LEVI'S POV:
Lasciai Eren da solo nella sua stanza d'ospedale per andare a parlare con i miei sottoposti. Stavano confabulando qualcosa che a me non andava bene ed essendo io loro comandante devo sempre essere a conoscenza di quello che fanno. Erano tutti nell'atrio a parlottare sotto voce. Mi stavo dirigendo verso di loro fin quando non mi fermai udendo una frase.
"Il capitano Levi è strano nei suoi confronti, lo avete notato?" Tutti fecero un sì cona testa. Mi nascosi dietro una colonna per sentire meglio il discorso.
"Ma perché non vorrebbe catturare Yeager? Cioè lo sta cercando da anni oramai!" Disse uno.
"C'è da dire però che da quando ha incontrato il capitano Levi, Yeager non ha più rubato o fatto azioni contro la legge. Non vi sembra strano?" Continuò un altro.
"Ci dev'essere un filo che collega tutto ciò..."
"E se Yeager si fosse innamorato del capitano?" Mi si gelò il sangue. Quest'ultimo continuò poi a parlare.
"Non prenderemo per pazzo ma ha tutti noi ha detto che vuole ammazzare e dare in pasto ai porci mentre a Levi ha detto che lo vuole usare contro di lui. Mi sembra abbastanza esplicito" Cazzo, pensai.
"Non so che dirvi ma sicuramente il Capitano Levi non deve sapere nulla della nostra conversazione" Io sbucai da dietro l'angolo e mi avvicinai a loro di soppiatto.
"Sapere nulla riguardo a cosa?" Dissi con voce leggermente alterata.
Tutti saltarono in aria dallo spavento.
"Quindi? Cosa vorreste fare senza di me eh?"
"Capitano Levi non è quello che crede... Stavamo solo parlando nulla di che!" Ebbe il coraggio uno.
"Ah bhe certo... Peccato che una infermiera mi ha detto che vorreste mandare Yeager in America per utilizzare la pena capitale. Quando pensavate di dirlo anche a me? Il vostro SUPERIORE!?" Mi arrabbia abbastanza ma poi mi schiarii la voce e feci un respiro profondo.
"Sputate il rospo. ADESSO."
"Ecco..." Si avvicinò un ragazzo giovane, bassino, con dei capelli corvini e degli occhi azzurri. Non sapevo il suo nome dato che era entrato nel nostro corpo di polizia da circa un mesetto.
"Volevamo sapere da lei se fosse una buona idea capitano. Lei lo manderebbe in america?"
Sbuffai.
"Ma cercò che no! Dobbiamo per caso far vedere che il nostro paese non è in grado di gestire un criminale con Yeager? Ma che idee vi vengono in testa! Non abbiamo mai mandato qualcuno via, quindi perché mandare ora Yeager?"
"Perché ha ucciso Petra" disse secco un ragazzo alto, muscoloso, capelli biondi e carnagione olivastra. Rainer... Si credeva chissà chi e un giorno sperava di diventare comandante... Certo come no.
"Non potete fare una roba così contorta solo perché ha ucciso una vostra amica. La legge non funziona così"
"Invece si Levi" una voce profonda riecheggiò da dietro di me. Di sicuro si trattava di un uomo alto dato che la sentivo in lontananza. Dei flashback riaffiorarono nella mia mente e finalmente riconobbi quella persona.
"Erwin..." Non mi girai. Guardai dritto verso di me. Era tornato... Ancora?
"Levi. Questi ragazzi stanno facendo la cosa giusta ma comprendo che tu non voglia... Peccato che"
Mi girai di scatto.
"NO!"
"Peccato che a decidere sono io. Mi hanno riposizionato come tuo superiore quindi sono io a prendere le decisioni" Mi avvicinai a lui e lo guardai con sguardo incazzato.
"Tu... Lo fai solo per gelosia"
"Lo so. Giusto per mettere le cose in chiaro... Loro sanno di te ed Eren?" Lo guardai con sguardo perso. Per fortuna stavamo bisbigliando e loro non sentirono nulla.
"No... E non lo dirò mai"
"Ah bhe certo... Peccato che domani verrà trasferito in un bellissimo carcere in america. Leggendo ciò che ha fatto e il passato della sua famiglia lo vorrebbero condannare alla pena capitale. In caso si terrebbe dopo 3 mesi di prigionia... La fila è lunga"
"Cosa... Ma" non potevo nulla contro di lui. Avevo promesso ad Eren che lo avrei portato via da quella situazione... Ma Erwin deve sempre rovinare tutto! AAHHH! Come potevo essere così sciocco da mettermi con lui e addirittura sperare di sposarlo! Dovevo risolvere quella situazione da un momento all'altro. Non avevo altra scelta.
