delle donne. Dobbiamo confidare nelle Septa e nei Maestri e pregare la Madre che la nostra abbia la forza di superare il compito che le è stato affidato da Dio."

Passa un'altra ora.

La maniglia vacilla. Entrambi i fratelli sono già lì, pronti ad accogliere qualsiasi notizia sia finalmente arrivata.

Alyssa scruta la porta. I suoi capelli biondo sporco sono raccolti in alto sulla testa in una treccia crespa. Non si può confondere la sua stanchezza, il modo in cui i suoi occhi vagano incerti per la stanza, cercando il loro volto nell'oscurità.

"Come sta?" Aemon si stringe la mano, la testa inclinata per scorgere la stanza al di là.

"Esausta. Ma viva."

"E il bambino?"

Alyssa sorride tristemente. "Un maschio." Spalanca ulteriormente la porta. "Ti piacerebbe conoscerlo?"

Aemon non ha bisogno di ulteriori incoraggiamenti. Passa davanti a sua sorella, scomparendo nell'ignoto senza un'altra parola.

Nonostante la sua eccitazione, la sua sete di vedere, Baelon non riesce a muovere le gambe. Si guarda bene dal naso, ritraendosi dall'odore di sangue e di sudore che si sprigiona dalla camera. Dopo sei fratelli, e la stessa paura infantile lo tormenta. Non è naturale—che il dono della vita assomigli a un campo di battaglia. Ha il sapore della morte. Di paura e di dolore.