Wait for you

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Il sole del pomeriggio londinese gettava lunghe ombre sulle strade di ciottoli mentre la troupe di "Kuroshitsuji" si preparava a smantellare il set.
Ciel camminava verso il suo camerino con passo deciso. La testa era in un tumulto di pensieri contrastanti, tra la fine delle riprese e il ritorno a Tokyo, un viaggio sicuro non come tutti gli altri.

Aprì la porta del suo camerino e si fermò ad osservare l'interno, cercando di assaporare un'ultima volta ogni dettaglio.

Ad aspettarlo c'erano Finny, Mey-Rin e Bard.
Finny stava già impacchettando alcuni oggetti, mentre Mey-Rin, con la sua solita grazia maldestra, tentava di piegare i costumi.
Bard, con la sua immancabile sigaretta tra le labbra, stava sistemando le attrezzature personali.

"Eccoti! – esclamò Finny con un sorriso radioso – stiamo cercando di mettere tutto in ordine. È un po' triste pensare che dobbiamo lasciare tutto questo, non trovi?"
Ciel annuì, cercando di celare la sua malinconia dietro un sorriso di circostanza.
"Un po', ma dobbiamo andare avanti, no?"
Mey-Rin si avvicinò con un abito da piegare, ma inciampò in un cavo, rischiando di cadere. Ciel riuscì a prenderla per un braccio, evitando la caduta.
"Grazie Ciel – disse con un leggero rossore sulle guance per poi guardarsi attorno – non so cosa farò senza tutto questo"
"Non preoccuparti, Mey-Rin – disse Bard, togliendosi la sigaretta dalle labbra – troveremo nuovi progetti. E chi lo sa, forse lavoreremo di nuovo insieme"

Il gruppo continuò a sistemare le loro cose in un silenzio rotto solo da brevi conversazioni, che lasciarono Ciel pensare che avesse trovato una nuova famiglia in quei colleghi e che difficilmente avrebbe perso i contatti con questi.

Nel frattempo, in un angolo della stanza, Bard notò l'atteggiamento pensieroso di Ciel
"Hey, Ciel, va tutto bene? Sembri un po' perso nei tuoi pensieri"
Ciel alzò lo sguardo e forzò un sorriso.
"Sì, tutto bene"
Finny si avvicinò con uno scatolone pieno di oggetti di scena.
"Ehi, non dimenticare queste! Sono dei bei ricordi"
Ciel prese uno degli oggetti, l'anello dal colore zaffiro dei suoi occhi, che aveva sempre conservato con tanta cura, e portato al pollice con tanto orgoglio
"Tranquillo, non c'è bisogno, grazie lo stesso – disse per poi riporre l'anello in quello scatolone, sotto lo sguardo confuso di Finny.

Proprio mentre stavano finendo di impacchettare tutto, la porta del camerino si aprì e apparve Sebastian
"Buongiorno! In partenza? – chiese mostrando il suo sorriso smagliante, le mani sui fianchi, per poi posare lo sguardo sui colleghi
"Ah! Sebastian – san! – esclamò Meyrin con gli occhi sognanti, per poi cambiare subito espressione – tu non verrai con noi?"
"Mi piacerebbe, ma purtroppo ho delle questioni da concludere qui a Londra – rispose il corvino incrociando le braccia al petto
"Che tipo ti questioni? – chiese Bard curioso
"Interviste e annunci per una nuova serie, qualche sponsorizzazione e altra robaccia – sospirò portandosi una mano tra i capelli
"Beh, io resterò qui visto che tornerò a Manchester dalla mia famiglia, se hai bisogno di appoggi sai a chi chiedere – disse Bard dando una pacca sulla spalla del collega
"Gentile da parte tua Bard – pronunciò con un sorriso sincero, per poi guardare Ciel – facciamo due passi?"
Ciel annuì e seguì Sebastian fuori dal camerino.

