Howard's pov
Howard girovagava per villa Stark come un anima in pena, non dormiva da settantasei ore ormai per lavorare ad una nuova invenzione che gli stava piano piano risucchiando le energie, era per questo motivo che stava girando con una tazza di caffè dal diametro di Giove in mano.
Era al secondo piano quando , stranamente, trovò la porta della biblioteca aperta, a quanto diceva il suo calendario era venerdì, e Jarvis puliva la biblioteca di giovedì.
Si addentrò all'interno dell'enorme stanza e vide che da alcuni scaffali mancavano dei volumi, cosa che lo fecero insospettire molto, si addentrò ancora di più fino ad arrivare ad una delle vetrate colorate che davano sul giardino interno dove trovò, appollaiata sul davanzale della finestra, Maria Collins-Carbonell con delle pile di libri al suo fianco, -eccola la piccola ladruncola- disse a mo' di saluto.
Maria fece solo un leggero grugnito non staccando gli occhi dalle pagine, -mi hai trovata- disse in tono monocorde girando pagina -che fortuna.-
L'uomo sospirò,già dal suo modo di parlare capiva che era nervosa,molto probabilmente era scappata di casa per colpa di una discussione con la sua famiglia, le si sedette al fianco appoggiando la nuca al vetro freddo della finestra restando in silenzio per non darle troppo fastidio.
La ragazza ,quel giorno, aveva addosso un pantalone di cotone leggero grigio da così poter stare tranquillamente a gambe incrociate senza preoccuparsi delle eventuali noie che una gonna potesse darle, portava una camicia di lino dal taglio morbido che mascherava completamente la sua fisionomia, anche così la trovava semplicemente bellissima.
Le braccia nude piegate ad angolo, le mani che stringevano un libro che non ricordava nemmeno di aver acquistato, ne aveva così tanti che prima o poi avrebbe dovuto catalogarli.
La corvina si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio in quel momento le arrivavano qualche centimetro oltre le spalle, cosa insita per lei che letteralmente amava i capelli corti, -non pensavo ti interessasse la letteratura anglosassone- disse improvvisamente non alzando gli occhi dal libro.
Il corvino inarcò un sopracciglio, -è letteratura anglosassone?- chiese sporgendosi per leggere ciò che stava tanto catturando la sua attenzione ma ,per colpa delle ore insufficienti di sonno, non riuscì a capire nemmeno una parola.
Lei roteò gli occhi avvicinandosi di più alla sua figura, -è di William Blake- disse appoggiandosi distrattamente alla sua spalla con il retro della propria, -l'ho trovato sul primo scaffale a sinistra della quattordicesima libreria- disse indicandogliela.
Lui ,sbalordito, la guardò come se avesse cinque occhi, tre gambe e dieci braccia ,cioè con gli occhi fuori dalle orbite, -Howard per favore non è educato fissare- disse l'altra leggermente annoiata.
Il diretto interessato scosse leggermente la testa e bevve l'ultimo sorso di caffè, -leggeresti un po' per me?- le chiese dopo qualche secondo.
Maria annuì con un sorriso luminoso stampato sulle labbra, come se sperasse dall'inizio che glielo chiedesse, -oggi ti porto io in un posto- disse felicemente, -ti porto nella Londra del 1794 per un po'.-
Howard sorrise, vederla così felice ,anche solo per una cosa così piccola, gli faceva smuovere qualcosa, un qualcosa di quasi piacevole nello stomaco, per la prima volta quasi sperava che non fosse solo la fame.
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Stark: The Origins
FanficConosciamo tutti i genitori di Tony Stark no? Howard Anthony Stark,genio, playboy, miliardario che ha aiutato il governo americano durante la seconda guerra mondiale per poi ritrovarsi in uno scandolo per il suo piccolo vizio di essere un inventore...