22. Fine di un incubo

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*Buonasera*
Questo è il penultimo capitolo di questa storia.

Spero vi piaccia ❤️
Grazie per seguirmi, sempre.

Al prossimo capitolo,
Un bacione grandissimo

Hope Rivera

Era buio quasi totale, non riuscivo a vedere molto, solo penombre e ombre...e qualcuno continuava a tenermi per mano.

Dalle pareti a finestra entrava poca luce, ormai era il crepuscolo...il sole non era più alto e visibile, ma nascosto tra i grattacieli della città e il cielo era così nuvoloso da far sembrare notte fonda!

Qualche secondo dopo, un tonfo raggiunse le mie orecchie, come qualcosa di pesante che cade a terra.

Nell'aria si diffuse un forte odore metallico...

Sangue!

Un gemito, un sospiro e un respiro pesante.

Helena? Chi aveva sparato?

Urla e grida di terrore si propagavano a dismisura oltre la porta di questa sala...

Passi frettolosi e pesanti su ogni piano...

Sicuramente gli impiegati di questo posto stavano cercando una via di fuga, l'uscita di emergenza, in effetti qui ogni cosa senza luce sembrava un labirinto, e non era semplice orientarsi.

Mi lasciai così guidare da quella mano, intrecciata alla mia destra, senza aprire bocca, soltanto perché il profilo della persona al mio fianco era senza alcuna ombra di dubbio quello di Ray.

Era Ray a tenermi per mano.

L'avrei riconosciuto anche soltanto dal suo odore, dalla sua pelle e dita, mille e mille volte ancora. Questo mi bastava per non fiatare e continuare a seguirlo.

Delle sirene di emergenza iniziarono a suonare a dismisura, minacciando di rompermi entrambi i timpani. Era così forte quel suono di allarme! Tanto da farmi battere i denti e coprire tutti i restanti rumori! Luci iniziarono a sfavillare ad intermittenza dagli angoli dei corridoi!

Eravamo usciti dalla sala del CDA, adesso eravamo nei corridoi della Presidenza.

"Forza, dobbiamo andare via da qui..." incitò una voce alle nostre spalle, era quella di Jeremy.

Quindi stavamo tutti scappando, come se qualcosa d'imminente stesse per accadere?

Cosa? Che mi ero persa? Cosa non sapevo?

D'improvviso, un'esplosione giunse alle mie orecchie facendomi trasalire e lanciare un gridolino di sorpresa. Le pareti accanto a noi scricchiolarono, tremarono, qualcosa cedette, alcune si creparono leggermente, o almeno mi parve di vedere delle crepe diramarsi lungo l'intonaco in alcune parti del perimetro circostante...

Il grattacielo fu scosso ancora da svariate esplosioni, come fossimo in preda ad un terremoto.

"FERMI!" gridò qualcuno, tagliandoci la via di fuga. Era un uomo robusto, ben piazzato, un gigante!

Stavamo ancora percorrendo i corridoi del piano amministrativo, il nostro obiettivo era sicuramente quello di raggiungere le scale e l'uscita di emergenza come stavano facendo tutti gli altri impiegati e clienti presenti, perché ovviamente tutti gli ascensori erano fuori uso!

Era letteralmente scoppiato il caos, e non sapevo nemmeno che fine avesse fatto Helena. Perché non sentivo più la sua voce? Dov'era finita?

Il tonfo che avevo sentito prima era il suo corpo caduto a terra privo di vita? Io non avevo nemmeno avuto il coraggio e il tempo di guardare verso il pavimento, era accaduto tutto così in fretta!

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