Capitolo 22

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Dadda si è seduto accanto a me.
Il mio respiro diventava sempre più affannoso e irregolare, lui sembrava essere molto accaldato, si poteva notare dalla canotta ormai fradicia che risaltava gli addominali alla perfezione.
D:"C'è caldo qui dentro..."
Sì, ed è un problema.
Non ho detto niente, ma a lui la cosa sembrava non andare bene.
D:"Che c'è? Perché ogni volta che mi avvicino a te hai questa strana reazione?"
Che coglione...
Il sole ormai sta riscaldando sempre più la macchina, i nostri respiri si fanno sempre più accaldati.
Dadda mi stava guardando, occhi, labbra; Occhi, labbra...
I nostri visi erano a qualche centimetro di distanza, e cazzo, quanto mi piaceva...
R:"RAGAZZI!!"
Io e Dadda sobbalziamo dalla potenza di quell'urlo. Sembrava che lo stessero uccidendo.
D:"COSA CAZZO È SUCCESSO"
Sembrava un po' seccato, io non volevo interrompere quell'attimo, ma sono abbastanza sicuro che neanche lui lo volesse...
R:"È arrivato il carro attrezzi WOO!!"
In quel momento avrei voluto spiccicargli in testa l'immensita del cazzo che me ne fregava.
D:"Non pensare che sia finita qui..."
Il mio battito iniziò ad accellerare. Cosa vuol dire?
Finalmente il carro attrezzi riesce a far partire la macchina, e, per fortuna (o grazie a Dadda), eravamo scesi un ora in anticipo.
Per tutta la durata del tragitto Non smettevo di notare quelle occhiate che Daniel mi rivolgeva al finestrino.
R:"SI CAZZO SIAMO ARRIVATI!"
Direi.
Quanto cazzo è bon-
R:"ATTENTO!!"
S:"AHIA!! PORCO DI-"
D:"Diaz." mi corregge, prendendomi dai fianchi. Non avevo visto il marciapiede. ASPETTA... PRENDENDOMI DAI FIANCHI??
Dadda si è piegato verso di me e con una presa stretta è riuscito a tirarmi su.
È sempre bollente...
Poi mi guarda negli occhi: sembrava serio, ma anche divertito. Aveva un mezzo sorrisetto in faccia <che mi fa impazzire cazzo>
D:"Ma guardi la strada quando cammini?..."
Sembrava spaventato, perché?
Oh, cazzo...

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