Tradimento

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«Corri. Vai avanti corri!» urlo a Rich ma lui non mi ascolta il caldo mi sfianca e sembra che stia cadendo nell'abisso, mio fratello caccia un altro urlo e io riesco solo a piangere,perché ho lasciato che lui rimanesse qui? Doveva andare a casa con mamma papà Elisabeth,adesso era al sicuro. Rich dietro di me mi sovrasta copre il mio corpo con il suo e la nebbia è troppo vicina. Cerco di spostarlo cercando di alzarmi mi volto di tanto in tanto e noto che è vicina davvero vicina sta toccando i scarponi di Rich e lui caccia un urlo. Non posso non voglio che succeda questo che lui muoia per colpa mia. Mi alzo immediatamente e tiro subito Rich che zoppicante riesce a seguirmi lo appoggio sulle mie spalle. Ma non riesco a sopportare il suo peso lui è molto pesante, la nebbia mi colpisce il fianco e cedo un pò con il ginocchio,il mio ringhio è basso e gutturale che solo Rich riesce a sentire. Mi guarda e implora che io lo lasci lì e che io possa mettermi in salvo mi giro verso la sua faccia.
«Non ti lascio qui» gli sussurro
La nebbia cresce ed è sempre più fitta Rich mi lascia la spalla e rimane fermo mi spinge in avanti.
«No!» urlo forte cercando di prenderlo «No!No!» urlo ancora ma questa volta piangendo. La nebbia si sta formando intorno a lui lo vedo sta quasi per essere inghiottito. No! Ripeto nella mia mente perchè lui non mi ascolta. Sto per piangere ma non posso arrendermi non posso fermarmi non adesso devo prendere Rich devo portarlo in salvo arrivo vicino a lui, ma lui indietreggia e la sua schiena è colpita dalla nebbia e urla. Un urlo straziante che fa male addirittura ai miei timpani. Metto il piede male perché non avevo visto la roccia lì affianco e cado in un burrone ma la mia mano riesce a prendere un pezzo di stoffa della maglia di Rich e lui cade insieme a me. Dopo una serie di capovolte ci tuffiamo all'interno dell'acqua. E il dolore e il contatto è atroce. Caccio un urlo assordante Rich fa lo stesso ma noto che il dolore al fianco e alle gambe si è dissolto. L'acqua aiuta. Può toglierci le bruciature della nebbia. Tolgo subito la maglia a Rich e gli passo l'acqua su tutta la schiena lui urla.
«Shh!» gli sussurro «Lo sò che fa male ma dopo starai meglio» mormoro
Gli passo ripetutamente l'acqua sulla schiena con le mani tremanti,lui ringhia a bassa voce per trattenere il dolore. Una volta che ho finito sempre con le mani tremanti passo alle scarpe e ai piedi. È davvero ridotto male. Per salvarmi la vita ha rischiato di bruciare tutto il suo corpo, faccio lo stesso sempre con le mani tremanti gli passo l'acqua sui piedi e un pò sulle caviglie, lui si rilassa vuol dire che è passato e adesso sta bene io continuo a tremare, nota il mio tremolio e poggia la sua mano sulla mia.
«Ma stai tremando?» mi chiede
Io scuoto la testa «Ormai è passato » rispondo anche se ho avuto una paura immensa quando ho visto il suo corpo quasi immerso nella nebbia, e paragonarlo a quell'uccello morto stecchito e in ossa, mi ha fatto rabbrividire. Lui si avvicina a me e mi passa la sua mano bagnata vicino al mio viso con il palmo accarezza la mia guancia molto delicatamente e io mi rilasso.
«Lascia che adesso faccio io qualcosa per te» mi dice «anche a te la nebbia ti ha colpito vicino al viso» dice
Anche se io non lo sapevo non riuscivo a sentire dove mi colpisse perchè stavo pensando solo a lui.
