【𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝐒𝐞𝐯𝐞𝐧】

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⚠️Storia originale di
fenkyuubi
su Ao3⚠️

Questa è solamente una traduzione, i diritti vanno tutti all'autrice/ore.
Fatemi notare errori.
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Capitolo Sette








72 DC



La sala da pranzo è tranquilla. Stagnante. I suoi occupanti sono silenziosi come dei Septon in preghiera.

Tutti i figli viventi del Re Jaehaerys e della Buona Regina Alysanne sono presenti: una fila di Targaryen argentati organizzati dal più anziano al più giovane che si dispongono a ventaglio lungo il tavolo da sedici posti.

La tensione pesa sulle loro spalle mentre mangiano; un involucro pallido e costrittivo che osserva ogni loro movimento, sfidandoli a infrangere la calma con un passo imprudente.

I loro genitori hanno litigato di nuovo; lo sanno tutti. Il Re è solenne mentre mangia, spingendosi il cibo in bocca con fretta. Sua moglie lo sorveglia, il suo piatto non toccato. La bambina che ha tra la tetta miagola, e scalcia quello che sta crescendo nel suo ventre.

"Bambini," dice Jaehaerys, un tovagliolo premuto agli angoli della bocca, "vostra madre ed io dobbiamo fare un annuncio."

La Regina aggiusta Viserra contro il suo petto; non c'è modo di confondere la sua rabbia.

"Vaegon." Jaehaerys stringe gli occhi sul suo più giovane erede maschio.

Suo figlio si irrigidisce e gira la pagina del libro che tiene in mano. "Sì, padre?"

"Le parole dei Maestri morti da tempo possono aspettare; questo annuncio riguarda soprattutto te."

Le labbra del ragazzo si storcono. Con delicatezza, abbassa il testo sul suo grembo.

Baelon raggiunge il sale, spostando con attenzione le sue spalle larghe per non disturbare il fratello e la sorella seduti ai lati. Sua madre lo aveva sempre avvertito che avrebbe avuto uno scatto di crescita ingestibile, come suo padre e suo fratello. Baelon non si rendeva conto di quanto avesse ragione e che presto si sarebbe sentito come un toro in una dispensa, uno schiavo sgraziato della sua stessa forza e dimensione. Mette sulle uova di Alyssa il sale—come faceva sempre—prima di sedersi sulla sedia.

"Abbiamo deciso il tuo fidanzamento," continua il Re, le dita intrecciate sotto il mento.

"Non sapevo che fosse in discussione. Quindi, in quale casa mi sposerò?" Vaegon ha il volto di un'anima anziana, un carattere stanco che fa a pugni con il suo viso giovane e sfoderato. Tuttavia, per tutto il suo contenimento ultraterreno, a Baelon non sfugge il tremore delle sue mani, il modo in cui la sua fronte sussulta per l'attesa.

"Quando avrai l'età, vogliamo che sposi tua sorella, Daella."

Il silenzio avvolge la stanza.

Vaegon—il coraggioso, ingenuo, stupidamente brillante Vaegon—guarda la ragazza rannicchiata al suo fianco. "Lei?"

Il mento di Daella affonda tra le sue spalle. "S-sarebbe u-un o-onore, padre," balbetta.

"Lei?" Vaegon ripete.

"Fratello," avverte Baelon, notando la smorfia crudele che sfregia le labbra di Vaegon. Il modo ansioso in cui scalpita il libro di pelle che tiene in mano.

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