Camminarono in silenzio per qualche minuto, fino a raggiungere un piccolo giardino sul retro del set. Sebastian si fermò e si voltò verso di lui con una nota di serietà negli occhi.
"Mi spiace non poter tornare con voi – sibilò guardando l'orizzonte
"Lo so, è il tuo lavoro, lo capisco – rispose il più piccolo, ricevendo una risata dall'altro
"Stai parlando anche del tuo lavoro – ribadì Sebastian avvicinandosi a lui.

Sebastian fece un passo avanti e posò una mano sul volto di Ciel
"Capisco come ti senti. Ci rivedremo"
Ciel alzò un sopracciglio, cercando di mantenere la sua compostezza: "Chi ti ha detto che mi mancherai"
Sebastian rise di gusto
"Sì, come vuoi – disse per poi tornare serio senza spostare la mano dal suo viso – ma, nel frattempo, voglio che tu continui a fare del tuo meglio. Hai un talento straordinario, Ciel. Non lasciare che nulla ti fermi"
Ciel annuì, sentendo una leggera speranza crescere nel suo cuore.
"Farò del mio meglio"
Sebastian a quel punto portò un braccio dietro il cranio di Ciel per portarlo al suo petto.

Fu la prima volta che Ciel sentì così vicino il più grande e combatté una dura lotta contro sé stesso per non farsi trasportare troppo dalle emozioni.

"Devo andare. Abbi cura di te, my little Lord"

Ciel lo osservò andarsene, sentendo una strana sensazione di tristezza mischiata alla determinazione.
Sentì, improvvisamente, che quella non sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero visti.


Rientrò nel camerino, dove i suoi colleghi lo aspettavano.
"Tutto bene? – chiese Mey-Rin, preoccupata – che cosa voleva Sebastian?"
"Solo salutarmi – rispose il giovane annuendo col fiato sospeso – finiamo di sistemare queste cose. Abbiamo un aereo da prendere"

La squadra continuò a lavorare, chiacchierando e scherzando per alleviare la malinconia della separazione imminente fino all'orario di partenza dove tutti i membri del cast si salutarono calorosamente, augurandosi di ritrovarsi ancora.

Arrivato a Tokyo, Ciel si immerse immediatamente nel lavoro. Ogni giorno era pieno di incontri con i fan, interviste ed eventi promozionali.

Le sue giornate iniziavano presto, spesso con la sveglia alle prime luci dell'alba.
Dopo una rapida colazione, Ciel si recava agli studi per le interviste programmate: il trailer della prima stagione era uscito già poco prima della fine delle riprese e Ciel stava già acquisendo un po' di fama.
Era un attore emergente dalla giovane età, ma aveva già immaginato cosa lo avrebbe aspettato.

Le puntate sarebbero uscite nei mesi successivi e Tokyo non aspettava altro.
I giornalisti erano curiosi di sapere come avesse vissuto l'esperienza delle riprese, quali fossero i suoi piani futuri e, immancabilmente, chiedevano del suo rapporto con Sebastian.

"È stato un anno intenso – rispondeva diplomaticamente – Sebastian è un professionista eccezionale e ho imparato molto da lui"

Nonostante la frenesia, Ciel cercava di mantenere un equilibrio. Dedicava il tempo libero alla lettura e ad altre attività che lo aiutavano a mantenere la mente concentrata e il corpo in forma.
Nelle serate più serene, Ciel riceveva messaggi dai suoi colleghi del cast. Finny e Mey-Rin condividevano foto e aneddoti delle loro nuove avventure, mentre Bard inviava aggiornamenti sulla sua vita a Manchester.

Una sera, mentre stava riponendo i costumi del set in un armadio, il telefono di Ciel vibrò. Guardò lo schermo e vide il nome di Sebastian.
Con il cuore che batteva inspiegabilmente più forte, rispose alla chiamata.

"Sebastian – disse, cercando di mantenere un tono neutro.
"Buonasera signorino, come stai? – la voce di Sebastian era calma e rassicurante, ma sempre con quel suo solito sorriso da sornione che Ciel riusciva ad immaginarsi
"Sto bene – rispose Ciel fermo – tu come stai? Come vanno le cose a Londra?"
"Molto bene. Sto lavorando a nuovi progetti – rispose mentre portava alle labbra una sigaretta, poggiando sulla ringhiera del balconcino di un hotel – È strano non vederti ogni giorno" continuò
"Non farmi ridere – ridacchiò Ciel buttandosi sul letto alle sue spalle.
Sebastian rise leggermente
"Oh, assolutamente. La mia vita è così tranquilla, ma anche così noiosa senza le tue lamentele quotidiane"
"Sei insopportabile, lo sai? – rispose Ciel, cercando di non ridere.
"E tu sei adorabile quando sei irritato – replicò Sebastian con un tono divertito – Come stai gestendo tutto questo? Senza di me a tenerti in riga?"
"Mi immergo nel lavoro – rispose il più giovane ignorando la solita allusione – incontri, interviste, eventi promozionali. Ogni giorno è pieno, anche senza di te non ti preoccupare"
"E il resto del tempo? – insisté Sebastian spegnendo la sigaretta sul posacenere.
"Provo a rilassarmi, a tenere la mente occupata – disse Ciel – ma non è facile"
"Lo so, lo capisco credimi – disse Sebastian – cerca di non lavorare soltanto"
"Grazie per la tua preoccupazione – disse l'altro sarcasticamente – Non tutti possono permettersi di essere così tranquilli come te"
Sebastian rise, un suono basso e vibrante che fece fremere Ciel.
"Tranquillo? Non sai quanto mi manchi il tenere d'occhio il tuo temperamento"
"Non avevo bisogno di essere tenuto d'occhio – ribatté Ciel, cercando di mantenere un tono neutro, mentre portava gli occhi al cielo – Eri tu che non avevi mai niente di meglio da fare"
"Forse – ammise Sebastian – Ma, dopotutto, mi piaceva"

Ciel rimase in silenzio per un momento, cercando di decifrare le emozioni che si agitavano dentro di lui.
"Tra quanto pensi di tornare a Tokyo? – chiese infine, cercando di suonare indifferente
"Oh~ya, il signorino non aspetta altro che vedermi – ridacchiò Sebastian
"Piantala! – ribatté l'altro con le guance che si imporporavano leggermente di rosso – ti pare ti abbia chiesto di vederci?"
"Non direttamente – rispose Sebastian con quel sorriso sul volto che Ciel avrebbe preso volentieri a schiaffi.
Ciel sbuffò rumorosamente, con lui era un continuo girare la frittata
"Non mi sei mancato per niente – sibilò esasperato allargando le braccia
"A me manca il vederti arrossire quando ti provoco – rispose Sebastian con una risata.
"Ma io non arrossivo – ribatté Ciel infastidito.
"Come dice lei, my little Lord – rispose Sebastian, la sua voce piena di divertimento – Ci sentiamo presto"

"Sì – sospirò rassegnato alla fine – a presto"

Passò una settimana da quella telefonata e Ciel non ebbe mai modo di tenersi così tanto aggiornato su Sebastian e sugli altri suoi colleghi, se non tramite Social Network.

Ma un giorno, quando stava per uscire di casa per un incontro col suo manager, il suo telefono vibrò.
"Ti prego non urlare mi sono appena svegliato – sbuffò Ciel non appena portò il dispositivo al viso
"CIIIIIEEEL!"
Ed ecco come poteva essere impossibile affidare una richiesta di così poco conto a uno come lui
"Come non detto – sospirò – quanto tempo Grell"
"La tua star preferita del Giappone è qui! – strillò lui – sono a Tokyo per una banalissima intervista, ma principalmente per rivedere il mio marmocchio"

Nonostante fosse un tipo poco raddrizzato, Ciel lo adorava
"Beh in effetti mi ero anticipato un po' prima di andare dal mio manager, ci sei tra dieci minuti al caffè vicino il mio appartamento"
"Anche ora ... DEATH!" disse infine chiudendo la telefonata.