«Non è nulla di grave» dico io
Lui sembra contrariato «Io ho visto dove ti colpiva sò dove sei ustionata» mi dice poi prende il mio braccio lo scopre ed è tutto rosso con alcuni puntini bianchi di bruciatura, non pensavo che mi avesse colpito anche sul braccio. «Guardavo quella specie di nebbia dove ti colpiva, più ti colpiva e più stavo male» mi dice mentre con l'acqua mi cura leggermente il braccio.
«Sei un'incosciente» rispondo
I suoi occhi verdi si aprono subito sui miei e io mantengo lo sguardo.
«Volevi morire per salvarmi la vita» dico con rabbia «quando poi io...» inizio a dire anche se le parole mi muoiono in gola, gli vorrei dire che senza di lui non sono niente che non riuscirei ad andare avanti, che se ci fosse la possibilità di perderlo io ne morirei.
«Non potevo lasciare che quella cosa ti uccidesse» afferma «Quindi io...»
«Quindi tu cosa?» rispondo seccata sottraendo il mio braccio dalle sue mani
«Senti Joe devi seguire la tua missione e io potevo anche...» inizia a dire ma io lo fermo
«Io non porterò mai a termine la mia missione se non ci sei tu al mio fianco» confesso alla fine
I suoi occhi mi scrutano mi osservano, poi inizia a parlare e mi prende le mani
«Joe mia madre è morta anche mio padre» confessa
«Ma» la cosa mi lascia perplessa, non mi disse che li avevano rapiti?
«Ascoltami mia madre e mio padre non ci sono più Rahl li uccise quella stessa sera perchè mio padre si oppose a quello che stava succedendo, quindi Rahl decise di ucciderli e di farli fuori» racconta
«E perchè mi hai mentito? Potevo starti vicino e...»
«Shh» dice azzittendomi «In situazioni come questa oppure anche più difficili voglio perdere io la vita al posto tuo» dice
«Ma..»
«Lasciami finire» poi si avvicina a me e mi prende la testa «Per me è molto dura non poterti abbracciare baciare toccare perchè sei l'unica persona che io voglio ma in questo mondo non possiamo stare insieme» dice
E io ho un nodo alla gola «Non è det-»
«Shh. Non sai quanto è difficile per me» dice «Quello che sto cercando di dirti è che se qualcuno dovrà morire in questa missione quello devo essere io perchè nessuno ha bisogno di me» dice e I suoi occhi sono così delicatamente appoggiati ai miei.
«Io si» le parole mi escono dalla bocca senza che io le fermassi, lui mi guarda strano «Io ho bisogno di te» gli dico per spiegarmi bene. Lui guarda incredulo a bocca aperta, senza dire una parola io mi avvicino e lo bacio. Solo un piccolo tocco di labbra le mie e le sue, poi mi stacco e lui mi prende il viso e continua a baciarmi sempre più forte come se anche lui avesse bisogno di me, come se anche lui voleva sentire quelle parole uscire dalla mia bocca. Ci baciamo un bacio sempre più inteso il mio cuore batte velocissimo il suo lo stesso poi ci stacchiamo e poggia la sua fronte sulla mia, i nostri respiri si susseguono uno dietro l'altro e sono sincronizzati tra di loro
«Anch'io ho bisogno di te» mi dice alla fine
E il mio cuore è in pace.
«Vorrei che tutto questo fosse finito, vorrei che non siamo quello che in realtà siamo,vorrei incontrarti tra i banchi di scuola e dirti "ciao mi piaci vuoi uscire con me" come dei ragazzi normali invece noi non siamo destinati a stare insieme come disse tua madre e se uno dei due deve morire Joe voglio che sia io» mi confessa
«Io non voglio» dico schietta «Ascoltami Rich noi abbiamo cambiato le tradizioni la storia di questi ordini può essere che nessuno di noi due muoia e anche se fosse io morirò insieme a te» confesso a mia volta
Lui mi sorride e riprende a baciarmi, questo bacio è pieno di passione sentimento, mi prende in braccio a mò di sposa e mi porta sulla riva del fiume mi adagia a terra continuando a baciarmi, mi accarezza i fianchi con le sue mani e poi inizia a baciarmi il collo con le mie mani descrivo un percorso sulla sua schiena nuda, partendo dalla spalla fino a arrivare in giù. Sto per avere una mia prima volta? Lui si stacca dal bacio.
«Joe non possiamo posso confessarti e io non voglio » prende le mie mani e le bacia in mezzo ai palmi. Io sorrido per quel gesto così romantico e di quanto tiene davvero a me. «Lo sò » dico mi sorride mi da una mano ad alzarmi. Poi sento di nuovo l'urlo di mio fratello. Cazzo! Mi sono fatta prendere dai sentimenti e ho dimenticato che mio fratello poteva essere in pericolo.
«Hey Rich questo è mio fratello» dico iniziando a correre lui mi segue prende le sue lame e io il mio arco. Continuiamo a correre e a seguire le urla ci sono anche quelle di Karen che si mischiano insieme a quelle di mio fratello. Corriamo ancora più veloci scansiamo un paio di alberi, le urla adesso sono vicine li sento mi volto per vedere dove sono trovo Karen e mio fratello piegati a terra i vestiti ridotti a brandelli e la pelle macchiata di rosso sono stati colpiti dalla nebbia anche loro non riescono a muoversi mio fratello si tocca la gola non riesce a respirare. Dovevo prendere un pò d'acqua. Corro vicino a loro mi inginocchio e tocco i vestiti ridotti a brandelli.
«Non toccare fa male» ringhia contro mio fratello
«Non tocco ma devi curarti» rispondo fredda
«Quella cosa bianca pensavo fosse semplice nebbia ma quando ha colpito la mia mano» strizza gli occhi forti «ho sentito un dolore assurdo»dice e Karen giace a terra cerca di alzarsi con l'aiuto di Rich.
«Lo sò» rispondo «Era una nebbia nociva omicida ha colpito anche noi» racconto
Mio fratello mi guarda incredulo «E come fai ad essere viva? Cioè doveva inghiottirvi è arrivata fin qui e poi non avete nemmeno una scottatura»dice mio fratello
E lui che voleva proteggermi, sò cavarmela benissimo da sola in mezzo a questa radura ho solo bisogno di Rich al mio fianco per sopravvivere.
Karen guarda anche lei incredula e cerca di capire cosa stia succedendo
«Ha ragione come fate ad essere così intatti se vi ha colpito» dice Karen dando ragione a mio fratello
«Beh avete bisogno d'acqua vi devo portare alla radura» dico
«C'è la fate ad alzarvi?» chiede Rich
«Se ci date una mano forse si» rispondo amaro mio fratello.
Io bruscamente lo prendo per la vita e lui poggia le sue mani sulla mia spalla, mentre Rich prende in braccio Karen come aveva preso a me pochi minuti fa. Un moto di rabbia accresce e mi assale. Maledetta gelosia. Camminano a passo di lumaca, molto lentamente per arrivare al fiume e alla radura. Quando arriviamo io divento rossa, ricordando quello che è successo poco fa con Rich guardo lui e lui guarda me. Mi accenna un sorriso e poi mette giù Karen e li aiutiamo a immergersi nell'acqua. Loro cacciano un urlo di dolore proprio come io e Rich abbiamo fatto un'istante fa. Io spoglio Karen e le massaggio le parti dove l'hanno colpita lei stringe i denti per il forte dolore, e la sue pelle appare sempre più pallida del solito.
«Mi dispiace» le dico «Dovevi riposarti e invece sei stata colta da questa nebbia» dico rabbiosa pensando a quello che Karen ha dovuto fare per me per mia madre, ha salvato la vita a entrambe sacrificando la sua adesso doveva prendersi un minuto per riposare e invece si è ritrovata la pelle rossa e ustionata e doveva scappare da questa maledetta nebbia. Maledetto Rahl.
«Non preoccuparti non sei stata tu la causa della nebbia» dice le sciacquo la faccia e noto le sue profonde occhiaie. Poi tossisce e si porta una mano davanti alla bocca quando la toglie la immerge subito nell'acqua. Il colore cristallino blu dell'acqua si trasforma in rosso sangue e io guardo Karen.
«Cos'hai Karen?» le chiedo preoccupandomi, è malata?
«Non ho nulla. Sono solo stanca» dice dopo un pò
La fermo «Karen hai sputato sangue dalla bocca non è nulla» dico fredda e concisa
Lei toglie le miei mani dalle sue spalle e si alza bruscamente «Non ho nulla devo solo riposarmi ti ho detto» risponde arrabbiata e si sdraia a terra coprendosi con il suo vestito ancora bagnata. Rich e Lu hanno visto la scena e mi guardano con aria interrogativa. Io alzo le spalle.
«Vado a cercare qualcosa da mangiare è buio e il mio stomaco è ancora vuoto» rispondo
Mi alzo prendo il mio arco la mia spada e mi avvio verso la foresta Rich fa per seguirmi «Rimani qui loro hanno bisogno che tu gli stia accanto» dico
Karen deve pur sempre stare al riposo mi ha aiutato anche se io non riesco a capire il suo atteggiamento è così scontrosa così fredda, è malata questo è sicuro altrimenti non le usciva il sangue dalla bocca mentre tossiva, oppure fosse così bianca in viso e avesse delle occhiaie profonde sotto gli occhi poi è scarna magra. Con la spada tolgo i ramoscelli davanti ai miei occhi che mi impediscono di camminare. Sono una stupida. Vorrei non aver confessato nulla a Rich perchè adesso ci sto ancora peggio, ma il mio incoscio non vuole perderlo, non avrei dovuto avventurarmi in questa storia, non volevo essere una Cercatrice io voglio essere una ragazza normale, e tutto questo male sicuramente ricadrà anche sulla mia città sui miei abitanti su tutti, il destino di tutti ricade sulle mie spalle e io sono solo una ragazzina di 18 anni che cerca di portare avanti questa missione meglio che può. Vedo un animale anzi un cervo nascondersi dietro ad un'albero lo devo spostare altrimenti non riesco a prenderlo con la freccia, prendo il mio arco cerca un pietra a terra la posizione nel mio arco prendo la mira e colpisce dritto l'albero il cervo si spaventa e esce da dietro l'albero. Bene. Prendo la mia freccia la posiziono per attaccare mi mimetizzo dietro un cespuglio pieno di foglie,prendo bene la mira e sto per scoccare la freccia, ma qualcuno che parla dietro e che cammina lo fa spaventare facendolo scappare, cerco di salvare la cena e tirare lo stesso la mia freccia ma il cervo corre e la mia freccia và a vuoto. Fanculo. Anche alla cena di stasera. Mi guardo per vedere lo stronzo che ha fatto fuggire il mio pasto. E non posso credere ai miei occhi.
«Zedd» dico
«Signorina io e te dobbiamo parlare»mi dice
«Ma che diavolo hai fatto tutto questo tempo noi avevamo bisogno di te, ci siamo ridotti al lastrico e nonostante questo abbiamo salvato la mia famiglia e siamo ancora vivi» dico rabbiosa ci ha abbandonati nel momento del bisogno vorrei prenderlo a schiaffi ma è vecchio e non posso
«Abbandona i giochi signorina Stewart» dice improvvisamente
«Che cos-» dico perplessa
«Abbandonali» urla deciso verso di me
Poi con il suo braccio mi indica qualcuno dietro di lui.
Rimango ancora di più folgorata, i miei occhi si aprono ancora di più. Zedd non era quello che pensavo non voleva aiutarmi è tutto un complotto con quella persona che gli mantiene la spalla dietro di lui. Li guardo con schifo e ribrezzo. Posiziono il mio arco e la mi freccia contro di loro per difendermi e sussurro lievemente il nome della bestia che sta accanto a Zedd.
«Dark Rahl»

Alive - La Fiamma Del DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora