⚠️QUESTO CAPITOLO PARLA DI AUTOLESIONISMO⚠️
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Mi trovavo ancora immerso nel buio della notte, il silenzio rotto solo dal fruscio delle foglie mosse dal vento. Il mio respiro era lento e controllato, mentre cercavo di ascoltare ogni minimo suono. Tuttavia, una parte di me era distratta, turbata da pensieri che non avrebbero dovuto avere spazio in quel momento.
I miei passi mi portarono vicino alle abitazioni dei contadini locali. Non volevo svegliare nessuno e, soprattutto, non avevo intenzione di dare spiegazioni sul motivo della mia presenza. Mi muovevo silenziosamente, come un'ombra, con l'attenzione focalizzata su ogni dettaglio.
«Niente anche qui...» mormorai tra me e me, osservando l'area circostante. Avevo perquisito ogni angolo, ma non avevo trovato nulla di rilevante. Decisi di avvicinarmi ulteriormente, ricordando le parole dei cittadini quella mattina. Mi avevano parlato di un canale, luogo ove misteriosamente scomparivano le persone.
Arrivai finalmente alla riva, riconoscendo la descrizione che mi era stata data. «Dovrebbe essere questo il posto.» bofonchiai, osservando l'acqua scura che scorreva lentamente. Mi appoggiai contro un albero, prendendomi un momento per riflettere e fare il punto della situazione.
Nel frattempo che stavo lì, i miei pensieri tornarono su Hanazuki e quel medico. Non capivo perché mi turbasse così tanto il loro rapporto. Era una sensazione che non riuscivo a definire, una gelosia che non volevo ammettere nemmeno a me stesso. Mi chiedevo se fosse solo preoccupazione per la sicurezza di lei o se c'era qualcosa di più profondo.
Scossi la testa, cercando di liberarmi da quello scenario. Dovevo rimanere concentrato sulla mia missione: c'erano vite in gioco e il mio dovere era proteggere gli innocenti. Con un profondo respiro, mi raddrizzai e ripresi il mio cammino lungo il canale, sperando di trovare qualcosa che riconducesse a un demone.
L'idea della lunga nottata sembrava avvolgermi, ma i miei sensi erano all'erta. Ogni rumore, ogni movimento sospetto era un possibile indizio. Non potevo permettermi distrazioni. Continuai a camminare, determinato a portare a termine la mia missione, lottando internamente per mantenere la calma e la concentrazione. Pian piano la convinzione che fosse davvero semplicemente qualche animale selvatico a fare strage di contadini aumentava a vista d'occhio, facendomi abbassare la guardia. Avanzai svogliatamente fin quando, dopo svariati minuti, una voce femminile mi arrivò alle orecchie.
«Aiuto!»
Immediatamente corsi verso la sua direzione, ritrovandomi ben tre demoni che si contendevano quella povera donna.
«Ho detto che le gambe sono mie!» disse uno.
«Io voglio mangiare questo bell'addome. Sei forse incinta?» commentò l'altro, leccandosi le labbra.
«Io voglio gli occhi. Gli occhi umani sono sempre i più buoni.»
Disgustato, decisi di porre fine a quello spettacolo indecente mozzandogli la testa; mi ci volle ben poco per farli fuori, considerando quanto deboli fossero.
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𝐈'𝐋𝐋 𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐀𝐅𝐓𝐄𝐑 𝐘𝐎𝐔┊ℝ𝕖𝕟𝕘𝕠𝕜𝕦 𝕂𝕪𝕠𝕛𝕦𝕣𝕠
Fanfic⚠️𝗡𝗢𝗡 𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔 𝗢𝗥𝗜𝗚𝗜𝗡𝗔𝗟𝗘⚠️ ⚠️𝗧𝗪 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗧: 𝗯𝗹𝗼𝗼𝗱, 𝘃𝗼𝗺𝗶𝘁, 𝘀𝘂𝗶𝗰𝗶𝗱𝗲, 𝗯𝗶𝘁 𝗼𝗳 𝗲𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗶𝘀𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀, 𝗮𝗻𝗴𝘀𝘁, 𝘃𝘂𝗹𝗴𝗮𝗿 𝗹𝗮𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗲. ⚠️𝗜𝗻𝘀𝗽𝗼: 𝗧𝗵𝗲 𝗔𝗽𝗼𝘁𝗵𝗲𝗰𝗮...