Ciel rise, sentendo poi un'ondata di calore nell'apprezzare tutto quello che aveva costruito con la troupe della sua prima serie.

Arrivato al caffè, trovò Grell seduto a un tavolo, con i suoi occhiali rossi sgargianti e il solito sorriso entusiasta
"Ah! Come sono felice di vederti! – esclamò lui stringendo Ciel
"Sì, sì anch'io – balbettò cercando di dimenarsi dalla presa di Grell, per poi sedersi di fronte a lui – allora, che si dice?"
"Divinamente, caro. Tokyo mi mancava davvero tanto, e tu? Come te la passi, sembrava che non potessi sopravvivere senza di me"
"Ti piacerebbe – lo fulminò sarcasticamente Ciel
"Ho sentito Sebastian l'altro giorno, mi ha detto che tornerà presto – annunciò Grell con gli occhi che brillavano. Ciel, a quel punto, cercò di nascondere la sorpresa
"Davvero? Non mi ha detto nulla di certo"
"Oh, è il solito – rise Grell con un gesto teatrale – anche se sono sicuro che non vede l'ora di rivederti"
"Sì, certo – sospirò il più piccolo gustandosi il suo drink.
Grell lo osservò attentamente, poi si avvicinò leggermente
"Sai, bellezza, devi smettere di essere così duro con te stesso. Hai fatto un lavoro straordinario, e non c'è nulla di male a sentirsi un po' persi senza quel ... figone intorno"
"Grell – lo chiamò sorpreso, ma allo stesso tempo perplesso – ma di che parli?"
"Siete più simili di quanto mi aspettassi, ma non puoi nasconderti dietro al lavoro per sempre – sospirò Grell rassegnato
"Ma – obiettò ancora più confuso – io non mi nascondo dietro al lavoro"
"Devi affrontare quello che provi, anche se è scomodo – continuò Grell ignorando la sua obiezione.
Ciel sospirò, abbassando lo sguardo verso il suo drink
"Non capiresti... – sussurrò ammettendo un cenno di verità in quello che stava alludendo il collega, cercando di tenere i nervi saldi.
"Oh è qui che ti sbagli, io capisco più di quanto tu possa immaginare – lo interruppe Grell con un sorriso sapiente – Sebastian può essere ambiguo, ma è evidente che il legame che ha creato con te è ben oltre quello professionale"
"Da quanto conosci Sebastian? – chiese di getto Ciel alzando un sopracciglio
"Recitavo con lui già qualche anno prima che iniziassimo la serie"
"Oh – disse fintamente sorpreso – ecco perché ti veniva così naturale fare lo stupido con lui nelle riprese"
"Non essere geloso – ridacchiò lui posando una mano sul viso
"Affatto! – disse scuotendo la testa – semplice curiosità"
"Certo, certo – ridacchiò, per poi farsi una luce diversa nei suoi occhi – magari hai bisogno del tuo tempo, ma dovresti smetterla di fuggire da quello che senti"
A quelle parole, Ciel restò in silenzio per un momento, riflettendoci su

"Anche se fosse non sono bravo a gestire queste cose, Grell"
"Imparerai col tempo Ciel"

La conversazione con Grell continuò piacevolmente, parlando di ricordi del set e dei loro nuovi progetti.
Quando si separarono, Ciel si sentì rinvigorito dalla compagnia del suo amico.
Sebbene trovasse irritante il suo modo di punzecchiarlo, c'era un fondo di verità in ciò che aveva detto e questo non lo sopportava.

Per nulla.

Qualche giorno dopo...

