Drunk

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William andò incontro a Sebastian con un sorriso sul volto

"Mi ha stupito che non mi avessi avvisato del tuo ritorno – iniziò, mentre gli porgeva un calice di vino bianco, che Sebastian accettò volentieri – è bello rivederti, amico"
"Ero preso da altre cose Will, hai ragione – rispose tintinnando il suo bicchiere con quello dell'amico – lavorare a Hollywood è un sogno, ma impegnativo"
"Lo so, me l'hai detto – sospirò in una risata leggera – Sei riuscito a gestirti con Ciel?" chiese a sottecchi, notando segni di sofferenza nel volto di Sebastian: occhiaie, viso scavato, totalmente pallido.
William era l'unico da parte di Sebastian ad essere al corrente della situazione complicata che viveva a Hollywood, per via delle sue scelte prese senza pensare.
"Non è stato facile" si limitò a dire
"Non so come avrebbe fatto senza Grell – incalzò il moro guardandolo negli occhi
"Lo so, ma io non sono stato da meno – ribadì chinando lo sguardo, ma William annuì comprensivo
"Ne sono al corrente, Sebastian – asserì annuendo, ricevendo un'occhiata interrogativa dall'amico .
"Che intendi?"
"So della chiamata che hai fatto, mentre eri poco sobrio – sbuffò scuotendo il capo – perché non me l'hai detto?"

A quella domanda, Sebastian si congelò, ma non poté fare molto, se non chinare lo sguardo e scuotere il capo
"Credimi – sospirò Sebastian portando una mano al viso, con gli occhi che si posarono su Ciel che rideva e scherzava con gli altri – non me l'aspettavo neanch'io"
"E ora come ti senti? Sembra vada meglio con Ciel"
"Confuso – ammise il corvino scuotendo il capo – se da tutto questo dovesse scaturire qualcosa di veramente importante tra me e Ciel, non saprei come gestirmi"
William lo guardò attentamente
"Hai paura di compromettere la carriera, ma non vuoi perdere Ciel – constatò, per aspettare qualche secondo prima della fatidica domanda – c'è stato qualcosa di più ravvicinato?"
Sebastian esitò per un momento, poi scosse la testa
"No ... nulla di particolare"
William alzò un sopracciglio scettico
"Siamo amici da anni – sbuffò – so quando menti"
l'amico ridacchiò nervosamente
"Ok, forse c'è stata qualche situazione ambigua, ma ... solo sensazioni"

William annuì, comprensivo.
"Capisco. Ma devi decidere cosa è più importante per te"
Sebastian sospirò profondamente attendendo qualche istante prima di rispondere
"È una decisione difficile. Hollywood offre grandi opportunità, ma Tokyo... Tokyo significa casa. Non so se riesco a vivere senza di Ciel, ma ho paura di ciò che potrebbe significare stare insieme a lui"

William posò una mano sulla spalla di Sebastian
"Sei nella merda, amico – finì
"Puoi dirlo forte, amico – sospirò l'altro portandosi il calice alle labbra, affogando i suoi pensieri nel vino.

Nel frattempo, Grell si avvicinò a Ciel, notando l'aria pensierosa che lo circondava
"A che pensi? – chiese con tono leggero, quasi con un velo di curiosità nel suo volto – vedo che tu e Sebastian avete chiarito"

"Così sembra – disse facendo spallucce, ottenendo uno sguardo confuso dal rosso
"Non ti vedo convinto – osservò, inclinando la testa mentre studiava il volto dell'amico – qualcosa non va?"

Ciel sospiro, il suo sguardo scivolò verso il pavimento
"Non so Grell – rispose – non è che non abbiamo parlato, ma ... c'è qualcosa che non riesco a capire. Non so se riusciremo mai a trovare un equilibrio"

Grell annuì, mostrando una comprensione che contrastava con il suo solito atteggiamento vivace
"Capisco – sbuffò – non è che stai cercando di risolvere tutto troppo in fretta?"
"Mh? – borbottò Ciel confuso a quelle parole
"Sebastian non è una questione da risolvere, è una persona con cui devi navigare – dichiarò Grell – ci saranno sempre momenti di caos, ma è il modo in cui li attraversate insieme che conta. Se vuoi davvero che le cose funzionino, devi accettare che non tutto sarà sotto il tuo controllo"

Kizu Darake No EternityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora