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Vedere la speziale affannata, con i capelli scombinati e con quello sguardo determinato in volto mi fece perdere un battito. Sembrava che avesse corso per miglia prima di trovarmi e, il solo pensiero, mi fece salire un forte senso di colpa, dovuto anche dalla freddezza con la quale precedentemente l'avevo trattata.
«Che cosa mi devi dire?» le chiesi, guardandola. «Però sono serio, prima calmati e poi parla. Bevi dell'acqua.»
Ella negò con la testa. «T'ho già detto di no.» rispose facendomi accigliare.
«No?» con facilità mi divincolai dalla sua presa e la tirai più vicina a me, mantenendola per un braccio. Senza darle il tempo di realizzare, aprii la mia borraccia d'acqua e la costrinsi a bere. Hanazuki provò a sfuggirmi, ma alla fine si arrese e mi lasciò fare.
«Huh!» sospirò, sinceramente sollevata dopo essersi idratata. «Grazie, ma ti avevo detto che non ce n'era bisogno.»
Alzai gli occhi al cielo. «Come no.»
«Di chi era quella?» domandò, un po' scioccamente.
«Mia.» replicai.
Fu questione di secondi prima che le sue gote divenissero rosse come due peperoni. La mezza corvina mi fissò con imbarazzo misto a stupore, ma non ne capii il motivo. «C-cosa?» lei abbassò lo sguardo e mi resi conto di come anche le punte delle sue orecchie avessero cambiato colore. Incapace di saper resistere gliene pizzicai una, percependone il calore.
«Hiikk!!» squittì, irrigidendosi. «C-che ... che stai facendo ...?»
«Sono rosse, tutto bene? Perché sei così tesa?» le domandai.
L'espressione di lei era un'esplosione di fastidio e vergogna, da un lato era esilarante e dall'altro mi fece sciogliere il cuore. In quel momento ammetto che la trovai più carina del solito, forse perché stava mostrando un lato di se mai visto prima d'ora.
«Secondo te?!» sbraitò, coprendosi la faccia. «Ci hai bevuto tu da quella borraccia.» bofonchiò, la sua voce quasi un sussurro stridulo.
Alzai un sopracciglio. «Ti fa schifo?»
«No.» timidamente fece scivolare via le mani dal viso, fissandomi con la medesima emozione. «Possibile che tu non lo capisca?»
«Capire che cosa?»
«Ugh ...» ella alzò gli occhi al cielo. «È come se tu mi avessi dato un bacio indiretto.» spiegò. «Nemmeno io sono una tipa romantica, però che cavolo, almeno le basi ...» mi sgridò.
La saliva mi si bloccò a metà gola e un forte imbarazzo percorse tutta la spina dorsale, cogliendomi come un fulmine a ciel sereno. Non ci avevo minimamente pensato ...
«A-ah ...» strinsi i pugni, realizzando. «Scusami!» esordii, alzando fieramente il capo e aggiustando la postura.
«Figurati.» disse. «Sono io che devo ringraziarti per l'acqua.» ella iniziò a giocherellare con i pollici. «Anche se sento comunque di dovertelo dire ...» con fare schivo mi guardò nuovamente, facendomi prendere atto di quanto fossero belli i suoi occhi. «Queste cose falle solo con la ragazza che ti piace ... o ragazzo, non giudico mica.»
Le sue parole mi parvero mormorii incomprensibili. Come potevo ascoltarla quando aveva delle tali iridi scarlatte?
«Te lo hanno mai detto che sembrano due rubini?» senza pensarci troppo le presi il mento, ammirandone la bellezza.
«Epp-...» lei distolse lo sguardo, chiaramente perplessa. «Anche tu ora?» chiese.
Anche tu ora?
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𝐈'𝐋𝐋 𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐀𝐅𝐓𝐄𝐑 𝐘𝐎𝐔┊ℝ𝕖𝕟𝕘𝕠𝕜𝕦 𝕂𝕪𝕠𝕛𝕦𝕣𝕠
Fanfiction⚠️𝗡𝗢𝗡 𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔 𝗢𝗥𝗜𝗚𝗜𝗡𝗔𝗟𝗘⚠️ ⚠️𝗧𝗪 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗧: 𝗯𝗹𝗼𝗼𝗱, 𝘃𝗼𝗺𝗶𝘁, 𝘀𝘂𝗶𝗰𝗶𝗱𝗲, 𝗯𝗶𝘁 𝗼𝗳 𝗲𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗶𝘀𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀, 𝗮𝗻𝗴𝘀𝘁, 𝘃𝘂𝗹𝗴𝗮𝗿 𝗹𝗮𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗲. ⚠️𝗜𝗻𝘀𝗽𝗼: 𝗧𝗵𝗲 𝗔𝗽𝗼𝘁𝗵𝗲𝗰𝗮...