Capitolo 25(vi ho accontentati👩‍🦼)

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Dadda's pov:
La chiamata si chiude. Panico.
R:"Daniel, tutto ok? Sei pallido..."
D:"Mia madre..."
R:"Non capisco"
D:"Non sono abbastanza forte per superare pure questo..."
R:"Daniel, siediti. Di cosa stai parlando?"
D:"Non posso dirtelo, non ne ho la forza nemmeno per parlarne..."
Ed ecco che il mio viso inizia a rigarsi di lacrime amare

Aprò la porta di casa il più veloce possibile, niente,silenzio assoluto.
Quando vedo mia madre. Un vuoto mi trafigge il corpo e lo percorre fino al cuore, mia madre era a terra, di nuovo...
D:"Mamma dov-"
M:"Daniel, nasconditi."
Le parole uscivano a malapena dalla bocca macchiata di sangue, non volevo lasciarla sola, ma non potevo fare niente contro... Lui.
Corro su per le scale e senza far rumore mi nascondo dentro l'armadio. Mi sembra di tornare a quando avevo 5 anni, come poteva un bambino così fragile sopportare questo?
All'improvviso un suono rompe il silenzio, dei passi, non molto vicini. Sembra che qualcuno stia percorrendo le scale. Stessi movimenti, tempo differente...
E poi, di nuovo silenzio.
×:"Dov'è quello stronzo di tuo figlio, eh? Non viene a piagnucolare di smetterla?"
M:"Non chiamare mio figlio in questo modo, tu non lo conosci..."
Eppure sembra che io abbia passato l'intera infanzia con lui...
Non riesco a calmarmi, ma ho troppa paura di rivedere il suo volto dopo tutto questo tempo...
×:"Ricordi quando ti diceva 'mamma, ma non c'è niente di male se sei maschio ed hai un ragazzo, giusto?'", almeno non è così, altrimenti l'avrei già strozzato a mani nude da un pezzo.
Un brivido gelido mi percorre lungo la spina dorsale, quelle parole fanno male, è un mostro...
Ma ad un certo punto il telefono squilla; era Richi, e mi ero dimenticato di silenziare il telefono.
×:"Vedo che qualcuno qui è venuto a farci visita eh?"

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