Capitolo 5

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Finalmente la mia mente si era liberata di quel grosso pensiero, finalmente cazzo...
Ma sono giorni che Ricky continua a parlarne liberamente, facendomi vergognare davanti a Dadda, se non lo dico a Ricky, lui lo scoprirà...

Ricky's pov:
Stavo dando da mangiare a Mirtillo, quando sento suonare il campanello più volte, quel qualcuno che lo stava suonando era veramente agitato...
Spaventato ho aperto subito la porta, e mi sono trovato davanti Awed, cosa è successo? Non so cosa aspettarmi...
S:"Ricky, devo parlarti"
R:"Certo, siediti sul divano che arrivo subito"
S:"Certo, certo..."
R:"Eccomi, cosa dovevi dirmi?"
S:"Beh, non so da dove iniziare... È davvero molto complicato da spiegare..."
R:"Simo, prenditi tutto il tempo che vuoi, non sei obbligato lo sai..."
S:"No, no... È che non so come dirtelo..."
R:"Spara"
S:"Beh, è da qualche mese che credo di provare dei sentimenti per Dadda..."
R:"Oh, me l'aspettavo sinceramente da come lo guardavi... Fortuna che è un coglione e non se n'è accorto..."
S:"Beh, il fatto è che non credo che lui provi lo stesso, insomma, guardami, faccio schifo..."
Non mi aspettavo che Simo scoppiasse in lacrime tra le mie braccia, lui non sa che anche Dadda ha parlato con me di lui...
R:"Ma cosa dici?! Sei bellissimo, e poi io credo che Dadda sia cotto di te... Dovresti dirglielo fidati..."
S:"E se non mi accettasse? E se rovineremo la nostra amicizia? Io non voglio tutto questo Ricky..."
R:"Ti fidi di me o no? FALLO SIMO!!"
S:"Non so, ho bisogno di tempo per pensarci..."
R:"Pensaci, ma fidati di me, è la scelta giusta da fare..."

**
Sono appena tornato a casa, non so cosa fare, mi tremano le gambe solo a pensare cosa sarebbe successo se avessi ascoltato le parole di Ricky...
Piano piano la mia mente si sta distruggendo pensando alle risposte negative che Dadda potrebbe darmi, scrocchiare le dita non è più sufficente, devo trovare qualcosa di più forte ed efficace...
(Non continuate se siete sensibili⚠️)
**
Ho aperto gli occhi, vedo un po' sfocato... Sono a casa mia, sul pavimento della cucina, ho girato con fatica la testa verso la mia destra, non dovevo farlo...
C'erano un cucchiaio con accanto del sale, che sembrava essere caduto da lì, ed un bicchiere d'acqua, anche essa per terra...
Intorno a me c'erano diversi infermieri, ma, in mezzo a loro, c'era... C'era Dadda, con le lacrime agli occhi, che si è avvicinato lentamente e si è seduto di fianco a me
D:"Simo... Perché l'hai fatto?..."
Dopo aver pronunciato quelle parole è scoppiato a piangere e mi ha abbracciato, non potevo desiderare altro... Io, tra le sue braccia... Mi sentivo al sicuro, dopo tanto, tanto tempo...

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