⚠️QUESTO CAPITOLO PARLA DI AUTOLESIONISMO⚠️
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«Buongiorno.» esordii, entrando in classe.
Era ormai arrivato il tanto atteso giorno degli esami, l'ultimo per quest'anno scolastico. L'unico banco libero era il secondo vicino alla porta, per cui dovetti sedermi lì.
Questa giornata era interamente dedicata alle persone che avevano da recuperare una o più materie, motivo per il quale, mentre la mattinata procedeva, gli studenti entravano e uscivano a seconda delle verifiche che avevano da sostenere. Dovendo stare a scuola fino alle 16:00, rimasi al mio posto, osservando i cambiamenti dei volti intorno a me.
Per la prima volta, il tempo mi parve scorrere velocemente, così tanto che, in breve tempo, si fece già ora di pranzo. Mentre i miei compagni si prepararono velocemente per andare a mangiare, io mi presi del tempo per osservare la stanza in cui mi trovavo, perdendomi nei miei pensieri.
Stavo per girarmi per andare all'esterno a consumare il mio pasto, ma la porta alle mie spalle si aprì. Mi voltai e, dinanzi a me, mi ritrovai la docente di matematica.
«Ikeda.» disse, con un sorriso che non raggiungeva mai i suoi occhi. «Quanto tempo è passato!»
Deglutii, cercando di non abbassare lo sguardo. «Salve ... è passato già un altro mese.» bofonchiai, provando ad essere amichevole.
«Non mi aspettavo di rivederti, ma a quanto pare hai deciso di fare un tentativo. Spero vivamente che tu riesca ad ottenere un sessanta.» ella sogghignò. «Ma sai, mi sento parecchio caritevole oggi, dunque, qualora tu riuscissi ad ottenere almeno un cinquanta, sarò magnanima e te lo passerò a sessanta.»
Sentii un nodo formarsi nello stomaco. «Grazie professoressa, farò del mio meglio.» risposi con un fil di voce, non trovando parole migliori da poter usare con quella strega.
Lei annuì, guardandomi con una sorta di pietà. «E poi, Ikeda, non trovo il senso della tua partenza. La tua media – lasciatelo dire – fa letteralmente pena. A volte mi viene da chiedermi se tu abbia qualche problema o sia semplicemente svogliata ...» sospirò in modo teatrale. «Non c'è spazio per le distrazioni quando si parla del tuo futuro. Se mia figlia dovesse scendere ai tuoi livelli io m'infurierei. Tuo nonno è così un brav'uomo, una persona colta e di tutto rispetto ... perché tu, invece, sei così? Tuo nonno non ti dice nulla?»
Spalancai gli occhi, fissandomi le scarpe. Strinsi i pugni nel tentativo di non scoppiare in lacrime. «Mio nonno ... mio nonno è venuto a mancare quasi più di un anno fa.» risposi.
La donna, che chiaramente non se l'aspettava, si schiarì la gola. «Ah.» esordì. «Sentite condoglianze, allora.» la vidi accavallare le gambe. «Da un lato è meglio che non ci sia più, se ti vedesse ora si vergognerebbe di te.»
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𝐈'𝐋𝐋 𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐀𝐅𝐓𝐄𝐑 𝐘𝐎𝐔┊ℝ𝕖𝕟𝕘𝕠𝕜𝕦 𝕂𝕪𝕠𝕛𝕦𝕣𝕠
Fanfiction⚠️𝗡𝗢𝗡 𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔 𝗢𝗥𝗜𝗚𝗜𝗡𝗔𝗟𝗘⚠️ ⚠️𝗧𝗪 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗧: 𝗯𝗹𝗼𝗼𝗱, 𝘃𝗼𝗺𝗶𝘁, 𝘀𝘂𝗶𝗰𝗶𝗱𝗲, 𝗯𝗶𝘁 𝗼𝗳 𝗲𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗶𝘀𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀, 𝗮𝗻𝗴𝘀𝘁, 𝘃𝘂𝗹𝗴𝗮𝗿 𝗹𝗮𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗲. ⚠️𝗜𝗻𝘀𝗽𝗼: 𝗧𝗵𝗲 𝗔𝗽𝗼𝘁𝗵𝗲𝗰𝗮...