"Senti Erwin" gli disse mentre andava via, forse verso la stanza di Eren.
"Io penso che..." Un uomo mi stava fissando in un angolo e prese la mia attenzione. Non riuscivo a capire chi fosse ma appena fece dei passi avanti il suo volto fu più chiaro che mai.
"E ora cosa cazzo ci fai tu qui" gli dissi.
"Bada ai termini eh. Sono sempre un uomo più grande di te Ackerman. Sono qui per vedere mio figlio, non è forse logico?"
"Non sei il benvenuto qui Grisha"
Erwin si fiondò in mezzo tra noi.
"Cosa ci fa un ricercato qui davanti alla polizia?"
"Voglio vedere mio figlio. Sono pur sempre suo padre. E poi sono certo che Eren voglia vedere la sua mamma no?" Comparì anche Carla, la madre di Eren, che con sguardo basso avanzava verso di noi.
Arrivò e si posizionò accanto a me. Alzò il capo e mi supplicò.
"Per favore... Fammelo vedere"
"A tutti e due" rientrò nel discorso quel bastardo del padre.
"Lei è un ricercato, non si può. Carla può entrare invece"
"No Levi" mi fermò Erwin.
"Entrambi hanno il diritto di vedere il figlio quindi entrambi possono andare. Prego seguitemi"
"Ma che dici!" Non potevo neanche sgridarlo che già era partito alla ricerca della stanza di Eren. Dietro di lui, incuriositi, lo stavano seguendo tutti i miei sottoposti. Presi una scorciatoia e arrivai prima di loro alla stanza solo che era chiusa a chiave...
Cercai di aprirla ma nulla.
"Cercavo questa?" Mi disse Erwin mostrandomi una chiave pendere dalle sua mani.
"Era necessario?"
"Certo Levi" mi sorriso e poi infilò la chiave nella porta. Girò una volta e poi due e finalmente la porta si aprì.
Eren era steso nel letto, dormiva. Aveva una faccia da angioletto... Non potevo perderlo.
Carla corse verso di lui.
"Amore mio" disse per poi sedersi sul letto e accarezzargli il viso.
Eren mugugnò.
"Come stai tesoro mio? Sono io, la mamma"
Con un occhio lui la guardò e poi aprì anche l'altro.
"Ma...ma?" Sbattè più volte le palpebre e poi ne fu certo. Era lei.
"MAMMA" Eren si buttò addosso a lei e si strinsero a vicenda. Delle lacrime solcarono il viso di entrambi e se non ci fosse stato nessuno attorno a me avrei pianto anche io.
"Ma che ci fai qui"
"Tesoro mio volevo sapere le tue condizioni. Se era grave o no. La mamma si preoccupa facilmente lo sai" Lui sorrise e si asciugò le lacrime.
"Si lo so" non ci aveva minimamente visti. Sarà stato lo shock della madre o solo la sua testa piena di pensieri ma noi per lui non esistevamo.
Poi però a rovinare quel momento si intromise il padre di Eren. Appena la madre lo vide avvicinarsi, con la coda dell'occhio, si alzò in piedi e si allontanò da lui.
"Allora Eren... Debole come al solito? Ti fai sempre catturare è mai possibile?"
In quel momento Eren si svegliò completamente. Ci vide ma soprattutto vide quell'uomo spietato.
"Cosa... Che ci fai tu qui..." Mi guardò e io non potei fare altro che abbassare la testa. Quello sguardo mi faceva male perché lo avevo deluso...
"Vai via, non ti voglio parlare"
"Ma io si quindi ascoltami"
"No" uno sguardo intenso si scambiarono i due per poi continuare il litigio. Grisha mise le mani sul letto di Eren ma quest'ultimo cadde giù, rotolò sotto al letto e si allontanò da quell'uomo. Carla si era posizionata accanto a me ed Eren voleva fare lo stesso.
"Dove credi di andare, bamboccio?" Disse il padre.
"Basta! Fammi vivere la mia vita! Per colpa tua ho cominciato a rubare, per colpa tua ho ucciso una persona e per colpa tua sono diventato questo mostro orribile!" Altre lacrime cominciarono a scendere. Volevo confortarlo. Dirgli che non era un mostro ma non potevo...
"Eren smetti immediatamente di fare storia. Sono tuo padre e affronterai il tuo destino, intesi?! Mi hai davvero stancato. Sono felice che tra 3 mesi ti sottoporranno alla pena di morte" e detto questo uscì dalla stanza.