Una sera, dopo una lunga giornata di lavoro, Ciel decise di uscire per distrarsi. Pensò di contattare alcuni amici del liceo che non vedeva da tempo. Li invitò a unirsi a lui in un club esclusivo con un'area privé, l'"ELE Tokyo", un luogo dove potevano rilassarsi lontano dagli occhi indiscreti dei fan e dei paparazzi.

Al suo arrivo al locale, Ciel trovò i suoi amici già seduti a un tavolo, chiacchierando animatamente.
Tra loro c'erano Aiko, Yumi, Haruto e Yuya.

"Oh mio Dio Ciel! – esclamò Aiko commossa – È passato troppo tempo!" lo strinse in un abbraccio, seppur sapesse che Ciel non sopportava il contatto fisico.
"Ci sei mancato – aggiunse Yumi con un sorriso radioso.
"Sì ... sì – borbottò Ciel staccandosi dall'abbraccio di Aiko – anche voi – disse in un sospiro, per poi cercare di mantenere un'aria entusiasta – come state?"
"Benissimo! Ma devi dirci tutto!! – continuò Aiko allargando le braccia
"E soprattutto, com'è lavorare con Sebastian? – chiese l'altra amica, Yumi, con occhi sognanti

"Vi interessa solo perché ho lavorato con lui? – chiese Ciel inarcando un sopracciglio, cercando di mantenere un tono neutro, ma sapeva che dentro di lui la cosa lo infastidiva e non poco.
"Oh andiamo Ciel – intervenne Yuya – comunque non hai lavorato con un attore qualunque"
"Deve essere così affascinante sul set – sospirò Yumi – ho visto tutte le sue interviste, è davvero incredibile"

Ciel cercò di nascondere un leggero fastidio.
"Sì, è molto professionale."

"Oh, ma raccontaci di più! – insisté Aiko – ci deve essere qualcosa di interessante dietro le quinte. È vero che è sempre così ... Hard?"
Ciel sospirò rassegnato per quei commenti così fuori luogo.
Sebastian era veramente affascinante, doveva dargliene merito, ma odiava quello starnazzare su di lui.
Lo infastidiva, e non poco

"Tutta apparenza – rispose in uno sbuffo – è bravo, ma è molto fastidioso sul set"
"Ti ha tormentato?" rise Haruto l'altro amico
"Non hai idea – gli disse Ciel rivolgendogli uno sguardo esasperato – era un continuo punzecchiarmi"
"Beh, se ti punzecchiava così tanto, magari gli piaci – osservò Yuya dandogli una gomitata, mentre Ciel stava quasi per balzare dalla sedia
"Eh? Sebastian è gay? – chiesero Yumi e Aiko insieme, cercando risposte nello sguardo imporporato di Ciel
"MA CHE VOLETE CHE NE SAPPIA IO! – gridò morto di imbarazzo, mentre gli altri ridevano di gusto alle sue reazioni.

Nonostante fosse passato tanto tempo lui non cambiava mai il suo essere così goffo e orgoglioso.

"Parlando d'altro, Ciel, come ti sei trovato sul set? – chiese Haruto, guardando l'amico attore con curiosità – Deve essere stata un'esperienza fantastica"
A quel punto i nervi saldi di Ciel si ammorbidirono gradualmente
"Sì, è stata un'esperienza incredibile. Ho imparato molto e mi sono divertito – rispose cercando di spostare l'attenzione su di sé.

Ebbe modo di poter parlare meglio della sua esperienza, cercando di ignorare le amiche che continuavano a fare domande su Sebastian, esprimendo la loro ammirazione e curiosità. Tuttavia, Ciel non era abituato a sentir parlare di Sebastian in quel modo, e sentiva che l'attenzione su di lui lo infastidiva più di quanto avesse voluto ammettere.

Ad un certo punto, mentre chiacchieravano, Aiko sgranò gli occhi e si voltò verso l'ingresso del privé interrompendo totalmente il discorso di Ciel
"Oh mio Dio, è Sebastian! – esclamò, indicando con entusiasmo.

