Kate:
«Mi sento una deficiente» piagnucolo, con il telefono tenuto tra la spalla e l'orecchio, mentre sono in cucina a tagliare una cipolla.
Ho gli occhi pieni di lacrime.
Ma è colpa della cipolla.«Kate, lo sei. Ti sei comportata male.»
«Ma grazie, sei proprio di conforto!» Stringo gli occhi. Mi stanno bruciando.
«Cosa è successo? Non ti ha più rivolto la parola?»
«Zero assoluto. Non esisto più. Mi sta completamente evitando da quando siamo tornati. Tre giorni! Non risponde alle mail di lavoro. Non so nemmeno se le legge!»«E tu stai piangendo perché non puoi stare senza di lui» mi prende in giro in tono bonario.
«È la cipolla!»
«La cipolla... Ora dai la colpa alla cipolla? Perché non vai da lui e gli salti semplicemente addosso?»
Arrossisco tantissimo. «Perché non mi vuole vedere! Come te lo devo dire?»
Sbatto il coltello sopra il tagliere e nel farlo mi schizza un pezzo di cipolla sopra l'occhio.«Aaaaa, la cipollaaaa!» urlo come una pazza e mi viene la geniale idea di grattarmi l'occhio, peccato che peggioro la situazione e ottengo il risultato che mi bruci il doppio.
Il telefono mi sfugge da sopra la spalla e cade a terra finendo sul pavimento.
«Jaaamesss, sono ciecaaa!» strillo, disperata.
Non passa neanche un secondo che il mio robot si precipita in cucina.
«Kate! Che cosa hai fatto?»
«La cipolla! Maledetta!»
«Stai bene?!»«Ma ti sembra che io stia bene?» strillo. «Non sto bene! Mi devo lavare la faccia, subito!»
Mi precipito al rubinetto della cucina e apro l'acqua, la passo sulla faccia insistendo sull'occhio.
Non appena il bruciore si allevia, faccio un respiro di sollievo, chiudo l'acqua e muovo le mani all'indietro in direzione di James.
«Passami un asciugamano, per favore!»
«Subito!» e poco dopo me lo passa tra le mani.
Quando però inizio ad asciugarmi
il viso, per poco non svengo sentendo l'odore della cipolla, dato che prima di tagliarla l'avevo lavata e asciugata proprio con questo asciugamano.
Ma perché tutte a meee?
Mi giro di scatto e butto l'asciugamano in terra, fulminando James con lo sguardo.
«James!» tuono. «Questo era quello che ho usato per asciugare la cipolla!»
urlo e lui sussulta coprendosi un orecchio.«Kate, per favore, con me non devi urlare. Ho l'apparato uditivo delicato.»
«Adesso, ti do uno schiaffo. Delicato, ovviamente. Chiarooo?» urlo ancora di più, per poi fare un respiro, cercando di calmarmi.Guardo il cellulare ancora buttato per terra e lo afferro sbuffando.
«Sto per compiere un omicidio, Melanie!» dico guardando male James, che adesso sta abbassando lo sguardo dispiaciuto.
«Anzi, un roboticidio! Non so come si dice, ma quello!»Melanie scoppia a ridere.
«Anziché prendertela con James, perché non parli con Ashton e cerchi di risolvere?»
«Perché non vuole risolvere! Come te lo devo dire? Mi odia!»
Mi odia sul serio. E solo a pensarlo, rischio di scoppiare di nuovo in un pianto isterico.«Scusa, siete tornati da Bruxelles, quanto... Tre, quattro giorni?»
«Tre» confermo, con un sospiro.
«E si può sapere cosa stai aspettando?
Kate, parlaci. Sei acida e sembra che tu abbia il ciclo 24 ore su 24, da quando sei tornata. Impazzisci, quando non parli con lui per molto tempo.»«Non è vero» Corrugo la fronte. «Sono rimasta anche più tempo senza parlarci.»
«E il risultato? Stavi andando in tilt!»
«Ma cosa diciiii, io non vado in tilt!»
«Sì, certo tesoro. Certo» mormora, esasperata. «Mi parli continuamente di lui.»
«Non è vero, io ti parlo anche di altro.»
«Tipo?»
«Non lo so! Di tutto?» e lei scoppia a ridere.
«Il tuo tutto è solo lui. Te lo posso assicurare. Promettimi che domani cercherai di farti perdonare.»
Sospiro forte.
«Devo continuare a tagliare la cipolla!
Ti saluto» mormoro, nervosamente.
«Chiedi scusa a James, fatti una bella camomilla rilassante e vai a dormire. Vedrai che si risolverà tutto.»
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Scusa, ma non ricordo
RomanceKate Fischer ha continui vuoti di memoria causati da un incidente stradale. Questi "vuoti" sono abbastanza imbarazzanti, arrivano all'improvviso e durano la bellezza di qualche secondo, solo che possono diventare significativi se vuole lavorare per...