Carla cadde a terra dal dolore sbiascicando delle parole a me incomprensibili dato che si stava quasi strozzando con le sue stesse lacrime.
"Cosa..." Disse Eren guardandomi.
"Ha ragione..." Dissi tutto d'un fiato. Erwin spiegò meglio la situazione ed Eren quasi svení a sentire ciò.
"Come... Io... Domani io... No..."
Non riuscivo a guardarlo, sapevo che avrei potuto combattere per fare cambiare idea ad Erwin, sapevo che potevo fare salti mortali per fare cambiare il suo futuro ma non avevo il coraggio... Ero terrorizzato.
"Me lo avevi promesso..."
"Basta adesso" gli dissi cercando di calmarlo.
"No tu me lo avevi promesso"
"Yeager smettila" continuai ma invano.
"Io mi fidavo di te"
"Non so di cosa tu stia parlando..."
"Levi basta con questa scenetta! Non la sopporto più. Sembra che di me non ti importi nulla! Lasci fare a Erwin quello che vuole solo perché hai paura di lui. E non pensi a quello che mi succederà?" Si mise le mani in faccia e poi sui capelli. Tremava ed era instabile.
"Eren io non posso farci nulla"
"SI CHE PUOI! Solo che non vuoi. Sono sempre stato il tuo giocattolino eh? Ho sempre fatto tutto quello che volevi tu. Ti ho aiutato a rompere con Erwin, ti ho aiutato quando eri triste e ti ho aiutato quando volevi compagnia. Che sciocco che sono stato! Dovevo pensarci prima di innamorarmi di te"
Quella parole arrivarono al cuore di tutti. Ero spacciato... Ormai non avevo più nulla da nascondere.
" Calmati"
"Non mi calmo"
"E invece dovresti"
Eren prese una flebo e la spinse a terra.
"Sono calmo"
"Non mi pare"
Diede un pugno al muro dietro di lui, credo delle crepe e un foro.
"Adesso lo sono"
Nei suoi occhi verdi non c'era barlume di speranza o di gioia. Solo un fuoco che ardeva e voleva liberarsi.
"Erwin aveva già fatto tutto! Non potevo dirlo di annullare!"
"Io ti amo" mi disse con sincerità.
Non riuscivo a parlare.
"Io..." La mia voce non riusciva d uscire.
"Bene... Lo sapevo... Prendetemi pure tanto la mia vita non ha un cazzo di senso. Prima sono marionetta di un criminale e ora di un poliziotto. Che esistenza del cazzo"
"Non è così e lo sai" cercai di convincerlo.
"E ALLORA DIGLIELO! Mi sono preso la colpa per la morte di Petra ma ora digli perché ero in stanza con te. Digli perché e allora mi convincerò a non offrirmi ma a lottare. Lottare al tuo fianco"
"Perché..." Tutti mi guardavano, ero per la prima volta in soggezione. In panico. Non riuscivo proprio a parlare. Neanche a pensare.
"Non posso..." Dissi a voce bassa.
"Come pensavo"
Eren si allontanò da me ma io lo rincorsi e gli presi il braccio. Lui in risposta mi buttò a terra e io sbattei la testa abbastanza forte. Ero confuso e sentivo pochissimo. Riuscivo solo a vedere la sagoma di Eren parlare con un'altra molto alta. Erwin...
Cercai di rialzarmi ma appena tornai a vederci bene, lo sguardo di Carla mi penetrava e mi spezzava il cuore.
In fondo suo figlio era nelle mani del destino.
O meglio... Nel braccio della morte.SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti bellissimi! Vi ringrazio davvero tanto per il supporto che mia tate dando. Sono felice che la storia vi piaccia, non potete neanche immaginare! Mi sento un po' come una che vende robe su medie shopping adesso però vorrei parlarvi di una storia in corso che sto scrivendo. Ci tengo molto e sarei molto felice se poteste andarla a leggere e dirmi cosa ne pensate. Si chiama "Il Graffio rosso" ed è un horror, psicologico. Una storia diversa dalle altre, questo è certo. È molto splatter e non ci sono personaggi di anime o serie in generale. Tutto frutto della mia immaginazione!Eccola qui! Aiutatemi per favore perché ci tengo davvero un sacco!!!
Grazie per l'attenzione e ci vediamo al prossimo capitolo!
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"Sfidami se vuoi"
Romance(Ereri, eren x Levi) (ship poco etero 🏳️🌈) (scene di sesso😏🔥) In un paese del sud dell'Italia, il più famoso boss, Eren Yeager, dovrà affrontare il miglior poliziotto della regione, Levi Ackermann. I 2 ne passeranno di tutti i colori ma magari...