Ciel seguì il suo sguardo e vide Sebastian che entrava nel locale.
Inutile recuperare quei battiti persi del suo cuore.
Non vi erano dubbi, era lui.
Lo cercò con lo sguardo, sperando che i suoi occhi si incontrassero con i suoi. Ma una nota sospetta iniziò a tormentarlo.
Nonostante ciò, Sebastian riconobbe il ragazzo e con un sorriso smagliante ed entusiasta di rivederlo si avvicinò al tavolo, seguito da Ciel che si alzò e gli andò incontro
"Ciel! – esclamò – che coincidenza trovarti qui" fece per portare una mano tra i suoi capelli antracite
"Sebastian Michaelis! – esclamò Yumi da dietro Ciel – non ci posso credere ... sei proprio tu!"
"Neanch'io mi aspettavo di vederti qui, avevi detto che mi avresti avvisato – lo fulminò gelido, cosa che fece ridacchiare di gusto Sebastian
"L'avrei fatto – rispose – ma mi sono anticipato"
"Sì, come no – sbuffò l'altro roteando gli occhi portando le braccia al petto, ma invitandolo comunque a sedersi al loro tavolo, facendogli cenno col capo.

Le amiche di Ciel iniziarono a fare domande a Sebastian, esprimendo la loro ammirazione e curiosità.
"Sebastian, sei davvero fantastico sul set. Com'è lavorare con Ciel? – chiese Aiko, quasi sul punto di sbavare davanti i due attori.
Tutto ciò stava diventando incredibilmente imbarazzante
"Piuttosto bene – rispose il maggiore con un sorriso rivolto a Ciel, che non aveva la benché minima intenzione di ricambiarglielo – è stato un piacere lavorare con lui"

Ciel si sforzò di mantenere un'espressione neutra, ma sentiva la tensione aumentare.

Dopo qualche minuto, Ciel si alzò dal tavolo
"Io vado a prendere un drink – avvisò incamminandosi verso il bancone
"Vengo con te – intervenne il moro seguendolo.

Ciel si diresse al bancone, cercando di mantenere un'aria di indifferenza, ma sentiva il peso dello sguardo di Sebastian su di lui.

Una volta arrivato al bancone, ordinò un drink e aspettò che il barista lo preparasse.
Sebastian si avvicinò, appoggiandosi al bancone accanto a Ciel.
"Giornata difficile? – chiese, cercando di sembrare casuale.
Ciel lo guardò di sfuggita: "Normale amministrazione. Ti sei sistemato finalmente a Tokyo?"
"Diciamo di sì – rispose Sebastian con un sorriso che tradiva del tutto la sicurezza che normalmente aveva – avevo voglia di rivedere alcuni amici"

Il barista consegnò il drink a Ciel, che lo prese e sorseggiò lentamente
"Immagino che tu sia molto popolare, specialmente qui"
Sebastian ridacchiò
"Forse, ma volevo anche vedere come stavi – rispose Sebastian – ero preoccupato per te dopo la fine delle riprese. Sembravi... diverso"
"Diverso? – ripeté Ciel, con un velo di curiosità nella voce.
"Sì – disse Sebastian, guardandolo intensamente – Più teso, più distante. Non è da te"
Ciel sospirò, girando lo sguardo verso il bancone
"Forse ho solo bisogno di tempo per adattarmi e sicuramente non delle tue attenzioni"
"Lo so – rispose Sebastian, posando una mano sulla spalla di Ciel – ma sono qui lo stesso"
"Come preferisci – rispose indifferente il più piccolo sorseggiando il suo cocktail – hai sentito di quel progetto in America?"
"Sì – rispose in fretta Sebastian guardandosi attorno – secondo me dovresti provarci"
"Voglio vedere qui che opportunità ho, poi valuterò l'idea di andare fuori, tu invece?"
"Non lo so, vorrei fare la stessa cosa – rispose il più grande, scuotendo il capo, con gli occhi fissi sul più piccolo.
"Hai viaggiato troppo – commentò sarcastico Ciel, che iniziò ad immergersi nel rubino dei suoi occhi
"E tu stai bevendo troppo – aggiunse Sebastian con un sorriso divertito.

Ma la conversazione tra i due venne improvvisamente interrotta quando un gruppo di persone riconobbe Sebastian e lo chiamò con entusiasmo. Sebastian si voltò e salutò il gruppo con un sorriso caloroso.
"Scusami un attimo, Ciel – disse Sebastian, facendo un passo verso il gruppo
Ciel annuì, sentendosi di colpo fuori posto.
"Certo, vai pure"

Sebastian si unì alla ciurma, lasciando Ciel al bancone. Mentre sorseggiava il suo drink, Ciel lo osservava interagire con le persone, notando quanto fosse a suo agio e amato.
Tornò quindi dai suoi amici, cercando di nascondere il disagio crescente.

"Chi è quella gente con cui è andato Sebastian? – chiese Yuya, notando l'espressione pensierosa di Ciel
"Non lo so – rispose lui con un'alzata di spalle – amici suoi, immagino"
Aiko si sporse in avanti, sussurrando con un sorrisetto sulle labbra
"Oi, Ciel – iniziò – Hai visto chi è quella donna vicino a Sebastian?"
"Chi? – chiese Ciel, con il suo modo disinvolto di sedere sulla poltroncina, le gambe accavallate, mentre portava il cocktail che aveva tra le mani, cercando di tradire la sua profonda curiosità.
"Quella è Hannah Annafellows – rispose Yumi – la sua ex"
Ciel sentì un brivido attraversargli la schiena e per poco il liquido bruciante non gli andava di traverso
"Hannah Annafellows? L'attrice?"
Conosceva solo il nome di Hannah, ma non sapeva che fosse l'ex di Sebastian.
"Davvero?" cercò di dire con noncuranza.
"Sì – confermò Yuya – ho letto di loro su una rivista tempo fa. Hanno avuto anche una relazione intensa"
Ciel scosse la testa
"No, non lo sapevo, non me ne aveva mai parlato"
"Ma come? – esordì Yumi – tanti mesi insieme a lui e non ne sapevi niente?"
"Non so molto sul suo passato – rispose fermo, sperando di chiudere quella conversazione.

Nel frattempo, osservò il gruppo da lontano, notando come Hannah sembrasse particolarmente vicina a Sebastian, ridendo e toccandogli il braccio con gesti affettuosi.

Una rabbia crescente iniziò a montare dentro di lui, accompagnata da un'inspiegabile gelosia.
"Beh, sicuro qualche paparazzo farà girare questa serata e constaterà il ritorno di fiamma – commentò Yuya in un sospiro, finché non notò l'animo turbato del suo amico – va tutto bene?"
Ciel sapeva che non aveva alcun diritto di sentirsi così, considerando che Sebastian non era nulla per lui, oltre a un collega e, forse, un amico.
Sentendosi sopraffatto, Ciel si alzò bruscamente dal tavolo
"Ho bisogno di aria – disse ai suoi amici, che lo guardarono con preoccupazione.
"Stai bene? – chiese Haruto.
"Sì, sì – rispose Ciel rapidamente – torno subito"

Uscì dal locale, l'aria fresca della sera lo accolse mentre si allontanava dalla musica e dalle voci all'interno. La rabbia e la frustrazione che aveva cercato di trattenere esplosero in un grido soffocato mentre si dirigeva verso una zona più isolata.

"Dannazione! – esclamò, dando un calcio a un sasso.

Si appoggiò a un muro, cercando di riprendere fiato. La consapevolezza di non avere alcun diritto di sentirsi così lo faceva arrabbiare ancora di più.

Ma avrebbe reagito, e sicuramente non in maniera così passiva.

Kizu Darake No EternityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora