Déshabillé

15 2 68
                                    

Erano passati alcuni giorni e Maria non era andata a villa Stark ,ovviamente, non sarebbe stato consono da parte sua.

Infatti ,da buon costume, aveva inviato il fidato maggiordomo di famiglia a consegnare la giacca, pulita e stirata, al suo proprietario.

Una mattina si era diretta nella saletta della musica per suonare, il corpo fasciato da una vestaglia magenta, colore che segnava un vero e proprio presagio di sventura per tutto lo staff di villa Collins-Carbonell.

Maria non comunicava le sue emozioni a parole, lo faceva con ciò che indossava, il magenta per lei era stress e maluromore, in poche parole lo indossava quasi tutti i giorni.

Aveva preso gli spartiti e aveva iniziato a suonare la nona sinfonia di  Beethoven, era quello che suonava quando era agitata, infatti l'intero staff della villa la detestava.

Nel mentre che suonava seguiva con lo sguardo la targhetta su cui era inciso il nome del pianoforte, "Vittoria", sì lo aveva chiamato "Vittoria".

Era arrivata alla parte più complicata del brano quando aveva sentito bussare, doveva essere qualcosa di importante se qualcuno era venuta a disturbarla nel suo sancatasantorum quando aveva chiesto esplicitamente di essere lasciata in pace.

-Miss Collins c'è qualcuno che la cerca- disse improvvisamente una voce che le fece rilassare le spalle.

Si girò e trovò sulla soglia il fidato Malcolm, erano letteralmente cresciuti insieme dato che era il figlio del vecchio maggiordomo di famiglia, era più grande di lui di sei mesi , infatti, era stata lei a pescare il bigliettino alla scelta del nome, avevano giocato insieme, preso la varicella insieme, imparato a leggere e scrivere insieme, avevano fatto tutto insieme, -oh suvvia Malcolm chiamami Maria, lo hai sempre fatto- disse con un sorriso,non le importava molto che la vedesse con una vestaglia semitrasparente, l'aveva vista persino nuda quando erano bambini, -come mai sei venuto a chiamarmi?- chiese curiosa.

Vide il ragazzo dai capelli rossicci che stava sudando freddo ,come se avesse paura di una reazione negativa della signorina Collins, -ci sono ospiti- disse ingoiando a vuoto.

-E allora?- chiese inarcando un sopracciglio abbastanza confuso, -dato che non ci sono i miei genitori digli di passare un altro giorno.-

Malcolm sapeva quanto la giovane padrona odiasse ricevere ospiti, specialmente durante le mattine magenta che la rendevano ancora più intrattabile del solito, -in realtà sono per lei,Maria- disse davvero spaventato.

Maria lo guardò ancora più confusa, ospiti per lei? Non era lunedì quindi non poteva essere la sua solita consegna dei libri da parte del signor Williams, non era martedì quindi non poteva essere il signor Russel per le lezioni di scherma, non era venerdì quindi non era nemmeno Miss Smith per le lezioni di pianoforte...allora chi poteva essere?, -ho il tempo di rendermi presentabile?- chiese stringendo le braccia al petto.

-Temo di no,signorina Collins- disse una voce che , purtroppo per lei, non era di Malcolm ma apparteneva a mister scapolo d'oro baffuto, -signor Martin, mi creda, farei carte false per il suo lavoro solo per avere una vista del genere ogni giorno,tutti i giorni- disse ammiccando eloquentemente alla vestaglia semitrasparente della ragazza.

Maria si girò di scatto di spalle completamente rossa,non solo era vicino alla sua saletta , letteralmente il suo sancta sanctorum, ma addirittura l'aveva vista in déshabille!, -per Giove!- esclamò stringendo i pugni per l'imbarazzo.

-Maria dovete perdonarmi- disse il maggiordomo mortificato cercando di tenere l'uomo fuori la soglia della porta altrimenti alla ragazza sarebbe potuto venire un infarto, -ho cercato di farlo rimanere nella sala d'ingresso,glielo posso assicurare!- esclamò preoccupato per le ripercussioni.

Stark: The Origins Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora