Kate:
Ho l'ansia.
Sono quasi le tre e un quarto e Ashton dovrebbe tornare da un momento all'altro. Sono sicura che il suo appuntamento fosse con una donna, spero almeno non faccia tardi e rispetti l'orario. Non è da lui, ma non si sa mai.Oggi è il mio terzo giorno di prova e mi deve far sapere se posso continuare a lavorare qui, oppure no.
Finora però mi ha lasciato in sospeso, non mi ha fatto sapere niente, perciò la mia ansia aumenta a dismisura ogni minuto che passa.Certo, potrei lavorare in altri posti, ma ho sempre sognato di stare qui e non mi voglio far sfuggire questa occasione.
Tamburello la penna contro la scrivania davanti al computer, guardando tutti gli appuntamenti che sono fissati per oggi.
Dopo l'Empire State Building, in teoria non deve fare più niente, quindi potrei andare nel suo ufficio e chiedere cosa ha deciso. In alternativa, aspettare che sia lui a dirmi qualcosa.
Giusto.
Deve farlo lui.
Devo solo aspettare...♡♡♡
Sono passate due ore, sono le cinque del pomeriggio e lui non si è fatto né vedere, né tanto meno sentire.
È strano, dato che è sempre così preciso su tutto.
Sono preoccupata, devo tornare a casa e non so ancora come comportarmi.
Spengo il computer, mi alzo dalla sedia e prendo la borsetta appoggiata alla spalliera.
Faccio un lungo respiro e mi dirigo verso la porta del mio ufficio, sto per abbassare la maniglia quando qualcuno la spinge verso la mia direzione e mi ritrovo con la faccia spiaccicata sopra.
«Ahia!»Roteo gli occhi e mi sposto un po' intontita. Mi sembra di vedere una persona, il problema è che non è ferma. Sta girando. La sua testa sta ruotando da una parte all'altra.
Dio, che capogiro! Porto la mano sulla fronte. Mi fa male anche il naso.
«Signorina Fischer, oddio!»
«Perché sta ballando?» farfuglio. «C'è la musica?» sembra guardarmi in modo strano e abbastanza confuso.
Passa qualche secondo, mi focalizzo su di lui e l'immagine di Ashton Crew si fa più limpida. Finalmente è fermo, o forse ero solo io a vederlo così.«Kate, ti sei fatta male?»
Sarà che sono ancora mezzo fusa, ma penso mi abbia appena chiamata per nome. Mi ha dato del tu.
La sua mano si appoggia sul mio braccio e sento dei brividi. È calda, piacevole. Sorrido come un'idiota.
«Nooo, mi è solo finita la porta in faccia, mi succede continuamente.»
Sorride, di nuovo per merito mio e delle cavolate che dico.«Credo ci vorrà un po' di ghiaccio sul naso, prima che si gonfi. Aspetta un attimo» subito dopo sparisce dalla mia vista uscendo dall'ufficio.
Non lo sto immaginando. Mi sta dando del tu. Devo ammettere che suona in modo totalmente diverso, più confidenziale, quasi più intimo.
Mi piace.
Non ho il tempo di pensare a niente che ritorna nel giro di pochi secondi con una bustina blu di ghiaccio istantaneo.
Me la piazza sopra il naso e la tiene ferma. In pratica vedo solo quella.Si sta raffreddando piano piano.
«Questo ti farà bene» dice in modo dolce. Arrossisco, perché si sta preoccupando per me.
«Grazie, posso tenerla io.»
Sollevo la mano per prendere la bustina, ma per sbaglio la metto sopra la sua, che subito scivola via. È stato un secondo, eppure ho di nuovo i brividi ovunque.«Vieni, siediti Kate.»
Con questa frase realizzo anche il fatto che il mio nome detto da lui diventa molto più bello da sentire.
Sposto la bustina per vedere qualcosa e faccio come dice, sedendomi sulla sedia davanti alla scrivania.
Appoggio la borsetta in terra, l'ansia comincia a sopraggiungere. È arrivato il momento.
«Sono passati i tre giorni di prova»
Inizia, prendendo posto anche lui, stavolta dall'altra parte, al mio posto.
Deglutisco, agitata.
Ora mi licenzia.«Sono venuto qui per dirti che domani non serve che...»
Una brutta sensazione mi avvolge e vado nel panico.
«Nooo, la prego, mi dia un'altra possibilità» non gli lascio neanche il tempo di parlare che appoggio la bustina sulla sedia, mi alzo e unisco le mani in segno di supplica.
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Scusa, ma non ricordo
RomanceKate Fischer ha continui vuoti di memoria causati da un incidente stradale. Questi "vuoti" sono abbastanza imbarazzanti, arrivano all'improvviso e durano la bellezza di qualche secondo, solo che possono diventare significativi se vuole lavorare per...