Il mattino filtrava attraverso le tende della stanza, tingendo tutto di una luce dorata. Ciel si svegliò lentamente, sentendo il corpo ancora stanco dalla notte precedente. Si stiracchiò leggermente, cercando di fare il minimo rumore possibile, quando realizzò di non essere solo.
Sebastian era ancora lì, accanto a lui, il respiro lento e regolare, la mano posata sul suo fianco. La vista di Sebastian così vicino, così vulnerabile nel sonno, fece riaffiorare i ricordi della notte precedente.
Quei baci, quelle carezze, tutto tornò in un tumulto di sensazioni che Ciel non riusciva a ignorare.
Si girò lentamente, cercando di non svegliarlo, e si mise a fissare il soffitto. Le sue emozioni erano contrastanti: da un lato qualcosa che non aveva mai sperimentato e che lo eccitava particolarmente, ma dall'altro, la consapevolezza delle complicazioni che una tale relazione poteva portare, lo preoccupava.
Perché non era solo sesso, giusto?
Eppure, sentiva il desiderio di esplorare di più.
Ciel si mordicchiò il labbro inferiore, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. Non poteva negare quanto avesse desiderato quel contatto, quanto si fosse sentito vivo sotto le carezze di Sebastian. E ora, con lui così vicino, si rendeva conto che il desiderio era ancora lì, ardente e insaziabile.
Sebastian si mosse leggermente, il movimento della sua mano che si stringeva appena sul suo fianco. Gli occhi si aprirono lentamente, e un sorriso assonnato si formò sulle labbra del maggiore."Buongiorno, signorino – mormorò Sebastian, la voce ancora roca dal sonno
Ciel deglutì, cercando di mantenere una facciata lucida
"Buongiorno"Il corvino notò la leggera tensione nel corpo del più piccolo, ma il sorriso non scomparve.
"Qualcosa non va? – gli chiese con un tono di dolcezza assoluta nella sua voce, che probabilmente non aveva quasi mai sentito in lui, mentre gli accarezzava la spalla
"No io ... sto bene – asserì cercando di essere quanto più convincente.
A salvarlo fu il rumore assordante del telefono che rimbombò nella stanza. Sebastian si mosse lentamente, allungando la mano per prendere il telefono, e rispose con una voce ancora velata dal sonno.
"Pronto – disse, ascoltando la voce del collega dall'altro lato della linea. Durante la chiamata, Sebastian continuò a carezzare la spalla di Ciel con una dolcezza che gli fece venire i brividi.
Nel frattempo, gli venne un'idea: voleva mettere alla prova la compostezza di Sebastian, vedere se poteva farlo vacillare, fino a quanto avrebbe resistito.
Con i denti che pressarono sul labbro, Ciel iniziò a muoversi lentamente, lasciando che la coperta scivolasse via dal suo corpo.
Le dita iniziarono scorrere leggere lungo il fianco di Sebastian partendo dal suo petto, fin lungo i suoi muscoli.
Si avvicinò di più con le labbra, che sfioravano il collo di Sebastian con piccoli baci.
Quest'ultimo cercò di rimanere impassibile, ma la provocazione di Ciel rendeva difficile mantenere la calma. La voce del collega all'altro capo della linea sembrava lontana, mentre il corpo del giovane collega premeva contro il suo.
Quando Ciel iniziò a usare la lingua per tracciare una linea lungo il suo collo, Sebastian chiuse gli occhi per un momento, mordendosi il labbro per trattenere un gemito.
"Capisco – riuscì a dire Sebastian con la voce leggermente tremante – No ... non è un problema"
Ciel non si fermò. La lingua dal collo, passò all'incavo, finché non decise di tracciare una scia umida lungo il suo addome. Sebastian portò una mano sulla testa del ragazzo, implorandogli con lo sguardo di smettere.
"Me ne occupo io – ansimò lui, cercando di tradire quella lussuria in uno stato professionale
"Va tutto bene? – chiese l'uomo all'altro capo del telefono
"Sì, sto bene – sibilò velocemente
In risposta, Ciel non si fermò. Amava vederlo in quel modo.
A quel gioco, iniziarono a contribuire anche le mani che esplorarono velocemente il petto muscoloso del più grande, fino a fermarsi al cavallo dei pantaloni, dove carezzò la sua intimità da sopra l'indumento. La presa al capo di Sebastian si fece ben più stretta, così come la sua intimità nei boxer
"Sì, naturalmente"
Ciel sentì l'eccitazione travolgergli le membra e con un gesto veloce tirò fuori il membro pulsante del più grande, facendolo penetrare tra le sue labbra.
Colto alla sprovvista, Sebastian rovesciò il cranio all'indietro, stringendo i denti che premevano sul labbro inferiore per trattenere gemiti
"Sebastian?"
"Sì, certo, ho capito – mormorò in un sospiro, con ormai la mano che pregava Ciel di continuare, piuttosto che smettere.
Quest'ultimo, dal canto suo, non si era mai così tanto divertito nel vedere Sebastian perdere totalmente quelle sue barriere che lo caratterizzavano. Lo fissò negli occhi, mentre col volto andava su e giù lungo l'asta del suo membro.
Finalmente la chiamata terminò e Sebastian chiuse il telefono, ma Ciel non voleva saperne di smettere. Il più grande si lasciò andare a tutti quei gemiti trattenuti
"Ciel ... - gridò infine, mentre Ciel assaporò il piacere del più grande – p – potevi avvisarmi, cazzo"
Ciel alzò un sopracciglio, con un sorriso provocatorio sulle labbra
"E dove sarebbe stato il bello?"
Sebastian si avvicinò pericolosamente al più piccolo, afferrandogli il polso
"Vediamo allora se questo ti piace – mormorò catturando le labbra in un bacio che non raccontava scuse.
Ma Ciel si tirò su, con un'espressione di falsa innocenza
"Devo farmi una doccia – annunciò, facendo per alzarsi dal letto e dirigendosi verso il bagno
Sebastian lo osservò mentre si avviava verso il bagno, mentre i suoi occhi evidenziarono il desiderio e la voglia di vendicarsi.
Non aveva intenzione di lasciar passare quella provocazione così facilmente.
Ciel entrò nella doccia, lasciando che l'acqua calda gli scivolasse addosso, cercando di calmare i pensieri che correvano veloci nella sua mente. Ma poco dopo, sentì la porta della doccia aprirsi e un corpo caldo unirsi al suo, sotto il getto d'acqua.
"Pensavi davvero di cavartela così facilmente? – mormorò Sebastian, avvicinandosi e cingendo la vita di Ciel con le sue braccia.
Ciel trattenne un sussulto, sentendo il corpo di Sebastian così vicino, la pelle a contatto con la sua.
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Kizu Darake No Eternity
FanfictionLe riprese della prima serie di "Kuroshitsuji" stavano per giungere al termine, e il successo sembrava ormai assicurato. Tokyo era in fermento e non si parlava d'altro. Nel frattempo, nelle strade di Londra, dove si svolgevano le riprese, l'alchimia...