Uno strano animale domestico nella città degli angeli

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Quando Howard aveva proposto a Maria di seguire l'allegra combriccola di villa Stark in California era stata un po' restia sul dare una risposta affermativa o meno, a convincerla totalmente fu la cara Ana Jarvis che ,a suon di biscotti al cioccolato, thè freddo e racconti a tratti imbarazzanti, era riuscita a estorcere alla ragazza un "sì", con somma gioia sua e del suo adorato consorte.

Il giorno della partenza si era svegliata di buon mattino per controllare le ultime cose per partire tranquillamente, prese una borsa e al suo interno mise i libri di Tolkien e i gialli di Agatha Christie per avere qualcosa da fare nei momenti di noia, e la mise dentro una delle valigie.

Prese le due valigie a mano e la fidata borsa di pelle e scese al piano di sotto dove beccò Edwin Jarvis che parlava animatamente con Malcolm e Portia , o meglio solo con Portia in quanto Malcolm sembrava muto come un pesce, -tutto bene?- chiese posando i bagagli vicino al tavolino.

I tre si girarono a guardarla, -ed eccola qui, buongiorno Miss Collins- disse Jarvis in tono cordiale e affabile come suo solito, -va tutto a meraviglia, pronta per il viaggio?-

-No, per niente- sbottò Portia Martin incrociando le braccia al petto irritata ,doveva essersi alzata da poco visto che era ancora in camicia da notte, -la signorina Collins non parte né oggi né mai.-

Maria la guardò con la fronte aggrottata, -e perché?- chiese abbastanza confusa.

Portia ,quando si arrabbiava, diventava quasi dello stesso colore dei suoi capelli e in quel momento sembrava aver sbloccato una nuova sfumatura di rosso, -perchè non è consono- disse stringendo i pugni -sta andando in vacanza con due uomini.-

-C'è anche la moglie del signor Jarvis- disse pragmatica e incrociando le braccia al petto, -non credo sarà altrettanto scandaloso se c'è anche un'altra donna o mi sbaglio?- chiese sarcastica, persino per lei non era ancora del tutto abitudinario frequentare Howard Stark senza pensare che potesse essere tutto frainteso ma frequentare in amicizia Jarvis? Insomma era come dire che era sconveniente frequentare in amicizia un prete!

La donna non rispose,anzi, fece un verso sdegnato ,fin troppo simile a quello della madre di Maria, e ritornò negli alloggi dello staff della villa lasciando sul viso della ragazza un espressione di trionfo come rivincita di tutti quegli anni in cui le aveva proibito persino di abbracciare Malcolm senza la presenza di uno chaperon.

Riprese le valigie dal pavimento per poi dirigersi sul vialetto respirando l'aria leggermente fresca della mattina, si era torturata per giorni su quella decisione, non era mai stata così tanto lontana da casa, lontana da ciò che c'era nella sua bolla fatta di libri, stanze che conosceva a memoria e chiacchierate con Malcolm fino alle due del mattino.

Quando vide il maggiordomo di villa Stark avvicinarsi per prenderle le valigie e metterle nel portabagagli della decappottabile rosso fuoco lei si scansò di lato e li mise personalmente al suo interno con estrema cura, -scusa Jarvis- disse facendo un leggero sorriso -non mi piace quando toccano le mie cose.-

Jarvis guardò Malcolm con espressione stralunata, il ragazzo in risposta fece un'alzata di spalle, -è fatta così- disse con aria stanca, effettivamente era ancora in pigiama e pantofole.

Maria lo abbracciò gettandogli le braccia al collo, cercò di imprimersi nella mente il suo odore familiare di limone e vaniglia che sentiva ogni giorno fino a notte inoltrata, cercò di imprimersi nella mente le sue lentiggini, i suoi occhi verdi e il suo sorriso stanco, -divertiti e socializza un po'- disse dandole un bacio sulla fronte con aria fraterna, -e non stare sempre sui libri o che so io.-

La ragazza annuì sciogliendo l'abbraccio e andandosi a sedere sul sedile del passeggero della decappottabile, -dove sono Ana ed Howard?- chiese curiosa mettendosi la cintura.

Stark: The Origins Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora